capitolo 2

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                             Camila

Il ristorante è pieno zeppo. Siamo a fine agosto e gli studenti sono rientrati, quindi al District si lavora parecchio.

Il ritmo è frenetico, la cucina è fumante di stuzzichini, piatti giganti entrano ed escono e sembra che stasera nessuno abbia voglia di un pasto completo.

Hanno voglia di bere. Celebrano il ritorno a scuola, oppure affogano la disperazione perchè sono obbligati ad andarci.
Il motivo non mi interessa. Finchè consumano e lasciano mance generose allo staff, io sono soddisfatta.

-Ehi, sei la proprietaria, giusto?-

Alzo la testa e mi ritrovo davanti una ragazza carina con un sorriso stampato in faccia. Di sicuro vuole un lavoro.

Ho appena assunto una persona la settimana scorsa e non ho bisogno di nessuno al momento, ma se mi chiedono di lasciare un curriculum lo accetto comunque.
Non sai mai quando qualcuno se ne andrà e non è così facile trovare gente che sappia lavorare bene.

-Si-, rispondo squadrandola da capo a piedi. È carina. Non nel modo che ti fa schizzare il cuore nel petto, ma nemmeno così brutta da metterle un sacchetto in testa prima di darle una passata. Mi piace come mi guarda.

-Lo avevo immaginato-. Fa un passo verso di me appoggiandosi alla cassa, gonfiando i seni, che minacciano di schizzare fuori dal top striminzito.
È proporzionata.
Mi piacciono i seni grossi, ma tengo lo sguardo fisso sui suoi occhi, dimenticandomi dell'orario dello staff che ho stampato fra le mani.

Sono quasi le undici e abbiamo appena chiuso la cucina, quindi posso andarmene quando mi pare.

E invece sono qui. Lauren ha il turno fino a mezzanotte, e poi andremo a casa insieme. Come sempre. Ogni scusa è buona per passare del tempo con lei.

-Stai cercando un lavoro? Al momento non abbiamo posizioni aperte-. Poi cedo, e lascio cadere lo sguardo sul suo petto. È passato tanto tempo. Anzi, non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho fatto sesso. E grazie al mio lavoro, non esagero se dico che potrei scopare quando voglio.

È un dato di fatto.

Non mi ha ancora risposto. -Ti prendo un modulo da compilare-. Allungo la mano verso una pila di fogli ma la ragazza ride scuotendo la testa.

-Non mi interessa un lavoro, mi interessi tu-, dice di punto in bianco.

La studio. Un sorriso schivo le incurva le labbra color pesca e ha uno sguardo sexy.  Sembra che quello che vede le interessi.

Di rado le donne mi lasciano senza parole, ma ultimamente non sono me stessa. Nonostante le mie perplessità, nonostante non voglia deludere la donna che per me significa tutto, quello che ho davanti ora mi piace.

Sono stata con un sacco di ragazze, e questa sembra matura al punto giusto per essere colta. Profuma di buono, è carina, e quel bagliore nei suoi occhi mi tenta.

Mi invita.

Non sono una santa. Anzi, qualcuno mi definirebbe una puttana, anche se ora ho cambiato vita.
Che posso dire? Le donne mi piacciono e io piaccio a loro. Non sono una stupida. La mia bella faccia mi ha messo spesso nei casini.

Solo una donna per me è proibita. Posso anche essere una stronza,ma ho dei limiti. E poi dev'esserci qualcosa di sacro e intoccabile nel mio mondo, no?

Lei. La dolce bambina che conosco dall'infanzia. La bella adolescente che cercavo di ignorare con tutta me stessa per paura che capisse quanto la volevo.

La donna che non mi permetto di avere. Siamo amiche e basta. Rovinerei tutto se facessi un passo avanti. Ho bisogno della sua amicizia più che del suo corpo.

will you love me? [camren G!P]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora