(...)
Samyaza rise. Aveva una risata calda, rassicurante. Fluttuando nell'aria guardò verso Geena che, impegnata a fare foto e disegnare meticolosamente la pianta delle rovine, non si era accorta dello strano movimento sotto di lei, né che Orpheus era rimasto indietro e disse:"Guardala. Un fiore stupendo. Perché ucciderlo privandolo dell'acqua? Non puoi nascondermi quello che prova il tuo cuore." Il suo sguardo si fece di ghiaccio. Sollevò il viso di Orpheus in modo da far incontrare i loro occhi, ed il tocco leggero si trasformò in una stretta intorno al suo collo "Se la vuoi salvare, devi prima salvare te stesso. Se vuoi risparmiarle la sofferenza, non farlo con il tuo stesso dolore. Se desideri rivedere il suo sorriso, non devi avere paura della verità. Confessale tutto, perché alla fine il cerchio si chiuderà intorno a voi. Se avrete troppe cose in sospeso, vivrete con l'amara compagnia dei rimpianti. E non vi sarà vittoria in questa lotta. La tua paura vale la perdita di quello che provi per lei?"Se avesse voluto, Samyaza avrebbe potuto ucciderlo all'istante. Orpheus percepì la sua energia, la forza della sua stretta intorno al collo. Sfoggiando la sua espressione più insolente disse:"Samyaza, tu sai già come tutto questo andrà a finire. Ci sto provando, smettila di farmi queste inutili paternali.""No. Le mie non sono paternali. Sono fatti." Aveva allentato la stretta ma lo stava ancora tenendo incollato a lui con lo sguardo, poi continuò "Tu non ci devi provare. Lo fai o non lo fai. Ho sentito i tuoi pensieri la scorsa notte. Se non fossi sicuro della purezza dei tuoi sentimenti non perderei neppure un secondo con te." Lasciò la presa sul collo di Orpheus che riuscì finalmente a respirare meglio e, planando sullo scalino superiore a quello dove si trovava Orpheus continuò: "Ti sbagli su un punto cruciale, mio giovane miscredente. A questo punto, è tutto da riscrivere. La conclusione di tutta questa vicenda, dipende da quello che deciderai di fare tu.""Ma perché dipende da quello che decido di fare io? Se mi hai sentito ieri notte sai che ho deciso di dirle tutto! Da come la vedO io è tutto nelle mani di Geena, non nelle mie." Sbuffò spazientito Orpheus."La tua anima sta vacillando, la paura sta prendendo il sopravvento. Chiudi il cerchio, adesso!" disse fermamente Samyaza, congelandolo con lo sguardo. E come era apparso scomparve."Dannazione, ma proprio un angelo caduto dovevo fare incazzare? E poi perché? Saranno cazzi nostri quello che decido di fare o non fare? Manco fosse sua nipote!" Esclamò Orpheus. E sentì l'eco della risata di Samyaza confondersi con il vento; quello che era stato, fino a quel momento un dubbio, divenne improvvisamente una realtà inconfutabile."Oh cazzo!" fu quello che Orpheus riuscì a dire di fronte a questa nuova conoscenza.Orpheus era ben consapevole del forte legame della sua anima con quella di Geena, lo aveva capito la prima sera che i suoi occhi si erano posati su di lei. C'erano migliaia di fans adoranti e che avrebbero fatto carte false per una notte di sesso con lui, eppure lei aveva catturato la sua attenzione. Lei che non era più l'immagine di un sogno sfuocato che lo faceva risvegliare sempre con la solita inquietudine; quella, di un'anima che ha perduto la sua metà e non riesce a ritrovarla. L'aveva trovata, era vera, esisteva. Non poteva, e non voleva perderla.Orpheus fece un profondo sospiro, non poteva rimandare più quella verità che lo stava allontanando da lei. Decise che era giunto il momento di parlare. La trovò in piedi sui resti della torre a guardare l'abisso. La raggiunse con l'inspiegabile paura che decidesse di lanciarsi nel vuoto, come secoli prima aveva fatto Donia. Geena, guardandolo con occhi lucidi disse:"Ecco, da qui si è gettata Donia. Non poteva vivere senza il suo Voivoda. Si dice che quando soffia il vento, si sentano ancora le grida di entrambi, di Vlad e di Donia. I loro fantasmi sonointrappolati e condannati a rivivere in eterno quell'orribile momento. Oggi sul fiume è stata costruita una diga e pare si siano tutti dimenticati di questa terribile storia.""Si ma adesso vieni giù, ok?""Cosa temi? Non penserai mica che mi voglia buttare?""No, ma che dici." Orpheus cercò di rendere la sua voce più calma, nonostante la paura gli stesse serrando le corde vocali. Poi porgendole la mano continuò "Quelle pietre sono scivolose, antiche, pericolose."Geena afferrò la mano di Orpheus e scese. Singhiozzava. Aveva sentito il dolore di Donia negli ultimi istanti della sua vita. Aveva percepito quello che lei aveva visto prima del buio eterno. La disperazione di Vlad, la decisione fatale che il suo Voivoda prese in quel preciso istante. L'ombra di Nemoch allungarsi e circondare Vlad, che la assorbiva come la spugna assorbe i liquidi. Anche le pietre hanno una memoria.Orpheus la strinse a sé a lungo e la cullò fin quando non la sentì calmarsi.
(...)
STAI LEGGENDO
IL DEMONE DELLO SPECCHIO - The Unleashing- Orpheus saga vol.2
ParanormalÈ il secondo volume della trilogia ORPHEUS. SINOSSI Per Geena, giovane sensitiva e Orpheus, il suo amato rocker, non è semplice trovare del tempo da passare insieme.Una vacanza in Romania sembra il momento ideale per poter finalmente vivere la loro...