capitolo 1

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Lauren

-Perchè una libellula?-.
Appoggio il petto allo schienale della sedia. Mi sembra di essere seduta qui da ore, mentre un ago mi penetra implacabile la pelle sensibile dietro il collo. Il ronzio mi riempie la testa, sommergendo il caos che di solito la abita.
Preferisco decisamente il ronzio incessante. È più facile da affrontare, rispetto al fiume infinito di domande e preoccupazioni che mi assillano.

-Ehi, torna fra noi- Normani agita la mano davanti alla mia faccia e schiocca due volte le dita. Mocciosa. Vorrei tirarle un ceffone, ma sono troppo impegnata a strizzarmi le ginocchia come una femminuccia.

-Cosa?-, le chiedo fra i denti serrati, sussultando quando l'ago penetra un'area particolarmente sensibile.

Ma chi voglio prendere in giro? Tutte le parti sono sensibili. È ora di affrontare la realta: sono una cagasotto. Credevo che farmi un tatuaggio sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ho sofferto spesso dolori di tipo emotivo, ma fisici mai. Che sarà mai un'ora sotto un ago?

A quanto pare è un vero schifo, considerando quanto fa male e che devo stringere i denti per resistete.

Stringere i denti... una frase che mia mamma usava spesso, quando eravamo ancora una famiglia.

Ora siamo distanti. Con mio padre non ci parlo. Mamma mi chiama solo quando piange o è ubriaca.

Ecco perchè me ne sono andata. E adesso ho altre ragioni per voler andare via di nuovo.

-Perchè hai scelto una libellula? Ha qualche significato particolare?- chiede Normani, irritata ma sorridente.
Mi ha accompagnata al Tattoo Voodoo, un piccolo posto in centro che lei stessa mi ha consigliato.

Anche lei si è fatta un tatuaggio. Ha già finito, perchè la sua era solo una riga scritta con un carattere semplice ed elegante. Una sorpresa per il suo ragazzo, o fidanzato, o come lo voglia chiamare. E dato che non si tolgono le mani di dosso per di più di qualche secondo, lui non ci metterà molto a scoprirlo.

Drew Callahan è disgustosamente innamorato.

Ma è tenero, super super tenero, e il verso che Normani si è appena tatuata viene da una sua poesia. Una di quelle che mandano Normani in estasi.

-Libertà- rispondo alla fine, riprendendo a respirare quando l'ago mi concede una tregua e sento una salvietta scorrermi sulla pelle.

Posso quasi assaporarla, la libertà. Ho sempre fatto affidamento sugli altri. Gli amici, la famiglia. Specialmente mio fratello, che da tempo non c'è più.

Un'unica volta sono scappata per provare a farcela da sola, ma ho fallito.

Miseramente.

Stavolta non succederà. Ho dei progetti. Ho messo da parte dei soldi. Stavolta ho un piano.

Più o meno.

-Pensi davvero che andartene sia la scelta migliore?- mi chiede Normani, la voce incredula, l'espressione.. triste.

È la mia più cara amica, la prima vera amica che ho nella mia nuova vita.

Anche lei non sa tutto. Se sapesse, non mi guarderebbe più allo stesso modo.

-Vuoi andare via per quello che ti è successo in passato?-

will you love me? [camren G!P]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora