4° tema (licantropi.divergenti_)

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Piccola premessa: in realtà le tracce erano 4, o meglio due erano date dalla giudice del concorso, le altre due le potevamo decidere noi e, visto che non riuscivo a inventarmi niente dalle tracce datemi, ho deciso di fare entrambe le storie su tra...

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Piccola premessa: in realtà le tracce erano 4, o meglio due erano date dalla giudice del concorso, le altre due le potevamo decidere noi e, visto che non riuscivo a inventarmi niente dalle tracce datemi, ho deciso di fare entrambe le storie su tracce scelte da me; spero vi piacciano *^*
(P.s. la seconda immagine l'ho appiccicata qui in alto perché non mi ricordo come si fa a mettere più di un immagine ad inizio capitolo...^^')

Prima traccia del concorso, fandom: miraculous ladybug

La pioggia batteva incessante sulle strade di Parigi: l'acqua scorreva in piccoli rivoli ai lati della strada creando piccoli fiumiciattoli verdastri; una ragazza dai capelli corvini legati in due codini guardava il panorama dall'alto del suo balcone, senza curarsi della miriade di gocce d'acqua che le bagnavano il viso, i vestiti, i capelli; sentiva il freddo penetrarle fino alle ossa, ma l'unica cosa che stava realmente circolando nella sua mente era l'immagine del ragazzo che amava baciato da un'alta ragazza dai lunghi e folti capelli castani, Lila. Un rivolo d'acqua le scese giù per la guancia, che fosse una lacrima o una delle tante gocce della pioggia nessuno lo saprà mai. Il volto della ragazza esprima solo un'emozione: dolore, un dolore tanto infantile quanto terribilmente devastante; forse si era sbagliata su tutto, forse Adrien aveva davvero una cotta per Lila e lei non era nient'altro che un intralcio. forse era vero quello che diceva Chloè, lei era una nullità, ora e per sempre. La ragazza iniziò a provare emozioni sempre più negative, quando, improvvisamente qualcosa sopra di lei fermò la cascata della pioggia sul suo corpo; la corvina girò la testa verso l'alto, e lo vide: Chat Noir che, appoggiato sopra il suo bastone, stava coprendo il suo corpo con la schiena e le braccia. -ciao mari- disse il ragazzo mascherato sorridendo appena. -che cosa vuoi Chat, Non sono dell'umore adatto- disse la ragazza guardandolo scocciata -ehi, che è successo prrincipessa?- chiese il ragazzo preoccupato, guardando il viso lentigginoso e rotondo della ragazza e rimanendo però nella sua posizione iniziale -cosa mi risponderesti, se ti dicessi che mio sento emotivamente a pezzi?- le chiese Marinette sarcasticamente -ti risponderei che forse è meglio entrare nella tua camera sia per evitare che ti venga una polmonite, ed anche a me, sia per evitare che tu venga akumizzata- le rispose il biondo prendendola in braccio per poi passare attraverso la botola e entrare nella camera della corvina. -senti- disse il ragazzo poggiandola sulla chaise-longue e prendendo una coperta ricamata da mille fiori colorati per poi poggiarla sulle spalle infreddolite della corvina-forse è meglio parlarne non credi? Sfogarti ti farà bene- la corvina ispirò profondamente e poi disse -vedi, c'è un ragazzo nella mia classe di cui sono innamorata...solo che...- la corvina cominciò a stuzzicare una ciocca di capelli neri arrotolandola sul dito -ieri, mentre tornavo a casa l'ho visto baciarsi con un'altra ragazza appena arrivata nella nostra scuola -ah si?- disse il ragazzo -e di grazia prrincipessa, potrei sapere il nome di colui che mi ha rubato il ruolo di cavaliere?- in cuor suo il mascherato già sapeva il nome che la ragazza stava per dire, non solo perché aveva notato le sue foto appese nella sua camera, ma anche perché lui era l'unico ad essere stato baciato da Lila il giorno prima. -A~Adrien Agreste - disse infatti la corvina imbarazzata -probabilmente lo conoscerai già di nome, è un modello figlio di Gabriel Agreste ed è il ragazzo più dolce, simpatico e disponibile che abbia mai conosciuto- il biondo sussultò leggermente e, ignorando le accelerazioni del suo battito cardiaco e la sensazione di calore sulle sue guance disse:-lui!? Ma non è il classico ragazzo della porta accanto tutto fumo e niente arrosto? Probabilmente non è altro che un fantoccio dietro il quale si nasconde un codardo che ha paura di deludere gli altri e se stesso...- -ma cosa dici?!- sbottò infastidita la ragazza-Adrien è una delle persone migliori che abbia mai conosciuto...forse tu sei solo geloso, gattino- -pff... geloso, io?- disse Chat Noir scocciato -stai scherzando spero? Se avessi anche solo un grammo del suo carattere farei di tutto per eliminare quell' inutile parte di me dalla mia persona- il ragazzo si alzò e si diresse verso una delle fotografie del biondo appese alla parete rosa della stanza di Marinette dando le spalle alla ragazza; la toccò con la punta degli artigli, guardandola con uno sguardo disgustato e leggermente triste. -sai...- continuò il ragazzo -detesto persone del genere; l'essere famoso non ti rende una persona migliore, anzi non fa nient'altro che alimentare la propria sete di egocentrismo: nasconderla con una faccia da bravo ragazzo e un sorrisetto dolce non può aiutarti a nascondere il demone che sei, l'odio che provi per te stesso- il ragazzo si fece scappare una risatina amara e una lacrima di tristezza -nascondersi dietro una maschera imposta dalla società per far finta di essere ciò che non sei, Non ti fa pena e schifo Mari? Non ti da fastidio? Hai mai pensato che forse il ragazzo in cui tu credi e in cui ti affidi in realtà non è che un buffone, un falso ed un codardo?- il ragazzo si girò per guardarla nei suoi meravigliosi occhi blu mare versando altre lacrime -no, Non puoi capire, sei troppo buona nei confronti delle persone per diffidare di esse; vedi, tu sei così fantastica e sincera, Mari non meriti neanche minimamente di avere a che fare con esseri orribili di questo genere-il biondo arrossì leggermente dicendo quelle parole, mentre le guance si inumidivano ulteriormente -tu...meriti di meglio, meriti qualcuno che non sia lui, meriti qualcuno che non ti deluda, che non ti faccia pentire di ciò che hai scelto o hai fatto, di qualcuno che sia alla tua splendida altezza; ne io ne lui potremo mai essere al tuo pari, mari- -perché!?- urlò la ragazza guardando il volto piangente e sofferente del ragazzo-perché dici questo di lui Chat?- chiese nuovamente versando a sua volta delle lacrime calde -perché lo odi? perché non vuoi sentir parlare di lui? Perché anche solo l'idea della sua figura ti disgusta? Sembra... sembra quasi che lo conosci meglio di chiunque altro, sembra quasi...che stia parlando...di te stesso...- e all'improvviso gli occhi verdi smeraldo del ragazzo mascherato la condussero a quello che aveva sempre adorato nello sguardo di Adrien e la corporatura, i capelli, persino la voce le ricordano il ragazzo dei suoi sogni, quello di cui era innamorata e che gli aveva rubato il cuore. Non poteva essere, come era possibile, era stata davvero così cieca per tutto questo tempo? L' Illusione di un ragazzo così perfetto e senza alcun difetto l'avevano portata ad eliminare automaticamente la più remota ipotesi che dietro quel supereroe dalla maschera nera e dal carattere presuntuoso ci fosse lui, l'amore della sua vita. -A...Adrien?...-sussurò la ragazza ad occhi sgranati facendo scivolare altre lacrime salate sulle guance e sul mento.


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ATTENZIONE! SPOILER DEL LIBRO 'THE INFERNAL DEVICES' (SHADOWHUNTERS) SE NON AVETE FINITO TUTTA LA SAGA NON LEGGETE! (VI HO AVVERTITI U.U)







seconda traccia del concorso fandom: shadowhunters TID (the infernal devices)

"Due bambini correvano felici per i corridoi decorati dell'istituto di Londra: il primo, caratterizzato dai folti capelli corvini aveva in mano quella che sembrava una spada di legno, ed era inseguito da un ragazzo dai lisci capelli bianchi spruzzati da piccole ciocche castane: -prendimi se ci riesci Carstairs-urlò il corvino con un' espressione maliziosa sul viso -come vuoi, William- disse il candido bambino con un sorrisetto divertito". Era questo quello che William Herondale vedeva attraversando i lunghi corridoi di quella che ormai definiva casa. Fino a qualche anno fa una festa come il Natale gli sarebbe apparsa come un'inutile festa senza al alcun valore, ma ora non era più la stessa cosa, perché la presenza di Tessa nella sua vita aveva cambiato tutto. Ormai era passato un anno dal suo primo Natale senza Jem e la sua mancanza ogni giorno lo trafiggeva sempre di più: sapeva che il vuoto che sentiva nel cuore non poteva essere colmato da nessuno, purtroppo nemmeno da Tessa. Il ragazzo, che camminava con le mani in tasca, emise un sospiro demoralizzato, quando senza alcun preavviso sentì suonare alla porta. Senza alcuna voglia si diresse verso la porta, e, non appena l'aprì, il suo cuore perse un battito: davanti a lui c'era proprio Jem, o meglio Fratello Zaccaria, che, nonostante avesse gli occhi chiusi, sembrava lo stesso guardando e gli stessa scrutando l'anima -jem ...- sussurò il ragazzo corvina fissandolo -sei...proprio tu?- -e chi sennò?- disse il fratello silente da sotto il suo cappuccio color pergamena -ma...perché sei qui? Non ti ha chiamato nessuno...- -l'ho chiamato io- Will sentì una voce alle sue spalle e si girò: alla fine della lunga scalinata che conduceva all'ingresso c'era Tessa, vestita di un delicato abito grigio -pensavo che ti avrebbe fatto bene incontrarlo di nuovo, mi sembravi un triste, demoralizzato...- -grazie Tess...- disse il ragazzo prima di girarsi verso il suo vecchio parabatai e dire:- lo so che non potete trattenervi a lungo, ma almeno la vigilia di Natale non potresti rimanere un po' più a lungo?- -lo sai che non potrei- suscitò Jem-ma in fin dei conti , il mio compito è a che quello di curare gli Shadowhunters, e tu al momento sei emotivamente instabile, quindi si, potrei rimanere- il viso di Will si illuminò di felicità e, prima di salire di corsa le scale disse:-è meraviglioso! Vado a preparare la sala da pranzo!- non appena Tessa e Jem rimasero da soli il ragazzo disse sospirando:-lo sai vero che prima o poi Will dovrà affrontare le sue sofferenze da solo e dovrà essere in grado di sconfiggerle e dominarle?- -lo so, Jem- disse Tessa -ma so anche che per lui è ancora troppo presto, non riuscirebbe ad affrontare appieno i suoi dolori e paure, abbi pietà di lui, è passato poco più di un anno.-

La tavola era imbandita di ogni leccornie e, nonostante Will sapeva che i fratelli silenti non mangiavano, aveva deciso di aggiungere anche il posto di Jem a tavola, o meglio lo fece sedere nello stesso posto dove si era seduto per tutti i suoi anni di vita all'istituto. Effettivamente tutti a tavola erano leggermente stupiti, da Gideon a Cecily: Prima d'ora Jem non era mai rimasto più di qualche ora all'istituto, ma ormai erano passate già 4 ore dal suo arrivo all'ingresso della dimora. Anche dopo la fine del pasto, il ragazzo rimase con loro a festeggiare, anche se non forse propriamente parete ai festeggiamenti: nonostante sapesse di stare sbagliando, nonostante sapesse che non doveva essere lì non riusciva ad allontanarsi ancora una volta da quello che lui avrebbe definito in eterno il suo parabatai. Alla fine, dopo aver fatto un profondo sospiro chiamò Will e lo condusse in una stanza un più appartata, una vecchia stanza per gli ospiti usata dai due quando erano piccoli come vede segreta per le loro avventure immaginarie -William, Ti devo parlare...- - e perché mai?- gli chiese Will -non ti piacciono i festeggiamenti?- -lo sia che non è di quello che voglio parlare, William. Ormai è passato abbastanza tempo, non puoi continuare a nasconderti dietro lo spettro di qualcosa che ormai è morto, dietro il mio spettro. Ormai sono diventato un fratello silente, e non potrò più stare al tuo fianco come un tempo, ma tu devi essere forte e andare avanti, continuare a vivere, e non devi rinchiuderti in una gabbia di ricordi- - ma cosa stai...-iniziò Will -William- lo interruppe Jem - lo vedo. Non fai altro che guardarti attorno, Alla ricerca di ricordi della nostra vita all'istituto, Alla ricerca di qualcosa che ormai non c'è più. Pensa a Tessa: non puoi lasciarla da sola per tutta la vita, con solo l'immagine di te, tu devi vivere il tuo rapporto con lei, tu...- disse il fratello silente prendendo le mani callose di Will e chiedendole con le proprie:-devi vivere la tua vita. Un tempo ti avevo detto che ci saremo visti sulla sponda di un fiume pronti ad attraversarlo insieme, e questa promessa è ancora valida, ma non puoi logorarti prima del tempo, William, non puoi morire prima del tempo- il ragazzo guardò il fratello silente con gli occhi lucidi e un groppo in gola che gli impediva di parlare -abbi cura di te, Herondale- disse il fratello silente levando la presa dalle mani di Will e tendendo la mano destra verso di lui -abbi cura di te, Carstairs- disse il corvino stringendo la mano del fratello silente.
Angolo autrice
Allora....la prima (che é una specie di marichat) mi piace **...la seconda....forse è venuta un po' troppo corta, ed è un Po' diversa dalla mia idea iniziale, che doveva essere una specie si Herongraystairs maa.... vabbè...●~● spero che le storie vi piacciano e...alla prossima >~<

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