Ti stringevo forte così da imprimere quell'abbraccio dentro di me. Ti guardavo negli occhi per memorizzare quei tratti che mi piacciono tanto, per leggerci dentro tutto l'amore che provi per me, e quello che io provo per te. Ti accarezzavo i capelli per tenere vivo un contatto ormai diventato all'ordine del giorno, e lo facevo consapevole del fatto che niente di tutto questo sarebbe più stato mio.
Le prime luci del mattino si facevano strada tra le fessure della serranda, si allargavano sul mio viso e mi facevano capire che forse era arrivato il momento di svegliarsi.
Continuavo a rigirarmi nel letto, accoccolandomi a te e accartocciandomi nelle coperte calde, con una voglia di alzarmi pari a zero. Il tuo profumo aveva impregnato tutto il cuscino e io non avevo alcuna voglia di allontanarmi da te e privarmi di tutto quel calore. Cercavo di prenderne il più possibile, per farlo mio e conservarlo tra i miei ricordi.
Sarebbe finito tutto. Sarebbe finito tutto e ognuno avrebbe preso la propria strada. Quella sarebbe stata l'ultima volta, per me, per noi. L'ultima volta in cui potevo stringerlo a me e tenerlo stretto tra le braccia.
Eravamo una cosa sola, un corpo solo, una sola anima. Eravamo un tutt'uno che niente avrebbe mai potuto separare. O almeno così credevamo. E invece il destino si è messo in mezzo. Il destino ha voluto avere una sua parte in questa storia senza fine. Ci ha messo lo zampino e ha rovinato tutto.
E ora non c'era più niente da fare, così mi sono sciolta in un abbraccio, affondando la mia testa nel suo petto.
Domani non ci sarò più, amore mio, ma tienimi nella parte più profonda del tuo cuore, quella più importante, quella che toglie il fiato. Perché io, quando ti penserò, avrò il fiato corto almeno per un attimo.
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Lo strazio dell'anima
Short StoryFrammenti dell'anima. Raccolta di pensieri, racconti e metafore della vita.