Simon POV'S
È il grande giorno e io mi sento uno schifo.
Siamo di fronte il pulmino e io sono appoggiato a un palo della luce mentre la guardo salutare i suoi e i miei genitori.
Mi passo una mano tra i capelli e metto le mani in tasca guardando per terra finché lei non mi arriva davanti.
Sorrido debolmente, se potessi verrei con te Ally.
La bacio prendendola per i fianchi e lei ricambia per poi stringermi forte.
La stringo di più quando la sento singhiozzare.
<Andrà tutto bene Ally..ci sentiremo ogni giorno. E io ti aspetterò Ally. Te lo prometto.>
<No Simon..non aspettarmi devi continuare la tua vita senza di me. Ci sentiremo e io non smetterò di amarti ma tu devi andare avanti senza aspettarmi.>
La guardo negli occhi serrando le mascelle.
<Me lo prometti Simon?>
Alcune lacrime mi scivolano sul volto.
<Si Ally..ma anche tu devi farlo.>
<Te lo prometto>

La bacio l'ultima volta e poi dopo l'ultimo saluto generale sale sul bus e va via.
Continuo a guardarla attraverso il finestrino finché non scompare dalla mia visuale.
Abbasso lo sguardo.
<Simon non entri?> scuoto la testa.
<No mamma..vado a fare una passeggiata.>
<Va bene..non fare tardi>
<certo>
Inizio a camminare e passo davanti a vari locali.
Alla fine entro in un bar e prendo una bottiglietta d'acqua.
Esco e in meno di due secondi la finisco tutta.

Odio tutto questo.
Odio dover far finta di stare bene perché è questo quello che farò per i prossimi 364 giorni.
Fare finta di essere felice.
Di non sentire la sua mancanza.
Di non pensare a lei, ai suoi modi di fare al suo sorriso.
Odio averla lasciata andare e mi odio per essere così egoista da volerla solo per me.
Ma non potevo farlo è il suo sogno da sempre.
Non potevo impedirgli di essere felice.

********3 mesi dopo*******
Molti penseranno, o wow che salto nel tempo ma non vi siete persi niente.
La vita è stata monotona da quel giorno.
Quel giorno sono tornato a casa dopo un'ora e poi si è ripetuto tutto.
Mi sono alzato ogni giorno, ho fatto colazione sono andato a scuola sono tornato a casa e mi sono rimesso a dormire.
Il sabato e la domenica nemmeno mi alzavo.
Mangiavo certo ma poco.

È cambiato solo il fatto che, mi sono iscritto in palestra.
Dopo essere stato buttato fuori dalla squadra di football della scuola per aver picchiato un compagno sono diventato pigro e allora eccomi qui.
Il motivo per cui gli ho fatto un occhio nero e rotto un labbro?
Mi aveva calpestato un piede durante la partita.
Sono stato sospeso tre giorni e i miei genitori erano furibondi.
Ho ignorato tutto e tutti e mi sono semplicemente chiuso nuovamente in camera.
Da quel giorno, apparte qualche messaggio non l'ho più voluta sentire.
Ha sopportato questa storia fino a qualche settimana fa e poi mi ha lasciato.
La mia risposta? "Okay"
Ma non perché non mi importasse, perché a essere sinceri, ho pianto per una settimana.
Ho risposto così per farmi dimenticare, per farla andare avanti con la sua vita.
Ha appena fatto uscire il suo primo album e ora si deve concentrare su quello.

Sono finalmente arrivato in palestra e mi sono cambiato.
Mi alleno per due ore e poi mi faccio una doccia.
Il lato positivo è che in questi tre mesi sono diventato più alto, ora sono 1,86, sono più muscoloso e più forte.
Sono davvero un figo.
E si, sono ancora modesto.
Domani è lunedì e io dovrò andare a scuola, cosa che sinceramente non mi va a genio.
Torno a casa e poi come sempre mi metto a dormire.

Mi sveglio con il rumore della sveglia e un altro giorno si ripete.

******altri 3 mesi dopo*****
Sempre tutto monotono.
Novità?
Assolutamente nessuna.
È così noioso parlare di quello che mi succede.
Sto soffrendo come un cane.
Ieri accendendo la televisione l'ho vista in un piccolo concerto.
Era bellissima, ho registrato quel pezzo e l'ho rivisto milioni di volte ovviamente piangendo.
Dio mi sento una ragazzina.
La cosa che mi ha fatto soffrire di più è quando l'hanno intervistata.

******Flashback******
Giornalista: "Allora Allyson! Hai fatto molta strada in questi sei mesi! Come ti senti?"
Allyson: "Molto bene, mi sento energica e molto orgogliosa di me stessa.
G: e invece la tua vita amorosa? Sei fidanzata o i ragazzi hanno una possibilità?"

Mi siedo immediatamente sul letto guardando più attentamente.
Sospira e guarda a terra, ha lo sguardo triste.
E se gli mancassi?

A: "In realtà non sono fidanzata..ma..lo ero fino a tre mesi fa e devo dire che fa ancora male e che non riesco a pensare a qualcun'altro."

Mi sento una merda.

G: "E come mai questa rottura improvvisa?"
A: "La distanza"
G: "Mi dispiace davvero tanto Allyson..be mi dispiace ma ora dobbiamo andare, ciao Ally"
A: "Ciao alla prossima!"

Prendo il cellulare e la chiamo con il numero privato.
Quando sento la sua voce mi prende un infarto.
<Pronto?>
Sto in silenzio.
<Se è uno scherzo non siete divertenti.>
Prima che possa riattaccare parlo.
<Ally..>
La sento trattenere il respiro.
<Simon..?>
<Si..sono io>
<Perché mi hai chiamata?>
<Ti ho vista in tv>
<Ah>
<Come stai Ally?>
<Allyson grazie.>
<Scusami Allyson>
<Comunque bene grazie. Tu?>

Sospiro e sorrido distrutto <Starei meglio se tu fossi qui>
<Eppure qualche mese fa non sembrava mi volessi accanto>
<Mi dispiace..sono stato un vero stronzo.>
<Già>
<Comunque sto bene..grazie>
<Ora devo andare Simon>
<Certo..È stato bello sentirti..>
<Si..>
<Mi manchi...> sussurro cercando di trattenere i singhiozzi.
<Ciao Simon..>
E poi riattacca.
<Ciao Allyson>
Dico ormai al vuoto.
Poi mi addormento.

******Fine flashback******

In realtà credo di essere svenuto ieri ma poco importa.
Ora sto facendo una passeggiata, oggi ho marinato nuovamente la scuola, che a quanto pare, ha chiamato a casa viste le innumerevoli chiamate da parte dei miei genitori.
Arrivo al vecchio parco e mi siedo sulle altalene, ormai vengo qui ogni giorno.
Ormai mi sembro uno zombie, sono bianco e non mangio più ormai.
Continuo a fare palestra e se mangio cosa rara mangio pochissimo.
Mi sento uno schifo. L'ho già detto? Già.

Infondo però qualche novità c'è,anche se brutta..no, non ho iniziato a fare uso di droghe..solo qualche sigaretta.
Il mese scorso ho compiuto 18 anni ma ho un amico al bar che me le vendo lo stesso.
I miei genitori? Non ne sanno nulla.
Come non sanno del tatuaggio che mi sono fatto o del piercing che ho sul naso.
O dell'orecchino all'orecchio destro.
Cosa mi sono tatuato? Una spada, non so che senso abbia e forse non ce l'ha nemmeno ma appena l'ho vista l'ho voluta impressa sulla mia pelle.

Sento il nervoso che sale e per mia sfortuna ho finito anche il pacchetto.
Queste sono le novità degli ultimi tre mesi.
Ogni tanto continuo a chiamarla, le mando messaggi ma lei non risponde mai.
Non dormo da parecchio ormai e certe volte la vedo camminare per strada,ma non è mai lei.
Oppure, l'ho solo immaginata.
Sono distrutto ma infondo dico "mancano solo 6 mesi Simon, se non muori prima la rivedrai tra poco."
Ma poi mi ricordo che se in questi sei mesi mi sono ridotto così non posso pensare in questi altri sei.
Cosa succederà ancora?
Nulla potrebbe andare peggio no?
Mi alzo e comincio a camminare, poi, come se qualcuno lassù avesse preso le mie parole come una sfida, proprio mentre sto attraversando sbuca all'improvviso una macchina.
Tutto quello che ricordo sono urla, dottori e mia madre che piange poi prima di svenire sento "Non sappiamo se ce la farà".
Spero di no dottore, sono stanco di stare così.
E poi mi addormento chissà per quanto.

She is my only reasonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora