Bated Breath

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La canzone è: "Bated Breath" di Tinashe.
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Buona lettura!

Sangue.
Era tutto quello che vedevo, che sentivo.
Sentivo il suo sapore depositarsi sulla lingua come a richiamarne il ricordo, impresso con violenza nella mia mente.
Un ricordo che non mi avrebbe mai lasciata.
Non osavo muovere un muscolo, avevo paura che se fossi uscita da quello stato di torpore il dolore mi avrebbe uccisa, il mio sguardo era vuoto, le pupille si rifiutavano di mettere a fuoco, le mie orecchie ricevevano i suoni ovattati come se fossi immersa nell'acqua.
Sicuramente quella era la sensazione, il mio corpo era completamente ricoperto d'acqua, la violenza di quella tempesta notturna era impressa nella mia pelle e nei vestiti che indossavo e fuori non accennava a smettere. La pioggia colpiva ancora violentemente la parete completamente finestrata dando l'impressione d'essere sott'acqua.
Li hai lasciati morire.
Quelle erano le uniche parole che sentivo rimbombare con chiarezza nelle orecchie.

What if I told you that it was all in vain?

Strinsi così tanto i pugni che le nocche sbiancarono, le unghie mi solcarono la pelle finché non sentii un liquido caldo prendere il posto della pioggia gelida.
Li hai lasciati morire. Li hai lasciati morire. Li hai lasciati morire. Li hai lasciati...
Una mano, più grande della mia mi costrinse ad aprire le mani, liberandole dalla morsa delle mie unghie.
Sbattei le palpebre lasciando un sospiro strozzato sfuggirmi dalle labbra.

Would it still hurt you?
Would you still feel the same?

I miei occhi riuscirono a mettere a fuoco per la prima volta dopo... minuti? Ore? Non ne avevo idea.
Il mio sguardo catturò un bagliore smeraldino illuminato dalla luce tremolante di una qualche luce esterna, una luce che prendeva la forma dei rivoli e delle gocce d'acqua che scorrevano sulle finestre.
Come avevo fatto a finire davanti a degli smeraldi? Io ricordavo solo il rosso cremisi del sangue ovunque.
Lentamente, più la mia vista metteva a fuoco più i ricordi di come ero finita lì riaffiorarono.

Said it's impossible-possible

Ricordavo mani gentili afferrarmi e prendermi in braccio, il calore di un corpo difendermi dal freddo.
Adrien.
Eravamo nella sua camera e quegli smeraldi erano i suoi occhi, riuscii a realizzare.
Sbattei di nuovo le palpebre ma la mia vista tornò ad annebbiarsi, le mie guance si scaldarono quando altre gocce iniziarono a solcarmi le guance, non era la pioggia questa volta.
Quando la sua mano mi coprì la guancia portandomi via le lacrime anche le mie orecchie riuscirono finalmente a distinguere i suoni.

So impossible

« ... so che sei spaventata ma andrà tutto a posto, vedrai. » mi sussurrava lui. Mi toccava come se fossi talmente fragile da potermi sgretolare tra le sue dita da un momento all'altro.
Non riuscii a reggere il suo sguardo né le sue parole e il mio petto tremò violentemente assecondando il mio singhiozzo mentre altre lacrime si fecero strada lungo le mie guance fino a fermarsi sul dorso delle mie mani, strette a pugno.

But you're still waiting on the moment breath is bated

Non aveva idea di quanto si sbagliava.
Come poteva?
Non aveva idea di chi io fossi in realtà.
Non aveva idea che era stata tutta colpa mia.
Dio, tutte quelle persone...
Prima ancora che me ne rendessi conto l'aria si riempì con un urlo pieno di dolore, disperazione, senso di colpa. Ci misi qualche secondo per capire che ero io e che un paio di braccia mi stavano stringendo, soffocando il grido nel proprio petto, un po' per consolarmi e un po' per non far scoprire a suo padre che mi aveva portata lì immaginai.

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