Simon POV'S
Apro lentamente gli occhi mentre sento la testa scoppiare.
Dove mi trovo e cos'è successo vorrei chiedere, ma appena provo ad alzarmi un forte dolore mi costringe a rimettermi sdraiato.
<Va tutto bene tesoro> sento dire mia madre che mi accarezza dolcemente la mano.
<Sei in ospedale, hai avuto un brutto incidente ma ora..> si asciuga le lacrime e riprende fiato <..ora stai bene>
Da quanto sono qui mamma?
Non riesco a parlare mi sento paralizzato.
<Sono ormai tre mesi che sei qui in coma..>
Cosa..tre mesi..
Allora mancano tre mesi al ritorno di Allyson..ma aspetta..se lei ha saputo dell'incidente sarà venuta qui no?
Guardo mia madre sperando che capisca ma non parla e può significare solo due cose.Con un pò di forza riesco a parlare <Dov'è..Allyson?>
Il viso di mia madre si rabbuia.
<L'abbiamo chiamata, appena arrivati in ospedale ma non è mai venuta Simon..mi dispiace tanto> ritiro la mano e stringo i denti.
<Io infondo la capisco..avrebbe sofferto di più..>
Non rispondo, sono ferito, forse è esattamente così che si è sentita lei, ma io ho cercato di farmi perdonare..anche se ero in fin di vita a lei non è importato e allora perché a me dovrebbe importare di lei?
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Dopo una settimana mi hanno fatto uscire dicendomi "Per tre mesi dovrai rimanere al letto" e così ho fatto, sono stato tre mesi senza muovermi, mi alzavo solo per andare in bagno o per fare una doccia oggi finalmente è il giorno in cui posso alzarmi e tornare ad essere finalmente libero.
Oggi è passato esattamente un anno dal 12 novembre, fantastico insomma non trovate?Mi alzo e mi faccio una veloce doccia, ah e ho finalmente 18 anni!
Fa ancora caldo qui a Los Angeles perciò metto una maglietta a maniche Corte nera che mi rende ancora più figo e dei jeans del medesimo colore con una di quelle catenelle attaccate, non so se avete capito, alla fine metto anche un paio di scarpe da ginnastica grige e torno in camera.
Metto il piercing e l'orecchino e mi vado a finire di preparare, mi lavo i denti e mi sistemo un pò i capelli.
Mi guardo allo specchio e sorrido <ma quanto sono figo> mi sono ripreso alla grande eh.Il tatuaggio è ben visibile e sorrido soddisfatto quando lo guardo ho capito che il senso di questo tatuaggio è la guerra che ho combattuto per rimanere vivo.
Prendo il cellulare e scendo le scale felice di iniziare finalmente una nuova splendida giornata.
Arrivo in cucina <Buongiorno a tutti!>
Nessuno mi risponde, mi guardano tutti come si guarda un povero cucciolo abbandonato.
<Che succede?> proprio mentre mia madre sta per aprire bocca per parlare una voce alle mie spalle mi fa pietrificare.
<Ciao Simon..>
Mi giro lentamente come se avessi paura, ma in effetti è proprio questo il punto.
Ho paura di girarmi e di incontrare ancora i suoi occhi.Punto il mio sguardo sul suo e lei sorride piano, quasi un sorriso inesistente.
Stringo i pugni e ad un certo punto sento tutta la rabbia salire.
I nostri genitori escono in fretta lasciandoci da soli, lei fa un passo in avanti e io ne faccio uno indietro.
<Certo che hai un bel coraggio a salutarmi eh. È vero Allyson io sono stato uno stronzo e ti ho fatta soffrire ma volevo mi dimenticassi, forse ci sono anche riuscito, ho distrutto tutto ma ero a pezzi Allyson, 9 mesi senza di te. Perché come tu ben sai non sono stati 12, perché tu sai quello che mi è successo e non ti sei degnata nemmeno di una chiamata. Io sono stato uno stronzo ma tu di più.>
La vedo sospirare, nessuno dei due piange, io sono talmente stanco e affranto che non ne ho le forze.<Lo so, ma stavo soffrendo per quello che era successo>
<E pensi che io no!? Ma mentre tu avevi una distrazione io morivo ogni giorno di più Allyson! E ci ho quasi lasciato la pelle solo perché..> faccio una pausa e riprendo fiato <solo perché mi mancavi,ma non tornerà tutto come prima e tu lo sai, tutto quello che avevamo prima e morto. È morto proprio come me. E anche tu sei morta per me.> detto questo torno in camera mia fottendomi il buon umore che avevo prima.
<Fanculo> urlo.
Sento un improvviso caldo e mi togli la maglietta rimanendo a torso nudo sul mio letto con la testa tra le mani tra i miei mille perché.Rimango lì fermo per 10 minuti poi bussano alla porta.
Non rispondo, non ne ho le forze e ne la voglia di vedere le persone.
<Simon posso entrare?>
Sospiro quando capisco che si tratta di mia madre.
<Entra mamma>
Lei entra e poi si chiude nuovamente la porta alle spalle per poi sedersi accanto a me.
<Come ti senti?>
<Una merda mamma. Sto finalmente bene, pensavo di poter ricominciare ma no,ci deve essere sempre qualcosa che va storto.>
Mi abbraccia dolcemente.
<Avete sofferto entrambi Simon e..>
La interrompo subito <No mamma, io l'ho fatto per non farla preoccupare di me e per farla concentrare al massimo e lei lo sa. Ma io non mi sarei mai permesso di fregarmene se fosse finita all'ospedale. E lei sa anche questo.>Sospira <Ti capisco Simon..ma perché non provi a parlarle.>
<No, non lo farò. Lei è morta per me. Ora vorrei rimanere da solo per favore>
Annuisce e dopo avermi dato un dolce bacio sulla guancia esce dalla stanza lasciandomi da solo.Sono ormai le 4 del mattino e io non riesco a prendere sonno.
Così, mi alzo dal letto e vado in cucina per o rendere un bicchiere di latte.
Appena scendo le scale vedo la luce accesa e all'inizio penso che sia mia madre che come suo solito non riesce a dormire e invece appena entro vedo Allyson seduta al tavolo che beve qualcosa dal suo bicchiere.
Decido di ignorarla e prendere anch'io del latte per poi farlo riscaldare.
<Non mi perdonerai mai eh?>
La sua voce rimbomba nella cucina e io continuo a ignorarla.
Dopo svariati secondi le mi afferra per le spalle e mi fa girare verso di lei.
Appena apre la bocca la puzza di alcool invade le mie narici.
<Allyson sei ubriaca vai a dormire.>
<Non mi interessa un fico secco.>Sospiro e prendo io mio latte per poi andare verso la mia stanza.
<Io ti amo Simon>
Mi blocco ma non mi giro rimango semplicemente fermo.
<Non ho mai smesso, ho passato tutto l'anno a pensare a te, non riuscivo a immaginare un altro con me. Io pensavo solo a te e non sono venuta a trovarti perché sapevo che stavi così a causa mia. E non avrei potuto sopportarlo.>
<Sei ubriaca Allyson vai a dormire>
Continuo impassibile io.
<No Simon, non sono ubriaca per niente. Ho bevuto solo un piccolo goccio riesco ancora a riflettere.>
<Buonanotte.>
<Ti prego..>
<Ho detto buonanotte Allyson.>
Detto ciò torno nella mia camera e prima di chiudere la porta la sento urlare <Stronzo>
Mi raggiunge e inizia a bussare alla porta con insistenza.
Sbuffo e vado ad aprirle tirandola dentro la camera e richiedendo poi la porta a chiave.<La vuoi piantare!? Così sveglierai i nostri genitori!>
<Non mi importa, non finché tu non mi ascolterai>
<Ti ho ascoltata, ti ho fatta parlare ma io non ho niente da dirti>
Lei non esce dalla mia camera, ma si siede alla scrivani.
<Esci>
<Finché non mi ascolti no>
<Che dovrei ascoltare? Le tue stronzate sul perché non sei venuta? Io speravo di vederti lì Allyson anche da incazzata ma ci speravo ma tu non c'eri. Te ne sei fregata di me e io me ne frego di te. Io non sono solo incazzato Allyson..mi sento tradito>
Si avvicina a me e mi guarda.
Mi alzo in piedi per guardarla negli occhi.
<Allora dimmelo negli occhi che non mi ami più.>
Dopo svariati secondi dico sicuro di me <Non ti amo più Allyson. E ora vai fuori>Trattenendo il respiro cerca di ricacciare indietro le lacrime ma invano.
Annuisce abbassando la testa ed esce dalla mia camera senza aggiungere altro.
Rilasso i muscoli e chiudo la porta mettendomi poi a letto.
Chiudo gli occhi e finalmente riesco a prendere sonno e a riaddormentarmi.
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She is my only reason
RomanceIl secondo libro di 'he is my only reason' ma sta volta concentrato sui figli dei protagonisti: Simon è il solito ragazzo pieno di se. Allyson è una ragazza scontrosa ma che quando vuole può essere anche dolce. I due ragazzi si conoscono sin da qua...