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I racconti di guerra, di tempi passati, e di grandi scoperte. Un mondo che racconta il nostro passato.
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Era il 10 maggio 1940. Il Benelux era stato appena invaso con l'operazione Fall Gelb (Caso Giallo). La Francia era la prossima vittima, e questo non si poteva evitare. Le truppe tedesche avanzavano chilometri ogni giorno e non poteva essere opposta resistenza in alcun modo. Gli altri soldati Francesi erano isolati e non in grado di sopportare i Tedeschi. Per loro, la guerra era già persa.
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Il 21 maggio il passo di Calais ed il territorio belga ancora sotto controllo alleato erano circondati sia da est, che da sud, che da ovest: rimaneva libero, nonostante fosse invaso dalla Luftwaffe, lo stretto della Manica. La situazione era disastrosa: migliaia di soldati della forza di spedizione Inglese erano stato intrappolati sulle coste francesi contro le truppe di Hitler. Il 21 ed il 22 maggio vennero ordinati due attacchi per tentare di sfuggire dall'accerchiamento. Ma i risultanti furono praticamente deludenti e gli Anglo-Francesi furono costretti a ripiegare.
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Il 26, l'attacco della Wehrmacht ricominciò, dopo un momento di disorientamento Tedesco. La sera del giorno prima, il governo britannico aveva deciso: i soldati sarebbero stati evacuati via mare.
L'operazione venne chiamata "Dynamo", e sembrava per tutti un impresa ai limiti dell'impossibile: evacuare migliaia di soldati via mare e trasportarli per un centinaio di chilometri fino alla Gran Bretagna, esposti agli attacchi della Luftwaffe. Vulnerabili e sotto fuoco aereo, i soldati avrebbero dovuto aspettare sulle spiagge il miracolo. Il piano era evacuare 40.000 uomini nei primi due giorni. Dopodiché, non ci sarebbe stato più nulla da fare per i più di 300.000 restanti, perché, secondo i calcoli del governo, l'esercito Tedesco sarebbe arrivato prima del salvataggio di almeno metà dell'esercito.
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