VI

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Mai avrei creduto di poterlo dire, ma devo: mi hai distrutto.
Hai distrutto tutte le speranze, le aspettative, la fiducia che avevo in te.
Hai distrutto tutto quello che abbiamo costruito, tutti i sogni, quelli miei e quelli che condividevamo.
Mi hai strappato non solo il cuore, ma tutte le viscere e gli organi e l'anima.
Ti sei preso tutto quello che c'era da prendere, mi hai consumato.
Ti sei appropriato della mia vita, della mia ingenuità, del mio amore.
Hai condiviso con me tutto. Dalla prima colazione al bacio della buonanotte, da una carezza a un abbraccio sincero.
Ti sei preso la mia parte migliore, quella che non riavrò più e non tornerà più indietro.
Mi accusavi di esser troppo fredda e di non aprirmi a te. Mi hai accusato di non riuscire a trasmetterti nulla. E che il problema era mio. Ma ora ti dico che no, il problema non era mio, ma tuo. Eri tu che non mi amavi abbastanza. Eri tu che prendevi tutto con superficialità. Eri tu a non saper apprezzare le cose. Eri tu che non riuscivi a vedere quanto io ti amassi.
E tu? Tu hai preferito andartene. Tu hai preferito qualcun altro. Forse migliore, forse peggiore. Forse capace di trasmetterti di più, o forse di meno.
Io ti auguro comunque il meglio. Ti auguro di trovare l'amore, la felicità. Quella che, probabilmente, non hai raggiunto con me.

Lo strazio dell'anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora