Unexpected Gift (Jk x Reader)

Capitolo 16

[Pov Jungkook]

«Significa che questa volta scegli tu cosa fare. Io non ti dirò nulla. Puoi fare quello che vuoi. Tutto quello che desideri».

È bastata questa frase a farmi andare in bianco il cervello. Non sono nemmeno sicuro di star rispondendo e nel caso in cui io lo stia facendo, di sicuro, sto balbettando come un idiota.
Forse sono anche bordeaux.
Forse ho anche smesso di respirare.
Ma almeno le palpebre le sto sbattendo?
Mi bruciano gli occhi... mi sa di no.

Vedo una mano sventolarmi davanti alla faccia.

«Jungkook? Sei sveglio?».

”Oddio e ora cosa gli rispondo? Forse posso chiedere a qualcuno dei miei hyung, forse Jimin può aiutarmi”.

«Si, si scusami. Vado solo un secondo in bagno».

«Va bene, io ti aspetto qui sola soletta. Magari nuda». La sento ridere quando mi affretto a scappare in bagno velocizzando ancor di più il mio passo svelto, è il mio unico rifugio.

Mi siedo sul bordo della vasca e continuo a mordermi l’interno della guancia mentre digito scompostamente il numero di Jimin. Aspetto e prego che risponda alla mia chiamata.

”Aspetta ma che ore sono la? Ah, giusto, le 7:00 di mattina, magari è già sveglio”.

Mi alzo dalla vasca e comincio a camminare avanti e indietro, creerò un solco sul tappetino se vado avanti così.

Appena capisco che mi ha risposto ringrazio tutti i santi che conosco insieme agli dei egizi, quelli greci e buddha.

«Jimin-hyung sono nei cazzi». Esordisco sussurrando al telefono.

«Eh? Che hai combinato? Hai tradito Y/N? Ti vuole uccidere?». Mi risponde una voce assonnata.

«Noo! Non è quello, mi ha chiesto di fare l’attivo».

Dall’altra parte del telefono mi risponde una risata cristallina.

«Jungkookie, perché stai sussurrando?».

«Perché lei mi sta aspettando nell’altra stanza. Senti Hyung ho bisogno del tuo aiuto... sai... ecco... volevo chiederti... ehm cosa posso fare?».

«Oh oh, il nostro Kookie diventa uomo sul serio. Non immaginavo che sarebbe successo senza il nostro aiuto». Posso immaginarmelo con un sorriso perverso stampato in faccia e una mano sul cuore come se fosse emozionato per la laurea di suo figlio.

«Jimin-ssi... ho poco tempo».  Lo informo tamburellando con le dita sulla coscia risedendomi sul bordo della vasca da bagno.

«Va bene, allora ti svelerò qualche segreto, ma tu sta molto attento e fai tutto quello che ti dico...».

***