Per chi non conoscesse la trama: "Canto di Natale" parla di un uomo, Scoorge, che a causa del suo comportamento riceve la visita di tre spiriti, quattro se si conta lo spirito del suo ex socio che lo avverte di ciò che sta per accadere. Questi tre spiriti rappresentano i Natali passati, presenti e futuri del protagonista, che dovrà cambiare comportamento e modo di essere per prevenire il futuro che potrebbe accadergli.
Ad essere sincera questo libro non mi ha trasmesso quasi nulla, solo la necessità di essere più umani. Ma il messaggio è trasmesso in un modo abbastanza "scorretto" secondo la mia modesta opinione. Forse non ho capito il libro, ma in ogni caso è chiaro che Scoorge ha paura e non vuole che gli succeda ciò che il terzo spirito gli fa vedere. Solo ed esclusivamente per questo il protagonista cambia. Ha paura di cosa possa accadergli dopo la morte. Invece si dovrebbe insegnare ad essere gentili e caritatevoli con gli altri a prescindere dalla paura, perché queste cose si fanno per il prossimo, è vero, ma anche per noi stessi. Infatti fare qualcosa di buono e utile ci rende soddisfatti e felici.
Gli altri due spiriti non credo che siano serviti a qualcosa. Vediamo il passato e il presente di questo protagonista e la domanda che mi sorge spontanea è come abbia fatto a diventare quel vecchio tirchio e odioso. E ci sono spiegazioni molto superficiali su questa cosa.
In conclusione non riesco a collegare questo romanzo al Natale, a parte la neve e i grandi pranzi (descritti abbastanza bene) non ha nulla di natalizio.
Comunque il libro non è scritto male per questo...Voto 6
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