Capitolo 6 (parte due)

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JungKook pov

Quanto cazzo è bella, potrei rimanere a guardarla per ore...se non fosse che sta dormendo in seguito a uno svenimento la bacerei subito per svegliarla.

O forse non lo farei.

Sono molto indeciso per adesso.

Spero che Jimin non si stia preoccupando, proprio quando è iniziato il caos dovevo rispondere ad un suo messaggio e non ho potuto proprio per inseguire lei.

Sento il mio telefono squillare e, nonostante mi dispiaccia distogliere gli occhi dalla ragazza stesa sul mio divano, mi alzo per cercarlo; lo trovo dentro la borsa che porto sempre a scuola e il display mi segnala una chiamata da MochiMochi Chim Chim.

Sorrido scuotendo la testa: immaginavo che si sarebbe preoccupato e mi avrebbe telefonato, spesso Jimin assomiglia ad una madre apprensiva.

Premo il tasto verde e, come mi aspettavo, la sua voce mi travolge: «Kook, pronto! Che cazzo stai facendo? Va tutto bene?»

«Sì Jiminie, tutto bene» rispondo con calma per tranquillizzarlo, anche se già so che mi riempirà di domande.

«È successo qualcosa a scuola, vero? Lo hanno mandato al telegiornale! Tutto bene? Racconta tutto!» come volevasi dimostrare, ecco Mamma Jimin alla riscossa.

«Intanto non urlare hyung, per favore. C'è Elisabetta che dorme sul mio divano»

A queste parole urla un «Cosa?!» così acuto che sembra una donna; rido e decido di spiegargli tutto.

«Allora» inizio «è successo che un gruppo di cinque o sei ragazzi di 18/19 anni della scuola dove insegno appartiene ad una specie di gang, che si occupa di spaccio, piccoli furti e minchiate varie. Queste testine di cazzo hanno deciso di bullizzare tre ragazzini del primo anno che appartengono a famiglie benestanti: hanno iniziato a estorcergli dei soldi, poi sono passati a telefoni e a vestiti, fino a quando non hanno toccato il fondo chiedendogli di rubare in casa gioielli o carte di credito e consegnargliele. I ragazzini si sono rifiutati e quei coglioni hanno organizzato un pestaggio che agli occhi di tutti sarebbe dovuto sembrare occasionale: per caso sarebbero inciampati l'uno sull'altro e caduti per sbaglio a terra, la folla non vedendoli li avrebbe pestati fino a quando qualcuno non se ne sarebbe accorto. E in effetti così è stato, sono finiti in ospedale e uno ha persino un trauma cranico»

«Oh cazzo» fa Jimin con voce appena udibile «e tu che hai fatto?»

«Questi erano accanto a Elisabetta, io mi sono accorto che la stavano spingendo e quando mi sono avvicinato ho capito che c'era qualcosa che non andava. Per fortuna ho chiamato altri quattro professori e li abbiamo sgamati, brutti stronzi» rispondo ancora incazzato al pensiero di quei coglioni.

«Bravo tesoro» lo posso sentire sorridere «che ci fa Elisabetta a casa tua?»

«Ma niente di che, ha avuto un attacco di panico ed è svenuta, quindi l'ho portata qui»

«Bastardo approfittatore» ride.

Rido anch'io a questo punto, tutto sommato ha ragione.

«E ora che farai?» mi chiede dopo qualche secondo di silenzio.

Bella domanda, che cazzo farò?

Mi accorgo di un movimento improvviso sul divano: si sta svegliando.

«Vabbè Jiminie si sta svegliando, ci sentiamo dopo, ti voglio bene hyung, ciao!» dico velocemente e, senza nemmeno dargli il tempo di rispondere, stacco la chiamata e ripongo il telefono in tasca.

Sexy Prof | Jeon JungKook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora