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È il 24 dicembre del 1914. La prima guerra mondiale è scoppiata già da molti mesi ed i soldati si trovavano bloccati sulle linee delle trincee: davanti a loro il fronte, la "terra di nessuno". Unica barriera fra la loro nazione ed i nemici. Tuttavia, quel giorno qualcosa andò diversamente.
Sul fronte occidentale, fra i canti natalizi dei soldati inglesi ed il riposo dei tedeschi, fra i pettirosso che si posavano sul filo spinato ed il freddo tipico di quel periodo, qualcuno mosse un passo, sulla neve, oltre la linea della trincea. Dall'altra parte, i soldati si armarono, pronti a fare fuoco in caso di necessità; ma ciò non accadde. Anche loro uscirono allo scoperto.
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La cosa più comune per un soldato era aiutarne un altro ad accendere una sigaretta.
È così, in pochi minuti, inglesi, tedeschi ed occasionalmente francesi, si incontrarono, si strinsero la mano, e si scambiarono doni; per la prima volta, in una guerra come quella, emergeva il rispetto per l'avversario. E non appariva la guerra: appariva la pace.
Quelle ore sarebbero state relativamente le più belle, per loro. I soldati parlavano delle loro mogli, si accendevano sigarette a vicenda, giocavano a carte ed occasionalmente organizzavano veloci partite di calcio. Era così triste pensare che, da lì a poco, sarebbero tornati nelle trincee e avrebbero continuato a fare fuoco sulle stesse persone conosciute poco tempo prima.
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Era triste pensare che dopo poco, i soldati sarebbero dovuti tornare a combattere contro i proprio compagni di squadra.
Dal 1914, gli episodi di tregua negli altri anni diminuirono, fino ad annullarsi.
Ma rimasero quelle ore di pace, fra gli spari dei soldati al fronte, ed il fracasso dei cannoni. Questo era il vero miracolo di Natale.
