Capitolo 25

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Demi mi fissava, sguardo dritto nei miei occhi. Era spaventata, come se non sapesse che fare, come fosse smarrita e persa nella strana situazione che si era andata a creare.
"Mary, sei lì?" era ovvio fossi lì, era la mia camera ed era chiusa a chiave, chi altro poteva esserci? Demi continuava a guardarmi, come a dirmi "ti prego, non dirgli che sei qui", ma proprio non ci riuscii.
"Sì Jake, sono qui." Risposi con una voce leggermente impaurita. Non temevo l'affrontare Jake, ma la reazione che Demi avrebbe avuto. Infatti chiuse gli occhi, come rassegnata, si alzò e andò nel bagno portandosi la maglia che poco tempo prima le avevo dolcemente sfilato. Fu un'impressione forse, ma la sentii singhiozzare prima che chiudesse la porta.
Cercai di non pensarci, mentre rindossavo la maglia ed andavo ad aprire la porta. Mi ritrovai davanti un piccolo, dolce sorriso, di quella triste tenerezza che di solito si traduceva in un "ti prego, scusami". Io lo guardavo, senza dire nulla. La situazione si era invertita, non ero più io a meritare le sue scuse, ma lui a meritare le mie. Avevo baciato Demi, l'avevo baciata quando il mio ragazzo era lui. Il suo sguardo sembrava realmente dispiaciuto, ma il mio era pieno di panico, poiché solo in quel momento stavo realizzando l'accaduto.
Vedendo che continuavo a fissarlo, con una faccia che sinceramente non riuscivo a capire, iniziò a parlare.
"Ehm.. scusami, non volevo." Disse timidamente, mentre mi prendeva delicatamente una mano. Io continuavo a guardarlo, senza saper che fare. Abbassai lo sguardo sulle nostre mani, una protetta dall'altra, ma non era quella la sensazione che percepivo.
"E' stato solo un grande.. shock, ecco.. non vedevo Emma da tanto, tanto tempo.." mi sentivo ridicola, io che ascoltavo la sua spiegazione quando ero io a doverne dare una a lui.
"E'.. è tutto okay." Balbettai io, riprendendo a guardarlo in volto.
"Sei sicura?.. ti assicuro che sei tu l'unica che voglio, Mary." Mi guardava con quelle sopracciglia dalle punte leggermente più alte del solito, quegli occhi chiari che erano impossibili da non amare, quel mezzo sorrisetto praticamente adorabile. Era perfetto, lo pensavo da quando lo avevo visto per la prima volta, ma ora c'era qualcosa.. qualcosa che forse ostruiva la mia vista.
"A-anche io voglio solo te, Jake." Non sapevo il motivo che mi spingesse a dire ciò, fatto sta che mi abbracciò, sorridendo. Mi strinse forte a sé, come se avesse appena rischiato di perdermi. Allontanò leggermente le sue spalle dalle mie, e ci ritrovammo con i visi tanto vicini da accarezzarci i nasi a vicenda. Fece movimenti lenti, per essere sicuro che fossi anch'io desiderosa di baciarlo. Non lo ero, ma mi avvicinai lo stesso. Avevo gli occhi chiusi, eppure non sentivo nulla, non più. Perché? Mi prese il volto tra le mani ed intensificò il bacio. Io avevo le mani posate sui suoi fianchi a stringergli i lati della maglia. Quando si fu staccato, i miei occhi vedevano ancora il buio, alla ricerca di una qualche scintilla che non riuscivano a trovare. Nel momento in cui li riaprii, tuttavia, notai il rossore dei suoi zigomi. Guardava alle mie spalle, e capii. Il mio cuore accelerò ritmo, e quando mi girai per guardare nella direzione degli occhi di Jake, vi trovai Demi, con la bocca leggermente aperta a mostrare la punta degli incisivi, le sopracciglia aggrottate ed un riflesso negli occhi, quella luce che possiede chi è sul punto di piangere. Poi la sua espressione cambiò, tanto rapidamente da farmi paura. Uscì dalla stanza, senza guardare né me, né Jake, e sparì nel corridoio.
"Che cosa ho fatto.." pensai, spaventata.
"Hai..hai litigato con Demi?" mi chiese, per capire.
"..non lo so." Dissi io, andando a sedermi sul letto, più pesantemente che mai.
"Ehi, non essere triste. Le cose si aggiustano sempre, te lo assicuro." Ma perché non riuscivo a fidarmi di quelle parole? Perché non riuscivo a fidarmi di lui?
"Già.. come mai sei venuto solo ora?"
"Come?"
"Ti ho aspettato, e tu non sei venuto. Tu non c'eri." Parlavo tanto per parlare, per riempire un vuoto di curiosità che avevo prima e che in realtà era ormai scomparso.
"Io.." iniziò a guardarsi le mani, tanto per tenere lo sguardo basso ".. stavo parlando con Emma. Volevo.. volevo sapere come sta, come le vanno ora le cose.. non so perché, ma sentivo fosse importante. Poi però ho capito una cosa della quale avevo sempre avuto il dubbio.."
"E cioè?"
"Io non la amo, non più."
"Ah no?"
"No."
"E come fai a dirlo?"
"Perché io amo te." Il mio corpo si irrigidì, le mie mani si strinsero a vicenda e i miei occhi si spalancarono. "E ora?" pensai agitata. Io lo amavo? Ovvio che no, non era lui la persona della quale sapevo di essere innamorata, ma aveva importanza? Magari col tempo le cose sarebbero cambiate, magari mi avrebbe insegnato lui ad amarlo, dopotutto la vita è imprevedibile. Sospirai profondamente, come per buttar fuori quelle indecisioni, alzai il volto verso di lui che era seduto accanto a me e lo guardai dritto negli occhi.
"Ti amo anch'io, Jake." Non capii se percepì la punta di sofferenza e sforzo che quelle parole avevano, ma quando sorrise a 32 denti capii che la sua gioia era vera. Si alzò velocemente e mi prese a sorpresa a mo' di sposa, facendoci girare velocemente. Mi baciava, si staccava sorridendo e ritornava a baciarmi. Quando la sua felicità passò ad animare un po' la mia, sorrisi finalmente anch'io.
Quando scendemmo al piano terra, mano nella mano, trovai Demi che rideva insieme ad Emma. Si era voltata un attimo verso di me, ed il sorriso si era man mano assopito. Aveva poi posato lo sguardo sulla mano mia intrecciata in quella di Jake, mantenendo quell'amara aria di rassegnazione e finta contentezza. Anche Emma aveva smesso di ridere, però sembrava contenta, ma spesso le apparenze ingannano. C'era tensione, lo si percepiva facilmente, e ciò che sentii dopo non mi fece per niente piacere.
"Allora, che ne dite di uscire stasera? Noi quattro, vi va?" Jake ovviamente doveva sempre creare le atmosfere perfette nelle quali cadere nell'imbarazzo.
"Per me va bene!" entusiasta, Emma rispose. Stava fissando Jake sorridendo, sorridendo un po' troppo.
"Perché no. Come ai vecchi tempi, vero?" Disse Demi con l'aria di un'ostile felicità, guardando Jake ed Emma. I vecchi tempi. Io non c'ero in quei tempi, non ancora, quando Emma era la migliore amica di Demetria e la ragazza di cui era follemente innamorato Jake. Mi sentii tremendamente un'intrusa, una che non c'entra niente con loro, e fece male, quasi quanto lo sguardo di sfida che Demi posava su di me. Perché lo faceva? Era arrabbiata con me?
"Bene, allora è deciso. Io ora devo andare, ho del lavoro da sbrigare, a stasera!" disse Jake dandomi un rapido bacio sulle labbra ed uscendo dalla porta. Restavamo noi tre ragazze, io in piedi di fronte a loro, sedute una affianco all'altra. C'era un enorme imbarazzo, che cresceva sempre di più, ed arrivata al limite decisi di fuggir via.
"Io ora salgo in camera, ho un gran mal di testa.. a dopo." Dissi timidamente e cercando di far credere l'esistenza di un dolore che in realtà si trovava nel petto.
"Si.." disse distrattamente Demi, svegliatasi udendo la mia voce dopo un apparente lungo silenzio.

Ed eccole le lacrime, dopo che ebbi chiuso a chiave la porta, che mi fui gettata sul letto stringendo forte un cuscino. Non ne potevo più, il mio cervello stava lavorando all'impazzata da quando avevo conosciuto Demi e non capivo i suoi comportamenti. Mi voleva male, lo percepivo e questo mi faceva soffrire. Dopotutto l'avevo in un certo senso presa in giro.. dopo quello che era accaduto in camera non aveva avuto senso baciare Jake. Ma lei era la fidanzata di Harry, era stata lei a prendere l'iniziativa del secondo bacio.. ed io avevo ricambiato entusiasta. Dio, mi sentivo così confusa, era come se nulla avesse un senso o un ben che minimo ordine nella loro logica. La verità è che né io né Demi eravamo in grado di fare una scelta, e questo non andava bene.

Era una discoteca piuttosto grande, ma diversa da quella della sera in cui avevo dato a Jake il nostro primo bacio. La musica rimbombava nel locale e non aiutava, io che mi sentivo già stordita. Per fortuna il mio ragazzo mi cingeva fermamente la vita, mentre Demi ed Emma si facevano strada tenendosi per mano. Ora capivo cosa provasse Demi.

Stavamo ballando, tutti e quattro, anche se era Jake che faceva ondulare il mio corpo adiacente al suo. Io non ci capivo niente, non avevo voglia di far niente, desideravo solo tornare a casa.
"Vado a prendere qualcosa da bere!" urlai nell'orecchio di Jake, e mi fece cenno con la testa per dirmi che aveva capito. Probabilmente si stava divertendo troppo per accompagnarmi, così si avvicinò a Demi ed Emma che intanto stavano ballando insieme. Quando i tre si incontrarono urlarono entusiasti e felici più che mai, continuando a ballare. Dovevano essere davvero contenti, il trio si era riformato.. ed io non ne facevo parte. Mi avvicinai al bancone ed ovviamente la mia bocca parlò senza ragionare.

Bevvi troppo in troppo poco tempo, ed essendo a stomaco vuoto la mia testa iniziò a vorticare su se stessa quasi subito. Alzai lo sguardo verso la pista e vidi due scene che mi colpirono in pieno petto. Demi stava ballando con un tizio che le posava le mani affusolate sui fianchi. Ma Harry?! Che fine ha fatto nella tua testa il ricordo che hai un cazzo di fidanzato?! Vedere poi Jake che ballava amichevolmente di fronte ad Emma, tra sorrisi e risate, mi fece venire una nausea davvero forte. Corsi in bagno, aprii la prima porta e mi chinai nel water. Ero sola, nel bagno di una discoteca a vomitare tutta la sofferenza che stavo provando in quel momento. Nessuno accorreva, a nessuno importava, nemmeno a Demi o Jake, si stavano divertendo troppo insieme per badare a me, il peso morto della situazione. La cosa durò circa dieci minuti, un tempo che mi sembrò interminabile, tra pianti e vomito. Quando mi guardai allo specchio avevo un aspetto orribile, con il trucco sciolto ed un pessimo sapore in bocca, ma non mi importava. Volevo solo andarmene il prima possibile, così cercando di trovare l'equilibrio che avevo perso ormai dal terzo cicchetto di fila, rientrai nel locale per cercare subito dopo l'uscita. Vedevo appannato, e non mi resi conto che andai a sbattere proprio su di lei.
"Mary che cazzo hai fatto?!" Demi mi guardava col volto ricco di paura e preoccupazione.
"Voglio andare a casa." Cercai di continuare ad andare avanti, scostandola, ma lei era ferma davanti a me.
"Tu sei una grande idiota, non devi bere più mi hai capita?"
"Spostati." Quasi caddi, ma la sua presa mi afferrò ed io mi sentii così bene in quel momento, anche se fu un momento e basta.
"Ti porto io a casa." E senza dire nulla, accettai il suo aiuto. Non appena uscimmo, mi ritrovai piegata in due con forti conati che però non produssero nulla.
"Dio, come ti sei conciata.." lei mi teneva i capelli all'indietro per evitare che l'eventuale vomito li sporcasse, ma non vomitai. Entrai nella sua auto e cercai di addormentarmi subito, ma non ci riuscii.
"Devi smetterla di fare l'incosciente." Disse lei, evidentemente arrabbiata.
"E tu devi smetterla di tradire Harry." Lei mi guardò sconvolta, poi si ricompose e pronunciò quelle parole con un'aria davvero gelida.
"Io e Harry ci siamo lasciati."
"Ma.. perché?" era come se la mia lucidità si fosse riaccesa solo per ascoltare quella risposta, che attendevo a bocca aperta.
"Perché credo di essermi innamorata di un'altra persona." e nonostante il suo sguardo estremamente irritato, il mio cuore perse un colpo.


Ciò che vorresti non è mai ciò che ottieniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora