Capture the flag

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«Io dovrei fare cosa?»
Nico si sistemò con stizza l'elmo con lo sgargiante pennacchio blu. Sembrava fatto su misura per un bambino di non più di dieci anni, perciò gli comprimeva le orecchie in un modo piuttosto fastidioso.
Jason alzò gli occhi cielo mentre raccoglieva con calma lo scudo e la sua spada di oro imperiale.
«Non è così difficile, Nico: tu resti qua nei pressi del Pugno di Zeus a proteggere la bandiera, mentre io, la Cabina di Afrodite e quelle di Atena e di Efesto andiamo a prendere la bandiera rossa»
«Questo l'avevo capito, Grace, ma perché tocca a me fare il cane da guardia?»
Piper McLean, che fino a quel momento era rimasta ad ascoltare mentre sistemava l'armatura del figlio di Giove sulla maglietta viola, diede uno strattone alle cinghie del busto e sorrise conciliante al ragazzo corvino.
«Contiamo sul fatto che Will Solace insisterà per venire a cercare te e, visto che è probabilmente uno dei figli di Apollo più potenti, avremo un pensiero in meno»
Jason annuì convinto.
«Noi e la Cabina di Atena ci occuperemo dei figli di Ares, mentre i figli di Efesto terranno a bada gli altri. Tu, semplicemente, resta qui e non muoverti»
Il figlio di Ade fece per protestare ancora, ma Piper gli consegnò uno scudo e disse, ridendo: «Avanti, non costringermi a usare la Lingua Ammaliatrice»
Così, in un attimo Nico si ritrovò a fissare truce le schiene dei due fidanzati che si allontanavano nella boscaglia allegramente a braccetto.

Dopo circa dieci minuti dall'inizio di quella partita di Caccia alla Bandiera, il semidio era già stanco di aspettare che si facesse vivo qualcuno mentre lui si perdeva la parte migliore, quindi si sfilò l'elmo ravvivandosi i capelli scuri che erano appiattiti e umidi per via del sudore e si avviò fra gli alberi.
Non era avanzato neanche di venti metri, quando udì un fruscio poco più avanti.
Nico si acquattò al riparo di un imponente cespuglio e trattenne il respiro. Mentre i rumori si facevano sempre più forti, il semidio ebbe appena il tempo di vedere un paio di scarpe bianche con sopra il disegno di un piccolo Sole stilizzato che avanzavano cercando di fare il meno rumore possibile, perciò capì all'istante che le previsioni dei suoi amici si erano rivelate corrette.
Quando, tuttavia, si ricordò di aver lasciato la bandiera blu incustodita, si maledisse mentalmente. Non aveva intenzione di lasciare che Will Solace la prendesse mentre lui era di guardia.
«Hey, Solace!» il figlio di Ade uscì allo scoperto e sorrise all'espressione stupita dell'altro «Dove credi di andare?»
Il figlio di Apollo lanciò un'occhiata al pezzo di stoffa appoggiato sulle pietre del Pugno di Zeus, ma poi si voltò verso il suo ragazzo per fronteggiarlo.
«Ah, non ti avevo visto. Stavo iniziando a credere che avessi paura di me!»
Nico sorrise ancora e gettò a terra lo scudo in bronzo celeste.
«E perché dovrei? Ho affrontato creature peggiori di un biondino armato di arco e frecce»
Nella luce rossa del tramonto, Will si accorse improvvisamente che il figlio di Ade non aveva né l'elmo né l'armatura. E, ormai, nemmeno uno scudo che lo proteggesse. L'istinto di medico prevalse in lui, perciò ignorò il sarcasmo del ragazzo e gli puntò un dito contro.
«Non ti sei messo l'elmo? Dèi, Nico, ti rendi conto che ti potresti fare male?! Basterebbe un attimo di distrazione e tu finiresti ferito o peggio
Le parole dettate dalla preoccupazione del semidio non ebbero altro risultato che le risate di Nico.
«Ma lo sai che ho affrontato mostri di ogni tipo senza uno straccio di armatura, vero? Per chi mi hai preso?»
Will era scandalizzato. Certo, i mezzosangue correvano rischi terribili ogni giorno ed era quasi la normalità vedere un'affluenza costante di ragazze e ragazzi feriti nell'Infermeria, ma proprio non riusciva ad accettare che il suo fidanzato si preoccupasse così poco della propria salute. A volte, poi, gli sembrava che lo facesse apposta solo per farlo innervosire.
«Nicholas Di Angelo, ti proibisco di proseguire nella Caccia alla Bandiera senza un'armatura addosso. Ordini del dottore»
«Ma certo, così potrai prendere la bandiera e far vincere la tua squadra»
Il semidio biondo sbuffò e si mise l'arco a tracolla. A volte, Nico sapeva essere così testardo da portarlo all'esasperazione.
«Non voglio vincere, okay? Voglio solo che tu non ti faccia male. Sarei perso, senza il mio emo preferito»
Senza dare al figlio di Ade il tempo di ribattere, Will si avvicinò a lui e, dopo essersi sfilato il lucido elmo dorato, lo fece indossare al proprio ragazzo.
«Ma che fai? Così sarai tu a correre il rischio di rimanere ferito!»
Ormai soddisfatto, il ragazzo biondo diede un buffetto sulla tempia di Nico producendo un rumore metallico.
«Ah, ora ti preoccupi per me, Death Boy?»
«Sempre*» brontolò l'altro, mentre andava a sedersi sulla cima del Pugno di Zeus. Poi lanciò un'occhiata vagamente imbarazzata al figlio di Apollo «Mi fai compagnia?»
Will sorrise felice della proposta. Non capitava spesso che il suo ragazzo fosse così esplicito con le sue richieste; di solito, si limitava a lanciare dei segnali che dovevano essere interpretati da lui, e non era sempre facile.
«Noi non dovremmo essere nemici o qualcosa del genere?» chiese mentre si sistemava al fianco del primo, circondandogli le spalle con un braccio.
Il figlio di Ade mormorò: «Siamo anche fidanzati, se non sbaglio. E non ti allargare troppo, Solace»
Ma non si spostò neanche di un centimetro.
Will stava iniziando a godersi un momento di pace e tranquillità in compagnia del suo semidio preferito, quando un grido di vittoria si alzò alle loro spalle facendoli sussultare contemporaneamente.
Due figli di Apollo, Kayla e Austin, stavano correndo velocemente verso i margini della radura.
Will si alzò dal proprio posto così in fretta che rischiò di inciampare su se stesso e cadere.
«Ma che- e voi quando siete arrivati?!»
Austin lanciò la bandiera blu alla sorella e si fermò per rivolgere ai due un sorriso sornione.
«Se tu non fossi stato così impaziente di raggiungere il tuo ragazzo, ti saresti accorto che ti stavamo seguendo!»
Mentre il giovane semidio si allontanava, Nico e Will rimasero in silenzio, rossi per l'imbarazzo. Il figlio di Ade avrebbe voluto sprofondare negli Inferi, e invece era costretto a restare lì a pensare a dieci modi diversi e molto creativi per uccidere il fratello del suo ragazzo.
«Ehm, Nico? Non... non hai intenzione di seguirli e recuperare la bandiera della tua squadra?»
Il ragazzo corvino osservò Austin mentre, con le corte treccine scure che gli ondeggiavano sulle spalle, raggiungeva in fretta Kayla e spariva con lei nel bosco.
«Oh, no» Nico si lasciò sfuggire un sorrisetto che l'altro trovò decisamente inquietante «Però... digli di guardarsi le spalle, la prossima volta»
Mentre il figlio di Ade costringeva gentilmente il ragazzo a tornare seduto e gli appoggiava il mento sulla spalla sinistra, Will iniziò a redigere mentalmente il testamento del fratello.

*Aah, quanto amo inserire citazioni random di altri fandom (da notare che ho fatto la rima, e non sono nemmeno una figlia di Apollo) :")

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