•Capitolo 10•

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Giovanni's pov

Dopo una settimana di continui test e domande, hanno finalmente deciso di farmi tornare a casa.

Durante questo periodo di tempo sono venuti a visitarmi constantemente i miei genitori, Matteo e Andrea. Gli altri della crew sono rimasti qualche giorno e poi sono dovuti ripartire. Abbiamo, comunque, già deciso di ri-incontrarci per passare una giornata tutti insieme.

Mi infilo velocemente le scarpe ed esco dalla stanza.

In corridoio trovo i miei genitori intenti a parlare con un dottore, il quale sicuramente gli starà dicendo cosa fare e cosa no e altre cazzate.

Non che mi interessi molto, comunque.

Insomma, ora sto bene. Cosa mai potrebbe andare storto?

Ed ecco che un tuono rimbomba, facendo sobbalzare me e qualche persona seduta.

Guardo fuori da una delle tante finestre la pioggia cadere violentemente sul terreno, causando un continuo e disconnesso crepitio.

-Giovanni, andiamo-

Seguo i miei genitori in religioso silenzio, annuendo e accennando qualche sorriso ogniqualvolta mi chiedessero se stessi bene.

-Oh, Giovanni, non sai quanto ci sei mancato- dice mia madre con qualche lacrima a contornarle gli occhi.

-Anche voi- accenno un sorriso.

Mi stringe in un rapido abbraccio e poi usciamo dall'edificio, dirigendoci verso la macchina.

Il solo pensiero di entrare in quel veicolo mi fa attorcigliare lo stomaco e girare la testa, ma tento comunque di restare indifferente.

Mio padre e mia madre si siedono davanti, mentre io mi accomodo nei sedili posteriori.

Aspettiamo che il motore della macchina si riscaldi e dopo cinque minuti mio padre si decide a partire.

Non sta andando veloce, eppure non riesco a fermare il battere frenetico del mio cuore. Il mio corpo trema e il respiro si fa affannoso.

-Giovanni, tutto bene?- domanda mia madre, probabilmente si è accorta del mio cambiamento.

-Tranquilla, mamma. Sto benissimo- dico fingendo un sorriso, non voglio darle preoccupazione.

Appoggio la testa al finestrino e mi concentro sul rumore rilassante della pioggia, riuscendo in parte a calmarmi.

Per mia sfortuna, lentamente la pioggia iniza a cessare e quindi io mi ritrovo a non avere più niente con cui distrarmi e rilassarmi.

Inizio a guardarmi intorno, ispezionando ogni minimo particolare dell'auto.

Andrà tutto bene, Giovanni. Stai tranquillo. Tranquillo.

Continuavo a ripetermelo in testa, facendo ogni tanto qualche respiro profondo.

All'improvviso una strana idea mi balena in mente: magari se vedo gli aspetti positivi della macchina e non quelli negativi, riesco a calmarmi.

Quindi inizio ad elencare uno ad uno i pro del veicolo.

1. I sedili sono comodi

2. Il movimento dell'auto è rilassante

3. Quando apri il finestrino, tutta l'aria ti arriva in faccia e ti dona un senso di libertà

4. Devi stare seduto e non sforzarti troppo

Continuo a pensare ad altre cose da aggiungere, ma non venendomene nessuna in mente ci rinuncio e mi accontento di quelle quattro.

E, quando finalmente il mio cuore torna a battere ad un ritmo normale, mi addormento, cullato dal continuo traballare dell'auto.

Non so se sai che ti amo 2 || Inoobchannel   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora