Scherzi del destino

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Jack's pov:

    Brooklyn è ancora incosciente nel suo letto d'ospedale ed io son rimasto spiazzato dalle parole di Rye, tanto da non sapere più cosa rispondere.

"E va bene Jack, dato che ti vedo un po' rattristato voglio darti una chance: entrambi baciamo Brooklyn e se si sveglia vince chi lo ha fatto "resuscitare", ok?"

"Cosa diavolo vai a pensare Rye?"

"Non accetti? Ok, significa che lo bacerò soltanto io."

"Aspetta!" - il tempo di pronunciare questa parola che Rye lo bacia per davvero. Passano alcuni secondi e per mia fortuna Brook dorme ancora.

Decido di stare alla meschina scommessa di Rye quindi avvicino le mie labbra, quasi con timore, a quelle di Brook. Che viso d'angelo ha quando dorme, penso tra me e me; poi finalmente appoggio la mia bocca sulla sua. Ha le labbra un po' fredde ma sono così morbide che gliele morderei. Mentre inizio ad allontanare il mio viso dal suo, vedo le palpebre di Brook sbattere.

"Brook!" - urlo io. Rye aguzza lo sguardo su di lui ma resta in silenzio. Finalmente il mio amore apre gli occhi ed io ripeto il suo nome per due o tre volte di fila con le lacrime che mi scorrono sul viso.

Rye fa una faccia da sconfitto ma subito dopo sorride sia a me che a Brook.

"Brook, come ti senti?" - gli chiedo.

"...Chi sei? Non ti ho mai visto."

"Non dirmi che hai perso la memoria, no."

"Brook! Non ti ricordi di noi?" - interviene Rye.

"Rye, certo che mi ricordo di te! Ma che cosa è successo? Perché sono a letto?"

Possibile che Brook stia scherzando? Si ricorda di Rye ma non di me... deve per forza essere una farsa. "Non prendermi in giro dai, non sei per nulla divertente. Lo sai che mi hai fatto prendere un colpo quando ti ho visto steso a terra privo di sensi?"

"Io non ti conosco per davvero. Mi dici chi sei?"

A quel punto risponde Rye: "Lui è Jack, il quinto membro della band. Dai sii serio, Brook! Lo sono stranamente anche io in questo momento!"

"Ah, il quinto membro è stato già scelto? Ricordavo che ce lo avrebbero presentato fra una settimana."

"Stai farneticando! Sono con voi da più di un anno ormai!" - stanco delle parole assurde di Brook.

Entra il medico in stanza, invitandoci ad uscire perché trascorso il tempo limite della visita. Io sono totalmente incavolato mentre Rye mi fa un sorriso da serpe velenosa.

"Cosa ghigni, bastardo? Brook mi ama, non è giusto tutto questo! Non ridere della situazione o ti meno davanti a tutti!" - mi scappa d'istinto.

"Vedi di calmarti, novellino. Se Brook non si ricorda soltanto di te è perché forse prima dell'incidente voleva già dimenticarti."

Non ci vedo più in quell'istante; afferro Rye per il collo della maglia e gli stampo il mio pugno destro sulla sua guancia sinistra. Gli altri intervengono per separarci ma inizia una lotta fatta di calci, pugni e sputi. Al termine dello sfogo Rye ha la maglia strappata ed un grosso livido sul viso mentre io mi ritrovo col labbro superiore rotto e tumefatto.

Ma la cosa che mi fa male più di tutte è una soltanto: il cuore.

JACKLYNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora