•Capitolo 8•

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Andrea's pov

È passato un mese dall'incidente.

È un mese che mi sveglio la mattina senza Giovanni accanto.

È un mese che non vedo il suo sorriso.

È un mese che non mi perdo nei suoi occhi.

Ed è sempre un mese che mi sento morire.

Le mie giornate sono monotone: mi sveglio alla solita ora, tasto con la mano il letto alla ricerca di un corpo che prontamente non trovo, mi alzo con il morale sotto i piedi, faccio colazione in silenzio, vado in ospedale, saluto con sguardo basso i genitori di Giovanni, compro qualcosa alla macchinetta per il pranzo, entro nella sua stanza, mi siedo accanto a lui, gli stringo la mano, gli parlo di quello che faccio durante le giornate, gli dico ti amo, attendo una sua risposta che non arriva mai, gli lascio una bacio sulla fronte, esco dall'ospedale, torno a casa più triste di prima, ceno in silenzio e mi metto a dormire.

Ormai è una routine. Triste, silenziosa, orribile, ma pur sempre una routine.

Ora mi trovo sdraiato sul letto, con lo sguardo rivolto al soffitto e qualche lacrima agli angoli degli occhi.

Mi manca così dannatamente tanto...

Mi ero detto che sarebbe andato tutto bene, ma più passa il tempo e più penso che sia soltanto una cazzata.

E più passa il tempo più sento una parte di me scivolare via.

Mi sento vuoto, prosciugato di qualsiasi emozione.

Ho bisogno del suo amore, dei suoi sorrisi, della sua voce, delle sua risata, delle sue cazzate- di lui.

Ho semplicemente ed inevitabilmente bisogno di lui.

Lui è la parte fondamentale di me.

Senza di lui non ha senso vivere.

Non fraintendete... Non sto pensando di ammazzarmi, assolutamente no.

Per quanto io possa star soffrendo in questo momento, non ho intenzione di porre fine alla mia vita.

Preferirei rimanere a pensare a lui, nonostante il dolore, piuttosto che non pensarlo per nulla.

Anche se dovesse andare male -e spero vivamente che non sia così- non mi ammazzerei con la scusa di voler stare ancora accanto a lui.

Io voglio continuare a vedere le sue foto, a riguardare i nostri video, a pensare alle nostre cazzate, a sentire nella mia testa il suono della sua risata, a perdermi nei ricordi che ho con lui.

Ma la cosa che voglio più di tutte è che apra quegli occhi, che si svegli.

Un conto è vederlo in una foto, un altro è averlo accanto.

Mi mancano così tanto i suoi abbracci e i suoi baci...

Un singhiozzo sfugge dalle mie labbra e velocemente mi porto una mano alla bocca.

Come previsto, inizio a singhiozzare per quelle che mi sembrano ore. A volte il mio corpo trema e la maglietta è completamente bagnata a causa delle lacrime.

Eccetto per i singhiozzi, questa casa è così terribilmente silenziosa da mettermi i brividi.

I miei genitori sono a lavoro, mentre Manuel è a casa di un amico.

Ed io sono a casa, da solo.

Teoricamente ci dovrebbe essere Giovanni, da quando stiamo insieme alterniamo le notti, una volta a casa sua e un'altra a casa mia.

Non so se sai che ti amo 2 || Inoobchannel   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora