Presi coraggio e aprii la porta.
Appena entrai vidi la foto di tutti noi quando eravamo in vacanza in Italia, e da lì mi riaffiorano tutti i ricordi .Avevo 8 anni ed eravamo a Roma in vacanza, desideravo tanto andare all'acqua park ma i miei genitori non volevano allora decidemmo di andare al Colosseo. Arrivati dopo aver pagato il biglietto entrammo, ci scattammo una foto e poi, siccome c'era venuta fame,ci prendemmo mano nella mano con i nostri genitori per non perderci, perché c'era confusione. Ci avvicinammo ad una bancarella che vendeva zucchero filato. Appena arrivò il nostro turno, i nostri genitori per pagare ci lasciarono la mano e venni trascinati dalla gente, presa dal panico gettai a terra lo zucchero filato e mi misi a piangere e a gridare. La gente che passava non si degnava nemmeno di avvicinarsi per sapere il motivo per cui stavo piangendo. Presa dalla paura mi sedetti a terra con le mani in testa a gridare. Ad un certo punto vidi dei visi familiari avvicinarsi è da lì che capì che erano i miei genitori. Mia mamma, mio padre e mia sorella avevano gli occhi lucidi, appena mi videro si misero a urlare il mio nome a correre verso di me. Allora io mi alzai e feci lo stesso. Li abbracciai.
<<Ero molto preoccupata avevo paura che non ti avrei più ritrovata>>disse mia madre.
Mio padre mi abbracciò più forte che poté << Non potrei mai e poi mai immaginare di stare senza di voi, mi sentirei persa >> dissi piangendo.Salii le scale e entrai nella mia stanza, presi la valigia, e misi tutte le mie cose. Ma prima di uscire di casa decisi di andare nella stanza dei miei genitori, portai con me la foto di tutti noi abbracciati che i miei genitori amavano tanto, la presi e iniziai di nuovo a cadermi qualche lacrima che tolsi subito.
Entrai dentro la macchina e andammo a casa di Micheal.
Durante il tragitto mi sentii strana, sentii un vuoto dentro di me, come se mi mancasse qualcosa... o meglio qualcuno e quel "qualcuno" erano i miei genitori. Ma ad interrompermi da quel pensiero fu mia sorella Lily che mi avvertì che siamo arrivati.
Scesi dalla macchina e vidi una casa non tanto grande con un piccolo giardinetto a fianco, poi vidi che davanti alla porta c'èra un ragazzo alto, moro e occhi castani, si avvicina <<Piacere Travis>> disse il ragazzo porgendomi la mano.
<<Piacere Catherine>> dissi stringendola.Entrammo dentro e Micheal ci fece vedere le stanze dove dormiremo.
<<Dormirete qua solo per stanotte... domani vi porterò da vostra zia a New York. Se vi serve qualcosa non esitate a chiedere>> disse Micheal prima di chiudere la porta. Mi buttai sopra il letto, mia sorella si stese nel letto vicino a me.
<< Ora come faremo senza mamma e papà ? >> mi chiese
<<Non lo so>> risposi prima di cadere in un sonno profondo.
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Catherine
Romanzi rosa / ChickLitCatherine, una ragazza socievole e ottimista, costretta a trasferirsi ogni tre mesi per il lavoro dei genitori. Fin quando un giorno mentre era in macchina con i suoi, una cosa sconvolgente cambia il suo modo di essere. Obbligata a trasferirsi con l...