Capitolo 10

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Ero come incantata, improvvisamente non mi fregava più niente del volo di prima classe o di quell'incredibile città. Avevo trovato l'unica cosa di cui mi importava realmente e vedere finalmente quel sorriso dopo tutto quel tempo mi fece venire solo voglia di piangere e riabbracciarla. Infatti non aspettai molto a fare entrambe le cose. Con le lacrime agli occhi iniziai ad andarle incontro correndo. Lei si staccò dall'auto e mi aspettò lì, a braccia aperte, pronta a stringermi forte, cosa che fece non appena la raggiunsi. Arrivai con una tale velocità a lei che per poco non cadde all'indietro quando le circondai con le braccia.
"Mi sei mancata troppo.." le dissi piano all'orecchio cercando di calmarmi.
"Anche tu.. non puoi immaginare quanto." E quelle parole mi fecero sciogliere. Tenni il viso tra i suoi capelli per un po', mi era mancato così tanto il suo profumo. Poi però spalancai gli occhi e mi staccai capendo l'effetto che mi stava facendo, le sensazioni che mi stava suscitando. Ci guardammo negli occhi, con degli sguardi ancora troppo contenti e sbalorditi o almeno lei mi guardava in quel punto, io non facevo altro che fissare le sue labbra. Non lo facevo apposta, era più forte di me. Quanto avrei voluto baciarla.. Probabilmente mi lesse nel pensiero perché arrossì di colpo. Grazie a Dio arrivò Giuly ad interrompere quella situazione imbarazzante che si era venuta a creare.
"Oh mio Dio.." aveva le mani sulla bocca, era talmente sbigottita che non riusciva a dire niente.
"Giuly, tutto bene?" l'abbracciò e fu in quel momento che la mia migliore amica iniziò a piangere.
"E' così bello rivederti.." disse lei tra le lacrime. "Al concerto starò in prima fila, non vedo l'ora di sentirti cantare da vivo."
"Ohw, ma che dolce.. Allora ci vediamo lì." Le sorrise Demi.
"Già. Beh ora andiamo in albergo che sono sfinita, a presto!" Disse infine Giuly salutando Demi e prendendo la mano di Bill.
"Si, beh.. io vengo dopo ragazzi, ma voi intanto andate tranquilli." Dissi io un po' imbarazzata. Volevo restare ancora un po' con Demi, mi era mancata davvero troppo.
"Va bene, a dopo." Mi rispose Giuly, guardandomi con uno sguardo malizioso che subito rimproverai con gli occhi. Lei rise leggermente prima di prendere un taxi insieme al fidanzato.
"Tu vieni con me." Disse Demi prendendomi per mano e trascinandomi dentro quell'auto totalmente nera. Appena entrai mi ritrovai seduta di fronte a lei. Non sapevo perché, eppure quella situazione mi faceva sentire estremamente a disagio. Io, lei, così vicine, faccia a faccia. Tuttavia dovevo controllarmi, non potevo fare la fine di quasi due mesi prima, anche se la voglia di posare le mie labbra sulle sue era davvero enorme. Quei capelli fucsia non facevano altro che mettere in risalto i suoi occhi splendenti ed il suo meraviglioso sorriso.
"Allora.. come stai?" chiese improvvisamente lei per interrompere quel silenzio imbarazzante.
"Oh, beh.." smisi di guardarla scuotendo leggermente la testa e mi svegliai dalla specie di trans in cui ero caduta "Bene, si.. cioè credo.. Molto meglio ora che ci sei tu." Sorrisi guardando fuori dal finestrino e facendo una minuscola risata simile a quella che di solito precede un pianto.
"Sei sicura? Ti vedo un po' strana.. come ti sentissi a disagio." Mi disse lei con aria leggermente preoccupata.
"Beh.. credo sia abbastanza normale.." risposi girando ancora di più il volto per nascondermi per l'imbarazzo, ma riuscii a notare comunque il rossore che si era creato sulle sue guance.
"Comunque ti sto portando in un posto speciale! Si, ecco, è il mio preferito almeno.. ehm.." cercò di cambiare discorso, ma si vedeva lontano un miglio che era più nervosa di me. Quanto mi dispiaceva, era tutta colpa mia.. così stetti al suo gioco.
"Wow.. dove?" le chiesi cambiando completamente espressione e riprendendola a guardare.
"Boh.. è una sorpresa." Ritornò a sorridere e rilassarsi, per fortuna.
"Oh oh.. beh io sono tremendamente curiosa quindi odio le sorprese! Perciò devi dirmi cos'è questo posto.." le dissi avvicinandomi a lei lentamente con le mani protese in avanti "..altrimenti.." ormai ero vicinissima.
"Altrimenti cos.. Mary!!" iniziai a farle un solletico pesantissimo e lei non smetteva più di ridere. Mio Dio quanto era bella la sua risata.. era talmente contagiosa, infatti iniziai a ridere insieme a lei.
"Mary basta.. ti prego!" non ce la faceva più, ma io non mi sarei arresa finché non mi avesse detto dove stavamo andando. Non aveva le forze nemmeno per stare seduta, così si stese sulla larga poltroncina di pelle chiara ed io mi posizionai sopra di lei. Era così bella mentre si contorceva sotto di me a causa del solletico, sembrava che, nonostante fosse ormai una donna, in lei non avesse mai smesso di vivere la bambina tanto dolce che probabilmente era stata. Mi fermai solo quando vidi che realmente non ce la faceva più a respirare.
"Ti odio!.." mi urlò quasi senza fiato, con il sorriso stampato in faccia. Era così bella ed eravamo ad una distanza così piccola.
"Ti odio anch'io Devonne." Le dissi avvicinando il mio viso al suo. Le sue belle guance ridivennero rosse e quando le nostre bocche quasi si toccarono, la sentii più rigida che mai. Aveva iniziato a respirare in maniera irregolare, come me d'altronde. Sarebbe stato così bello, lo desideravo davvero tanto.. ma lei no. Mi morsi il labbro e fu allora che cambiai direzione e le stampai un bel bacio sulla guancia e lei sembrò rilassarsi.
"Va bene" scesi da sopra di lei "quanto manca ancora?" chiesi cercando di minimizzare ciò che stava per succedere e che per fortuna ero riuscita ad evitare grazie alla mia grande forza di volontà.
"Ehm.." si mise a sedere aggiustandosi i capelli. Il suo viso era ancora di quel colore più scuro del normale ed io sorrisi leggermente nel vederla tanto in difficoltà. "Beh in realtà siamo arrivate." Disse, facendomi notare l'auto che si era appena fermata. Demi non aspettò molto prima di scendere, anzi mi sembrò quasi come non vedesse l'ora di uscire da quell'auto. Mi rattristai un po' notandolo. Appena scesi anche io, però, mi prese la mano e senza dirmi niente entrammo in un palazzo, era davvero enorme. Prendemmo l'ascensore e Demi schiacciò il pulsante per arrivare all'ultimo piano.
"Perché dobbiamo andare sul tetto?" chiesi io leggermente confusa.
"Aspetta e vedrai." Mi rispose lei sorridendomi. Ero troppo curiosa ed eccitata, non ce la facevo più ad aspettare. Quando le porte si aprirono Demi mi trascinò nuovamente, stavolta verso una porta che si apriva su delle scale. Appena la salimmo mi disse "Chiudi gli occhi." Ed io lo feci, sempre più emozionata. Stavolta mi prese entrambe le mani e mi fece camminare alla cieca sotto la sua guida. Dal leggero vento capii che eravamo uscite fuori.
"Stenditi" mi disse nuovamente ed io lo feci, senza fare troppe domande "e ora apri gli occhi." Appena lo feci mi ritrovai di fronte uno spettacolo davvero unico. Un mare nero, trapunto di stelle. Non ne avevo mai viste così tante tutte insieme. Nel guardarle i miei occhi castani brillarono. Poi girai il volto verso sinistra e trovai uno spettacolo ancora più bello. Demi si era stesa accanto a me  anche lei intenta ad ammirare quel panorama. Sorrideva e aveva gli occhi scintillanti. Così, di istinto cercai la sua mano e quando la trovai la intrecciai alla mia. Lei non si mosse, non si scansò, forse si era davvero rilassata, per fortuna. Temevo tanto di averle fatto nascere una specie di paura nei miei confronti per via dei miei comportamenti stupidi. Invece, forse, non era così ed io lo speravo davvero tanto. Rimanemmo lì, a contemplare il cielo, finchè non ci addormentammo.
Fu una goccia sul mio naso, una goccia d'acqua, che mi fece svegliare. Stava iniziando a piovere, quelle minuscole luci che prima ci facevano da tetto ora erano nascoste da grosse nuvole grigie.
"Demi! Demi svegliati! Sta per iniziare a piovere, dobbiamo andare in albergo!" Dopo un po' di scuotimento si svegliò. Iniziò così una corsa sotto l'acquazzone e noi, che nonostante stessimo a piedi e senza ombrello, ridevamo e ballavamo fermandoci qualche istanti l'acqua. Quando arrivammo all'albergo eravamo completamente fradice. Non appena entrammo nella hall, Demi salutò l'uomo che le diede la chiave. Feci per chiedere la mia, ma lei mi fermò.
"La tua roba l'hanno sistemata in camera mia, perché nella tua ci sono stati dei problemi con dei tubi nel muro.." mi spiegò lei.
"Come? Che problemi?" chiesi io agitata. Non potevo dormire nella sua stanza, io.. non avrei chiuso occhi tutta la notte.
"In poche parole la tua stanza è completamente allagata, e dato che non ci sono altre camere libere, invece di farti cambiare albergo avevo pensato che saresti stata bene con me nella mia." Continuava a sorridermi, eppure avrebbe dovuto pensare che qualche problemino a dormire con lei lo avrei avuto.
"Ah.. beh ormai credo che.."
"Perfetto! Allora andiamo, vieni ti faccio strada." Non mi diede il tempo di finire la frase che subito sfrecciò verso l'ascensore, controllando ovviamente che io la seguissi.
Appena entrammo i miei occhi non potevano credere a ciò che stavano vedendo. Quella era una casa, altro che camera d'albergo! Era più grande dell'appartamento che avevo a Milano, insomma.. Non riuscivo a crederci. Tuttavia, il mio entusiasmo finì quando notai che c'era un unico letto e fu così che l'ansia iniziò a salire e il battito del mio cuore ad accelerare.

Ciò che vorresti non è mai ciò che ottieniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora