IL DEMONE DELLO SPECCHIO

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CAPITOLO  IV - L'INTREVISTA-


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Di tempo ne era trascorso molto da quando aveva dovuto cancellare la memoria di sua nipote per non intralciarne il cammino, e se quella giovane donna era lei il tempo era giunto e con esso l'avverarsi della profezia. Quando cercò di leggerle dentro, incontrò una barriera e notò che Orpheus la stava tenendo per mano. Guardò il giovane. Era incredibile la sua bellezza, il suo magnetismo e c'era qualcos'altro, qualcosa di pericoloso, che scorreva nelle sue vene.

Geena non si accorse che lo sguardo dell'uomo era caduto sul bracciale, ma questo non sfuggì però all'occhio attento del rocker che, spinto da un impeto di protezione, prendendole la mano ed intrecciando le proprie dita a quelle di lei, le si avvicinò all'orecchio sussurrandole:"Forse è bene che abbassi le maniche del bolero. Ci sono molti spifferi in questi vecchi edifici, non vorrai ammalarti." e le sfiorò la guancia con un bacio.Un lampo improvviso sembrò attraversare gli occhi viola di Samyaza, che pensò "Il giovane sa molto più di quello che vuol far credere alla sua donna""Si amore mio si." fu la risposta che arrivò nella mente di Samyaza."Oh, mia amata sei qui Enaid...""Si con tutte le mie reincarnazioni, e l'ultima mia erede.""Cosa intendi con questo?" Chiese allarmato Samyaza"Mio sposo, guardala. Guardala bene. Siamo in queste due vite parallele peruna ragione. Il tempo è giunto."All'improvviso Geena venne avvolta dal profumo della lavanda. Sua nonna era lì per qualche strano motivo, oppure dei fiori di lavanda erano nella stanza e lei non li aveva ancora visti. Si guardò intorno in cerca dei fiori ma non ve ne erano.Samyaza con voce melodiosa, osservando attentamente la giovane, donna disse:"Va tutto bene Geena?" Con quanta dolcezza aveva pronunciato il suo nome! La ragazza, senza pensarci su due volte, rispose:"Si. Si. Stavo cercando dei fiori di lavanda. Ho sentito il loro profumo, ma non li vedo. Sa, sono i miei fiori preferiti e sono legati al ricordo di mia nonna. Mi scusi.""Doveva essere una figura molto importante per lei, sua nonna.""Si lo era moltissimo, ma è il corso della vita. Prima o poi ce ne dobbiamo andare tutti. Purtroppo non siamo immortali, e anche se lo fossimo che faremmo con tutta l'eternità davanti a noi?"Samyaza sorrise malinconicamente, lui lo sapeva bene cosa comportasse l'essere immortale. Quante volte aveva dovuto osservare la sua sposa invecchiare, ammalarsi, vergognarsi della propria pelle raggrinzita dal tempo e morire.Quante guerre ingiuste erano passate sulla sua pelle, alle quali aveva dovuto assistere senza poter intervenire. Quante morti e quante nascite aveva visto. E quante ancora ne avrebbe dovute vedere. L'essere umano si era appropriato di diritti che non gli spettavano, senza capire che I Guardiani erano vissuti sulla Terra molto prima di tutti loro e avrebbero continuato ad esistere anche dopo.Allontanandosi da quelle malinconiche congetture Samyaza continuò:"Come si chiamava sua nonna? Sempre che me lo voglia dire.""Si chiamava Enaid, un nome antico. Un nome celtico" A Samyaza gelò il sangue."Mia amata è davvero lei...e lui.?""Si." sussurrò Enaid. Samyaza, cercando di controllarsi, continuò il dialogo telepatico con la sua sposa:"La gloria e la dannazione del mio sangue! Come è possibile che non mi sia reso conto dei cambiamenti nell'etere? Non siamo pronti ancora!""Mio amato, non ti rattristare. Siamo tutti nati dalla polvere delle stelle, non dalle ceneri di Lucifero, la tua gloria sarà quella che vincerà. Purtroppo il meccanismo si è attivato e con esso Nemoch.""Si. Nemoch lo avevo sentito. Guarda quanto sono belli. Sono così innamorati. È così triste sapere quello che succederà.""Mio amato non è detto che non si possa riscrivere il tutto. Non dubitare. Ti sei ribellato una volta al volere della Matrice, cambiando ciò che era stato dettato come irreversibile, puoi farlo di nuovo. Possiamo farlo insieme. Nulla è definitivo. ""Si, ma Lui deve meritarla! La merita? Il prezzo da pagare è alto.""Oh su mio sposo, non essere così severo. Oltre ad avere fiducia in te stesso la devi avere anche su di lei. È sangue del nostro sangue. Ti ricordi cosa rispondesti alla Matrice quando ti pose la stessa domanda su di me?"Samyaza sorrise al ricordo. Enaid continuò: "Piuttosto, invece di preoccuparmi se lui la merita o meno, penserei a come fermare Vlad quando scoprirà le origini del giovane ...e Nemoch."

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IL DEMONE DELLO SPECCHIO - The Unleashing- Orpheus saga vol.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora