10-Devo sapere

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Andai in camera mia per preparare lo zaino con l'occorrente necessario: cibo, acqua, CORAGGIO. Perché ce ne voleva!
<<Ok credo ci sia tutto. Ma..mmh..forse non dovrei andare. Forse dovrei aspettare. NO! Ho deciso. Ci vado!>> dissi a me stessa.
Me lo misi sulle spalle e mi incamminai verso la porta.
<<Oh..forse dovrei prima lasciare un biglietto a mio padre.>>

"Papà sono a dormire da dei miei amici   tornerò domani. Baci Jasmine."

<<Ok posso andare.>> dissi per poi uscire da casa.
Decisi di non prendere la bici, ho preferito andare a piedi così tanto per fare anche una camminata mentre andavo incontro al mio destino.
Arrivata davanti alla casa mi avvicinai al cancello avevo paura, tanta paura ma, pensai che alla fine fosse la cosa giusta da fare per mettere fine a questa storia.
Aprii la porta e l'odore di vecchio si infiltrò nelle mie narici facendomi tossire.
Senza farmi ogni singolo metro quadro della casa andai direttamente nella stanza col materasso, dopotutto è li che ho incontrato Pennywise per la prima volta.
Feci le stesse cose che feci quella volta e cioè sedetti su quel materasso con le molle fuori posto. Aspettai un po'. E ancora e ancora e ancora. Niente. Non si faceva vivo. La fame cominciava a farsi sentire così presi lo zaino dove avevo messo una delle mie brioche. La addentai come se non mettevo qualcosa sotto i denti da decenni.
Nel mentre che sgranocchiavo la mia merendina mi guardai intorno. Girando lo sguardo vidi tanti oggetti diversi che non avevo notato la prima volta: quadri su quadri, un frigorifero, tante coperte tutte strappate. Un quadro in particolare attirò la mia attenzione. Mi alzai per andarlo ad esaminare: rappresentava una..famiglia. Il padre alla sinistra, la mamma alla destra e il figlio al centro. Quel bambino ha qualcosa di familiare...assomiglia a..a..Justin! Com'è possibile? Sembra un quadro del '500. Sembra una famiglia così felice. Mi scappò un sorriso quando d'un tratto sentii una voce profonda, sapevo di chi era.
<<Ti piace quel quadro?>> Pennywise sbucò dal nulla. Mi girai e lo guardai negli occhi. Quegli occhi. Se non fosse per il fatto che è così ossessivo con me e che si mangia le persone, non sarebbe neanche male frequentarlo.
Si avvicinò a me ma non guardava me guardava il...quadro.
<<S-si è molto bello>> risposi guardandolo ancora mentre continuava ad avvicinarsi.
Lui fissava quel quadro con uno sguardo perso ma..triste. Io osservavo lui. Quando che lo osservai meglio notai che i suoi occhi e i suoi lineamenti assomigliavano a quelli di Justin. Ok allora, o sono io che ho Justin in testa e lo vedo dappertutto oppure qui c'è qualcosa di strano. Pennywise spostò il suo sguardo sul mio con i suoi occhi blu. Rimanemmo a guardarci negli occhi per secondi. Senza accorgermene ero a pochissimi centimetri da lui. Il silenzio però cominciò a farsi imbarazzante quindi decisi di rompere il ghiaccio. Distolsi il mio sguardo dal suo.
<<Mi dici perché sei così ossessionato da me?>> chiesi timidamente abbassando lo sguardo.
Non rispose si limitò a fare un grugnito per poi allontanarsi da me voltandomi le spalle.
<<Dimmelo.>> continuai più determinata.
<<Mi sembra di avertelo già detto. Per nutrirmi di te.>> disse solamente con espressione seccata.
<<Si ok fino a qui c'ero ma, perché in questo modo? Sembri ossessivo da me.>> dissi alzando leggermente la voce.
Cominciò a camminare fuori dalla stanza ma io fui più veloce e mi parai davanti a lui bloccandogli il passaggio.
<<Dimmelo..>> dissi con fare minaccioso. La paura piano piano svaniva lasciando spazio alla rabbia.
<<Levati di mezzo mocciosa.>> disse spingendomi via.
<<PERCHÉ FAI COSÌ ? CHE PROBLEMI HAI TU?!>> stavolta urlai e lui se ne accorse perché si girò verso di me con un'espressione come se stesse dicendo "ok ora ti ammazzo" e forse lo stava anche per fare perché si avvicinò pericolosamente a me.
Indietreggiai fino a toccare con la schiena la parete.
<<C-che vuoi farmi? Vuoi uccidermi?>> chiesi tremolante. La paura si presentò di nuovo ma non era tutta paura. Io volevo sapere.
Lui non rispose quindi continuai io dicendo:
<<ALLORA FALLO STRONZO!>> gli urlai in faccia con le lacrime agli occhi.
Abbassai lo sguardo ma lui subito con la mano me lo fece rialzare in modo da poterlo vedere negli occhi. I nostri corpi erano vicini. Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio viso.
Si avvicinò sempre di più. Le nostre labbra stavano quasi per sfiorarsi quando lui si tirò indietro.
<<Non posso.>> disse per poi lasciarmi.
<<c-cosa? Cosa non puoi fare?>> chiesi confusa.
<<Vattene via.>> mi ordinò.
<<Ma, ma io vo->>
<<VATTENE VIA HO DETTO!>> urlò interrompendomi.
Sempre più confusa presi lo zaino e mi avviai verso l'uscita della casa. Era notte ormai. Non volevo tornare a casa, quindi uscita dalla casa mi sedetti sulle scale di legno. Alcune travi erano rotte, mentre, altre sembravano quasi nuove con solo un po' di polvere sopra.
Mi asciugai le lacrime con il maglione che avevo addosso. Dopodiché mi addormentai.

YOU ARE NOT A 𝕄𝕆ℕ𝕊𝕋𝔼ℝ! » IT [Fanfiction] » Bill Skarsgård x OC (CONCLUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora