In un altra dimensione....pericolosa! {CONTINUO DI CORPO DI UOMO CUORE DI DONNA}

Cap.2

Pov. Normale

I due nostri amici, andarono nel bagno, si tolsero i loro vestiti, e si ripulirono.
Una volta fatto, Kuro prese i loro boxer e li lavò e strizzò per bene.
Una volta apposto, si misero un asciugamano intorno alla vita, presero i vestiti e poi corsero nella loro camera.
Una volta arrivati dentro, Kuro stese le due mutande, in modo che si asciugassero, aprendo un pochino la finestra.
Poi, si tolse l'asciugamano e si stese sotto alle coperte, e osserva il suo Law, raccogliere il suo asciugamano, togliersi il suo e metterli su una sedia, che si trovava vicino alla finestra.
Si siede sul letto e poi si stende, mettendosi di lato, con il petto rivolto verso di lui.

Pov. Kuro

Lo guardo, distendersi e guardarmi, e si rilassa...come sempre.
Mi avvicino a lui, e appoggio la testa sopra al suo braccio, nascondendo il viso nel suo collo, gli circondo la vita con il braccio sinistro, mentre ho quello destro bloccato.
Lui fa altrettanto: mi circonda la vita con il braccio libero e intrecciamo le nostre gambe.
Mi sentivo al caldo e protetto.
Ci diamo un bacio e poi io mi addormentai, coccolato da lui.

GIORNO DOPO

Pov. Normale

La mattina il Capitano Levi e Eren, andarono a svegliare i due "ospiti", e Eren portava tra le mani un cambio di vestiti per i due.
Arrivati alla porta, Levi la aprì, senza bussare e si trovarono davanti a una scena tenera: Law che abbracciava Kuro da dietro...però erano nudi...ma le coperte, coprivano la parte sotto.
Loro erano con gli occhi spalancati, però entrarono senza svegliarli e chiusero la porta.
Videro Law fare una smorfia, poi rilassarsi e aprire gli occhi...queste due gemme d'argento. Si mise a pancia in su, togliendo il braccio con delicatezza da sotto il collo Kuro, e allunga le braccia, allungando i muscoli per rilassarli, e si mette seduto. Si sfregò il viso, scacciando i residui del sonno e notò solo ora i due. Guarda entrambi, poi si concentra su Eren, o meglio, su i vestiti che aveva in mano. "Vedo che ci avete portato i vestiti e mi fai un piacere? Mi prenderesti quelle?" e indica le mutande appese. Lui le guarda e chiede, un pò in imbarazzo "quali?", "quelle nere con le macchie bianche", il ragazzo gliele lancia, e lui le prese e se le mise, senza far vedere niente. Poi, si alza e Eren sussultò: era smilzo ma abbastanza muscoloso, ma per loro la cosa nuova erano i tatuaggi: disegni di colore nero su mani, braccia, spalle, sul petto e sulla schiena.
Prese i vestiti e li indossa: un semplice pantalone di cotone beige, con una maglietta bianca.
"Bene, intanto esco io. Oh, Eren giusto?" al ragazzo, lui annuì e lui continuò "potresti svegliarlo tra un'ora?", lui annuisce di nuovo, "grazie". Poi, uscirono tutti, e andarono nella mensa.

Pov. Law

Una volta che andiamo in questa mensa, sentì tutti questi sguardi su di me, soprattutto femminili, con qualche gridolino sommesso, al che sospirai.
*Cavolo, fanno così, come se non vedessero un uomo da chi sa quanto, invece qui ce ne sono a bizzeffe*.
Mi sedetti, e mangiai quello che avevo davanti, ignorando però il pane che avevo vicino.
Mi sentivo osservato, però lo ignorai, e con il mio sguardo serio, studiai i dintorni: era un abbiente abbastanza ampio e c'erano molti tavoli. Mentre mi guardavo in giro, passai lo sguardo su un tavolo, quasi tutto femminile, e dopo loro si guardarono, arrossendo, al che girai gli occhi. Una volta finito, uscì fuori, usando la mia mappa mentale e andai a vedere come si allenavano.
E, devo dire che non erano niente male.
Mi appoggiai al muro, e continuai a osservarli.

Pov. Normale

Dopo due ore, al campo di addestramento ci andarono Kuro e Eren che parlavano tranquillamente, cosa che non sorprese tanto Law.
Lui stava indossando dei pantaloni beige e una maglietta a scollo con dei laccetti verde.
Law sorrise, alla vista, del suo ragazzo che stava raccontando un aneddoto delle loro avventure per mare.
Levi, vedendo tutto andò vicino a lui, e disse "che cazzo guardi...", "tranquillo, non stavo guardando Eren, ma Kuro", lui sembrò zittirsi.