Capitolo 11

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*Jungkook pov*

«Hey Kookie, dove sei? Come stai?»

«Tutto bene mamma, sono al bar. Tu?» rispondo con un sorrido sardonico, anche se Jimin non può vedermi.

«Scemo, mi hai fatto preoccupare ieri sera. Ho visto che andavi via con Betta!» Jimin alza il tono di voce e sono costretto ad allontanare il telefono dal mio orecchio.

«Sì, sono andato via con lei, Jiminie» sorrido di nuovo meccanicamente.

«Porca puttana! Quando avevi intenzione di raccontarmelo?! Cosa avete fatto?» continua ad urlare come una quattordicenne pettegola e sono ancora costretto ad allontanare il telefono.

«Cosa cazzo pensi che abbiamo fatto? Abbiamo fatto sesso» rispondo a voce bassa...sono pur sempre in un bar.

«Cosa?! Sesso?! Jeon Jungkook!»

«Sì, Park Jimin, sesso» sbuffo.

«E finalmente, aggiungerei» ridacchia lui.

«Sono d'accordo» rispondo con una mezza risata «ora devo andare Jimin, è quasi il mio turno»

«Ah, cazzo, sei al bar...l'avevo dimenticato»

«Eh sì» mormoro distratto.

L'anziano signore davanti a me si rivolge alla signorina dietro il bancone per ordinare la sua colazione, mentre io non posso fare a meno di ripensare alla notte fantastica che ho appena passato.

«Un momento» aggiunge Jimin dal telefono, riportandomi coi piedi per terra «che cazzo fai al bar da solo

Quando mi parla con questo tono dubbioso, so già che ha capito tutto.

«Mi sto prendendo un caffè, Jimin, cosa vuoi che faccia?» ci provo, anche se so che è inutile, lui mi conosce meglio di chiunque altro.

«Bugiardo! Tu sei lì per comprare la colazione a Elisabetta, coglione! Fai meglio a dire la verità, piccolino» ridacchia alla fine.

«Va bene, sono qui per comprare la colazione a Elisabetta...» vedo la signorina che mi fa cenno di avvicinarmi al bancone per ordinare e cerco di congedare Jimin «dai ti racconto tutto più tardi, ora devo andare. Ciao Jiminie»

«Oooh Kookie, sei così tenero. Ciao piccolo mio-» stacco prima che possa dire altro.

Sento un leggero calore salirmi sulle guance mentre prendo due caffè e due cornetti da portare via. Ho anche cercato un bar italiano per lei...davvero le sto comprando la colazione dopo una notte di sesso?

Devo essermi rincoglionito.

La ragazza mi passa ciò che ho ordinato con uno sguardo malizioso di troppo, ma io la ignoro, pago e vado subito verso la moto.

Devo essermi rincoglionito due volte.

Salgo sulla moto e mi dirigo verso casa mia, pensando ancora a lei...era così bella nuda sul mio letto, coi ricci sul cuscino e gli occhi stanchi per merito mio.

Arrivo a casa, apro la porta e la vedo seduta sul divano a guardare la tv.

Appena si accorge della mia presenza, subito si alza e arrossisce leggermente, ma esibisce un sorriso di scuse che mi causa un ghigno: è scalza, indossa un paio dei miei pantaloncini Adidas neri e una canottiera sempre Adidas bianca con lo stemma nero.

«Scusa se ho preso le tue cose, ma di certo non potevo rimettermi il vestito» mi dice con un tono un po' incerto.

Senza tutto quell'alcol in corpo sembra più la ragazza diciassettenne che è in realtà, anche se a volte me ne dimentico; ha coraggio e sfacciataggine al punto giusto, sa essere molto matura sotto diversi punti di vista e di sicuro mi affronta anche se faccio lo stronzo.

Sexy Prof | Jeon JungKook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora