Capitolo 1

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La sveglia suona. Sono le 7:00 e la lezione inizia alle 9:00, ma poiché ho bisogno dei miei tempi la mattina, metto sempre la svegli ore prima.

Mi alzo a fatica dal letto e mi dirigo verso il bagno per lavarmi la faccia, così provo a svegliarmi un po'. Inutile dire che non ha funzionato per niente. Dopo 5 minuti mi ritrovo in cucina con mia madre che non smette di parlare un secondo, come sempre!! Ha la parlantina quella donna!!

"buongiorno tesoro, sei emozionata per il tuo primo giorno da universitaria?"

"mhmh" questo è quello che sono riuscita a dire, la mattina non ce la faccio proprio a essere pimpante

"ti preparo qualcosa da portare via?" dice porgendomi una tazza di latte e del pane con la nutella

"mhmh" riesco a pronunciare con una mano che sorregge la testa, gli occhi chiusi e l'altra mano che cerca di prendere, invano, la tazza con il latte

"okok ho capito, non si può parlare con te la mattina. Chi ti accompagna a lezione?"

" papà ?" "papà è già andato a lavoro tesoro, possiamo chiedere a Fabiana"

"non se ne parla, io devo andare dall'altra parte della città, non la posso accompagnare" risponde mia sorella scendendo dalle scale. Sempre gentile la signorina!!

Ah già mi ero scordata di lei. Beh ho una sorella, più grande di me di 8 anni, e si è laureata da poco alla facoltà di medicina. Ha superato il test di specialistica come medico pediatrico e ora lavora all'ospedale quasi tutti i giorni 24h su 24h.

"gentile come sempre" le dico io

"sai che ti voglio bene scema" mi dice prendendo una fetta del mio buonissimo pane con la nutella, e uscendo di casa con una smorfia

"posso sopportare tutto mamma, ma nessuno può toccare il mio cibo" le dico facendo la faccia da offesa

"mangi abbastanza, quando ti decidi vai in palestra che stai diventando come zia Lucia" mi dice ridendo.

E in quel momento mi perdo a guardare mia madre. Una donna che con gli anni non ha perso il suo fascino, che ha mantenuto sempre il sorriso nonostante tutte le difficoltà che ha subito. E' stata sempre il mio punto di riferimento in qualsiasi situazione, non mi ha mai lasciato piangere da sola per qualche lite con le amiche o con i ragazzi. E' sempre stata la luce che ha illuminato la casa ed è per lei che ho scelto la facoltà di infermieristica, per aiutare gli altri, come lei mi ha insegnato fin da piccola.

"che succede tesoro non ridi? Era bella come battuta!" mi riprende dai miei pensieri

"si si ho capito. Non sono così grossa, perché mi deridi sempre?" la prendo in giro. Non me la prendo per le sue offesa perché so che scherza e che lo dice, in alcuni casi solo per il mio bene.

Dopo colazione salgo nella mia stanza e decido cosa mettermi. Jeans stretti, che il mio corpo può permettersi, un po' strappati sulle caviglie, maglioncino color panna e le mie amate superga super rovinate, ma che adoro tantissimo. Quando scendo mia madre mi saluta e mi dirigo verso la fermata dell'autobus. Purtroppo ho la patente ma non ho una macchina, o meglio, i miei genitori mi avevano detto che quando mi sarebbe servita avrei potuto usare quella di mia sorella, che lei aveva ricevuto per il suo 18esimo compleanno, ma guarda un po', il destino vuole che a lei serva sempre e in conclusione io non posso mai portarla.

Per mia fortuna il bus arriva subito e trovo anche un posto. Metto gli auricolari nelle orecchie e addio mondo!

Arrivata alla mia fermata scendo e mi dirigo verso la segreteria perché non ho idea di dove andare. La signora, sulla cinquantina, sembra cordiale e disponibile, mi da gli orari delle lezioni e mi saluta augurandomi buona fortuna. Esco fuori dalla segreteria e pensando alle parole di quella signora auguro a me stessa che questo primo anno vada bene!

Ho scoperto cos'è l'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora