1° prova (concorso eroucliamotlovliottelfirnon)

12 1 0
                                    

Allora potevo scegliere tra diverse tracce di diversi fandom, ma io ho scelto:HP e shadowhunters

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Allora potevo scegliere tra diverse tracce di diversi fandom, ma io ho scelto:HP e shadowhunters. Prima Di ogni testo vi lascio la traccia che ho scelto e niente,buona lettura.

Primo testo Shadowhunters

William alzò lo sguardo verso il cielo ammirando il cielo azzurro che, ricoperto da morbide nuvole grigiastre, faceva da tetto alla grande città di Alicante

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

William alzò lo sguardo verso il cielo ammirando il cielo azzurro che, ricoperto da morbide nuvole grigiastre, faceva da tetto alla grande città di Alicante. Era la prima volta che ci andava, ma non per una vacanza, bensì per una delle cerimonie più importanti della vita di ogni Shadowhunters: l’unione con il proprio partner di battaglie, la cerimonia Parabatai. Era ormai un anno che lui ed il suo migliore amico progettavano questo momento ed ora, potevano finalmente diventare fratelli di rune, e stabilire ancora più in profondità il legame che già si era instaurato ormai ben sei anni fa. Doveva ammettere però che una lieve ansia dovuta alla grandezza dell’ avvenimento riusciva a sentirla nelle gambe, nelle quali, ad ogni passo, di accumulava uno strato in più di tensione: e se non fosse riuscito a pronunciare bene il giuramento? E se per sbaglio gli fosse caduto lo stilo a causa del tremolio della mano? E  se fosse inciampato tra i cerchi di fuoco? Si sarebbe probabilmente posto un’altra miriade di domande se non fosse stato per la sonora pacca sulla spalla che ricevette da qualcuno e che lo riscosse all’ improvviso. “ehi, andrà tutto bene Willie, riuscirai a fare egregiamente tutta la cerimonia, in fin dei conti, io sarò lì accanto a te” William girò lo sguardo anche se aveva già riconosciuto il proprietario di quella voce calma e rassicurante: un ragazzo alto e dai folti capelli scuri lo guardava con gli occhi che brillavano dall’ eccitazione ed uno dei suoi soliti sorrisi incoraggianti che formava anche delle adorabili fossette sulle guancie mulatte. Il ragazzo sospirò:’’lo so che sarai accanto a me Raphael, a meno che tu non scappi in Perù due minuti prima dell’inizio della cerimonia” Raphael rise e Willie accennò un sorriso: era incredibile come quel ragazzo riuscisse a capire le sue preoccupazioni ancora prima che lui gliele dicesse. ‘’se sei così in ansia per una cerimonia,  pensa a quando dovrai combattere i demoni per salvare gli ignari mondani’’ William girò lo sguardo: di fianco a lui c’era un ragazzo poco più basso di lui, caratterizzato dall’affascinante carnagione color lavanda e dai capelli spettinati dal vento, che teneva le mani incrociate dietro la nuca. William sospirò: ’’avete ragione, devo darmi una calmata’’. Il ragazzo lo guardò alzando leggermente il sopracciglio destro, poi sorrise e gli disse: ‘’forse hai bisogno di una delle tisane rilassanti di papà, così almeno ti tranquillizzi un minimo per domani’’. ‘’hai ragione Max’’ disse Raphael avvicinandosi al fratello ‘’torniamo a casa’’. William e la sua famiglia, composta dai suoi genitori, erano stati ospitati per quei giorni dai genitori di Raphael e Max, Alec LightWood e Magnus Bane, nella loro abitazione ad Alicante; in realtà, da quello che aveva capito, Alec aveva ereditato la casa da un suo lontano parente deceduto qualche tempo prima, il che era stata una piacevole coincidenza, come del resto lo era stato anche il primo incontro tra lui e Raphael; si ricordava di quella vicenda come se fosse ieri: erano piccoli, avevano solo 10 anni quando, durante uno di quei noiosi consigli del conclave all'istituto di New York, al quale partecipavano anche i suoi genitori, William si scontrò contro quello che fu un allora minuto e grazioso Raphael a causa della sua solita disattenzione, facendo cadere a terra il bambino ed il suo, probabilmente buonissimo, gelato alla fragola; nonostante all'inizio Willie bene l’impressione che il bambino di fronte a lui fosse sul punto di piangere, si ricredette quando si ritrovò la faccia piena di gelato sciolto ed il ragazzino di fronte a lui con un'espressione accigliata sul volto. Subito cominciò a ridere, e dopo aver detto:”È stata una cosa alla pari” si presentò e gli disse che gli avrebbe offerto un altro gelato se gli avesse dato una mano a pulirsi . Raphael rise, e, dopo essersi presentato a sua volta, lo accompagnò in bagno per pulirsi da tutto quel liquido rosa. William distolse l’attenzione da quei dolci ricordi, per rendersi conto che ormai si trovava soglia della casa Lightwood-Bane. Vide Raphael suonare  il campanello e, dopo pochi attimi, la porta che, cigolando leggermente rivelò la figura di Magnus coperta da una stravagante quanto elegante vestaglia lilla. “ben tornati ragazzi, non pensavo che sareste ritornati così presto”. “lo so papi”disse Max “però a quanto pare William ha bisogno di una tisana rilassante”. “beh comunque non rimanete davanti la porta, entrate” i tre ragazzi si diressero verso l’ampio salone che si poteva vedere appena si entrava dalla porta d’ingresso: era caratterizzato dal colore giallo delle pareti che davano un che di caloroso all’ambiente, mentre i mobili e il divano in pelle era di un color nocciola anch’esso molto caldo; William vide che i suoi genitori, seduti su delle sedie del tavolo da pranzo coperto da una tovaglia floreale, parlare tranquillamente con Alec che, non appena li vide si alzò per andarli a salutare: “ehi ciao ragazzi, come mai così di ritorno così presto?”. “missione tisana rilassante, se capisco cosa intendo”. Disse Raphael. Alec lo guardò con un espressione perplessa per poi dire: “hai bisogno di una tisana?” “Ma papà non lui!” disse Max spazientito indicando il fratello  accanto a lui “ma lui, lo  Shadowhunter che diventerà domani il parabatai di tuo figlio!”continuò indicando William.” Beh non potevate dirlo prima? Comunque non ci metterò molto, voi intanto sedetevi”. “grazie Alexander” disse William sorridendo. Ormai erano anni che si conoscevano, ed ogni formalità era svanita. Non appena finì di parlare con il padre di Raphael si avvicinò a sua madre e le diede un bacio sulla testa castani e riccioluta a mo di saluto e salutò il padre con un sorriso. “vado un attimo in camera mia a farmi una doccia, torno subito” “tsk, sembra un ossimoro” disse Max, che si era seduto sul divano con un libro di letteratura in mano, mentre William saliva le scale. “non essere saccente, mirtillo mio” disse Magnus incrociando le braccia “Eh?! Io mi riferivo a questo libro! ‘lucida pazzia’, se non è questo un ossimoro…”rispose Max non alzando la testa dal libro.
William uscì dalla doccia con un asciugamano legato sul fianco ed uno sulle spalle e si diresse verso lo specchio leggermente appannato dal vapore scaturito dall’acqua calda del piccolo bagno rivestito da mattonelle rosa e bianca e alzò lo sguardo verso il suo riflesso: lì, sulla superficie vitrea, c'era un ragazzo che dimostrava qualche anno in più della sua effettiva età, caratterizzato dagli occhi verdi, come il mare in tempesta e lisci e setosi capelli castani, talmente scuri da sembrare quasi neri, che ricadevano sulla nuca e sulla fronte in disordinati e bagnati ciuffi; sul naso a patata e le guance aveva piccole efelidi e un orecchino sulla parte superiore dell'orecchio destro. Il ragazzo si spettinò i capelli umidi ed uscì dal bagno per dirigersi verso la sua camera da letto e vestirsi; apri l’armadio e prese le prime tre cose che lo passarono per le mani: una felpa, una maglietta ed un paio di jeans scuri. ‘’ed anche oggi il caso mi ha salvato dai miei soliti e spaventosi accostamenti, per una volta non uscirò di casa con un orribile maglione arancio-” pensò ad alta voce William prima che venisse interrotto da qualcuno che urlò fuori dalla stanza, che aveva la porta chiusa a chiave: “ehi Willie! Dopo che hai finito di cambiarti e di parlare da solo potresti scendere, la tisana è pronta e ci sono degli ospiti che vorrebbero parlare con te”. “Raphael! Te l’ho detto mille volte! Non devi orecchiare le conversazioni che faccio quando sono da solo!” urlò William imbarazzato al ragazzo al di là della porta in legno chiaro che nel frattempo stava ridendo. “ok, ma sbrigati miss, ti stiamo aspettando” subito dopo Willie sentì il suo futuro parabatai scendere le scale dell’abitazione; il ragazzo rise leggermente e, dopo essersi cambiato, aprì la porta della sua camera dalle pareti cerulee e scese al piano di sotto con i capelli ancora un po’ umidi. “allora? Dov’è la mia tisana?” disse scendendo l’ultimo gradino. “è qui, vieni William” disse qualcuno che a Willie sembrava Alexander. “si vengo”. Il ragazzo si diresse verso la provenienza della voce e vide che, seduti a tavola nella sala da pranzo c’erano, oltre i suoi genitori, quelli di Raphael e il moro stesso, anche altre tre persone che non aveva mai visto prima. La prima era una donna che dimostrava circa 25 anni; aveva un colorito ceruleo, come quello di un cielo sereno, e corti e lisci capelli bianchi che le ricoprivano parte della fronte e le orecchie; indossava un delicato abito giallo canarino, che si intonava perfettamente con la sua pelle inusuale; la seconda era un uomo sulla trentina dai delicati lineamenti orientali e setosi capelli color cioccolata; aveva un maglione grigio che gli copriva anche il collo candido, e in mano aveva una tazza blu che sembrava contenere del tè; l’ultima persona, che sedeva accanto all’uomo, dimostrava la stessa età dell’altra donna: aveva degli enigmatici occhi grigio-azzurri e dei lunghi capelli castani che ricadevano leggermente mossi sulle spalle minute; indossava un poncho rosso e bianco che le donava particolarmente e risaltava la pelle chiara. La prima a parlare fu proprio lei che disse con voce calda ed empatica:’’ tu devi essere William Blackwell, io ed i tuoi genitori stavamo giusto parlando di te, piacere io sono Theresa Gray, ma tu puoi chiamarmi Tessa, e luì’ disse indicando l’uomo di fianco a lui ‘’è James Carstairs, ma tu forse lo conoscerai come Fratello Zaccaria’’. ‘’Fratello Zaccaria!?’’ disse William sorpreso’’ il Fratello Silente folgorato dal fuoco celeste?’’ James rise e gli rispose:’’non pensavo che si dicesse questo di me, ma comunque si, sono io. Se vuoi puoi darmi del tu e chiamarmi Jem’’.’’lei invece è Catarina Loss , una strega’’ continuò Tessa indicando la donna dalla pelle azzurra ‘’ma probabilmente già la conoscerai’’.’’piacere’’ disse Catarina con un sorriso incoraggiante.’’Beh, cosa aspetti?’’ disse Raphael ‘’siedi qui vicino a me dai, c’è anche la tua tisana’’ continuò indicando una sedia tra lui e Tessa Gray; il ragazzo si sedette e, dopo aver dato un sorso alla tisana di Alec al gusto di zenzero e limone, sentì subito tutta l’ansia andar via: era davvero una tisana miracolosa. ‘’siamo passati giusto per farvi un augurio per la cerimonia di domani’’ disse Catarina raggiante e tranquilla ‘’siamo molto amici di Magnus e dopo aver saputo che suo figlio avrebbe conseguito la cerimonia parabatai siamo esplosi di gioia’’. William rispose con un sorriso ma, prima che potesse aprire bocca Jem lo guardò e disse con un espressione indecifrabile:”William eh? William era il nome del mio parabatai prima che diventassi un Fratello Silente anni fa’’ il ragazzo rizzò la schiena e rispose:’’William? Si chiamava davvero così? Non dirmi che allora era William Herondale?’’ Jem lo guardò leggermente stupito:’’perché conosci il suo nome?’’. ‘’ma certo! Lo avevo letto in un vecchio libro che risale all’800, se non sbaglio scritto da una certa Lucie Herondale, suppongo fosse la figlia’’ disse Willie che avrebbe giurato di aver sentito Tessa trattenere il respiro. ‘’in quel libricino di narrava delle avventure di questo Will e del suo parabatai Jem, quindi quello eri tu, o almeno credo’’. Jem, non smettendo di sorridere, disse:’’si, ero io. Non immaginavo che Lucie avesse scritto un libro di avventure sulla vita mia e di Will’’. ‘’ non lo sapevo nemmeno io’’ sussurrò Tessa facendosi comunque sentire da Willie. ‘’il tuo nome è Tessa Gray non è vero? Continuò Willie ‘’avevo letto qualcosa su di te, che riguardava dei…porcospini? Ed un cielo viola. So che non sembra avere un senso, ma onestamente non mi ricordo molto di quella parte’’ quando però incrociò lo sguardo e le vide gli occhi notò la lucidità dovuta a delle lacrime che si erano formate ma che non volevano uscire. ‘’scusami, o forse detto qualcosa di inopportuno?’’. ‘’no William, tranquillo ‘’ disse Tessa asciugandosi con il dorso della mano gli occhi ‘’mi hai solo fatto venire in mente dolci ricordi ormai appartenenti ad un passato più lontano di quanto immagini’’. ‘’sai?’’disse Jem guardandolo ‘’ me lo ricordi, Will intendo. Non solo di nome, ma anche per i tuoi capelli scuri, il sorriso un po’ furbo, lo sguardo acceso; non intendo dire che tu non abbia una tua personalità, ma semplicemente non posso fare a meno di notare la somiglianza tra te e lui. Ma non voglio annoiarti come se fossi un nonno che ti parla del suo lontano cugino identico a te, voglio solo dirti: sii fiero di avere una parabatai, perché legami come questi sono molto rari, e non è detto che tutti troveranno mai un proprio compagno di battaglie, quindi sii felice dell’ amicizia che hai con Raphael, perché sono rapporti che capitano una sola volta nella vita, e una volta provati non potrai mai colmarli con qualcos’altro nel caso in qui si rompano, puoi solo affievolire il dolore’’. ‘’grazie per il consiglio, ma sappi che sono già felicissimo della mia amicizia con Raphael, con o senza delle rune disegnate sulla pelle’’  disse guardando il diretto interessato che sorrise. ‘’tsk, quante smancerie” tutti si girarono verso Max che, ancora seduto sul divano, stava leggendo una pagina dello stesso libro di prima. ‘’Max…’’ disse Alec mettendo una mano sulla fronte sospirando. ‘’che c’è? Stavo solo leggendo una poesia italiana del ‘200’’ disse lui alzando la testa dal libro e provocando il riso di tutti.
I ragazzi si trovavano ad un passo dalla grande porta color mogano della sala nella quale sarebbero diventati definitivamente compagni di lotta contro i demoni per tutta la vita, ‘’allora Willie, ci sei?’’ disse Raphael. ‘’solo se ci sei anche tu’’ rispose lui. ‘’bene, allora è il momento di entrare in scena, insieme’’ disse il moro allungando la mano ‘’insieme’’ ripeté Willie stringendo la mano di Raphael con la sua.



raccolta storie concorsi Instagram Where stories live. Discover now