Sono Giulia ho 18 anni compiuti da poco.
Dopo undici anni di felicità e serenità in ambito sociale e familiare mi resi conto che qualcosa non andava per il verso giusto...
Ho un'amica meravigliosa,mi sostiene sempre per ogni cosa.. È da 6 anni che siamo amici e siamo state sempre fedeli l'una con l'altra. Ormai è la sorella che non ho mai avuto,quando lei ha bisogno io ci sono sempre e viceversa.
La mia era una famiglia umile,la punta di diamante era l'amore.
Mio padre lavorava presso un edificio come trasportatore di mezzi pesanti,mia madre casalinga ed io e i miei tre fratelli eravamo ancora degli studenti.
La mia era una famiglia molto numerosa,il rapporto con mio padre era molto speciale. Mi rispecchiavo al carattere di mio padre,alla bontà che ci rendeva e ci rende ancora molto simili. Era il mio perno principale,il mio primo uomo che amavo ed amo alla follia.
Con mia madre il rapporto è stato sempre quello di sempre ossia un amore reciproco.
Io tra i fratelli ero la più piccola ma nonostante la differenza di età,ci siamo sempre confidati tutto.Possediamo ancora oggi un rapporto meraviglioso,costituito da un grande amore e da un'immensa comprensione per l'una verso l'altro,in quanto abbiamo attraversato assieme degli avvenimenti particolari.Uno di questi è accaduto nell'estate del 2011,ove mia madre scoprì l'infinito mondo di internet,tra cui il famoso Facebook.
Col passare del tempo Facebook diventò un ossessione per mia madre e,in seguito,oggetto di discussione e di litigio all'interno della mia famiglia. Ma questo non fu il problema principale.
Un giorno si scoprì che uno dei miei fratelli, Riccardo di 20 anni faceva uso di sostanze stupefacenti. La prima persona ad accorgersene fu mia madre,una persona molto forte ed anche furba. Lo riferì subito a mio padre in quanto era il perno principale della famiglia ma contemporaneamente una persona buona e debole.
Riccardo subì tanti rimproveri da parte dei miei genitori ma questi non bastavano a far riflettere Riccardo il non continuare ancora con la droga,anzi,contribuiva a farne più uso.
Con questi problemi i miei genitori iniziarono a non andare d'accordo e a litigare di continuo al punto di separarsi per un paio di giorni.
Mio padre andò a vivere dalla sorella e mia madre rimase con noi.
I giorni diventarono settimane,le settimane diventarono mesi,i mesi diventarono anni; i miei genitori divorziarono.
Attraversai un periodo particolare e delicato che mi devastò.
Avevo soltanto 12 anni e mi sentivo un peso addosso che non avrei mai potuto levare di dosso.
La lontananza di mio padre non era un problema,nè per me nè per i miei fratelli in quanto ci contattava sempre e ci incontravamo sempre,grazie anche a mia madre che non ha mai obbligato noi a non vedere mio padre.
Dopo due anni mio padre trovò lavoro a quattro ore dal mio paese e lì incontrò una signora che adesso è la sua compagna.
Ero in parte triste all'idea che mio padre potesse essere felice con un'altra persona accanto che non fosse mia madre,ma d'altra parte ero serena in quanto mio padre dopo mesi e mesi di sofferenza possa aver trovato un poco di felicità.
Questa felicità però ha allontanato il pensiero di noi figli poichè gran parte del suo tempo lo passava con questa persona. Da lì in poi io e i miei fratelli ci sentimmo delusi da parte di una persona che per noi era importantissima.
Una notte di estate del 2015 ho incontrato un ragazzo,guardandolo negli occhi mi ha trasmesso quel senso di protezione e piacere che non avevo mai provato.
Dopo alcuni mesi ci siamo fidanzati e ho trovato in lui una sorta di protezione.
Una sera di estate siamo andati in una discoteca a ballare,tutto filava liscio quando poi però,ho iniziato a non vedere bene e a sentirmi soffocata. Sentivo il cuore a mille,un tremore ed una sudorazione improvvisa ed una paura di morire e di impazzire.
Era una sorta di crisi d'ansia,un vero e proprio attacco di panico.
Sono uscita subito fuori a prendere un pò d'aria ma subito dopo sono andata a casa e non potendo dormire sono rimasta ore ed ore sveglia a pensare a quelle brutte sensazioni.
L'indomani sono andata dal dottore,e spiegandogli quello che mi era successo mi ha detto:
"Signorina,soffre di attacchi di panico,per sollevare il problema dovrà prendere gli ansiolitici." Continuò dicendo: "lei non potrà più stare in luoghi affollati,non potrà più prendere un treno,un aereo,niente di niente"
In quell'istante ho pensato ai miei futuri giorni e arrivata a casa ho preso più gocce di quelle che mi sono state date.
Stavo giornate intere a dormire ma gli attacchi di panico si facevano sentire sempre di più, non avevo più una vita sociale e non facevo altro che litigare con il mio ragazzo per i continui abusi degli ansiolitici.
Dopo un paio di giorni ho deciso di smettere gradualmente al fine di togliere queste maledette gocce,ma quel senso di morte e di soffocamento erano sempre all'interno del mio corpo,e mi stavano portando via quel sorriso che ogni giorno donavo a tutti ma soprattutto a me stessa.
Passavano i giorni e mi sentivo sempre più sconfitta.
Mio padre non lavorava più,mio fratello stava intraprendendo un percorso per la tossico-dipendenza,mia madre non lavorava e i miei fratelli non trovavano lavoro.
Siamo arrivati a non avere cibo,a non avere luce e per un periodo ci siamo aiutati standoci accanto l'uno con l'altra,solo questo poteva farci star bene.
Con l'aiuto di mio nonno abbiamo pagato la luce ma il cibo non era chissà che!
Mia madre ha trovato in seguito un compagno che le ha dato l'amore che meritava e questo ha fatto si che
Non potevo più soffrire,non potevo più ascoltare mia madre che si lamentava della situazione,in sintesi ero sull'orlo della disperazione.
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Vorrei liberarmi di te.
Teen FictionBasata su una storia vera. Il protagonista si sente sconfitto dalla vita poichè ha vissuto delle esperienze di vita molto particolari.