Parte I

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Erano passati diversi anni da quando Alice aveva detto addio al Cappellaio e a tutti i suoi amici di Sottomondo.

Era ritornata da poco nel suo mondo e con la madre, aveva inaugurato la nuova compagnia navale Kingsley&Kingsley. Nonostante gli Ascot sperassero che la compagnia colasse a picco, come una nave che affonda, ciò non avvenne, anzi Alice divenne il miglior capitano, donna, del suo secolo.

Durante gli anni in mare ad Alice capitava spesso di pensare ai suoi amici di Wonderland, sperava ogni notte di poterli sognare e di incontrarli nei giardini della memoria o nel palazzo dei sogni, ma questo non avvenne mai. Nonostante ciò, non smetteva di credere che un giorno li avrebbe rivisti!

Gli anni passarono, tra mesi in mare, scambi commerciali in tutto il mondo ed inseguimenti da parte dei pirati. La signora Kingsley, sperava che sua figlia un giorno decidesse di fermarsi e di mettere su famiglia, ma questo non era ancora nei pensieri di Alice, la quale non pensava ad altro che a nuove avventure da vivere. La ragazza infatti si sentiva libera, senza nessun tipo di regole e di legami (oltre alla madre); ma l'amore spesso è così imprevedibile che colpisce una persona quando meno se lo aspetta! Ed è proprio quello che successe alla giovane Alice qualche anno più tardi...

Era una normale giornata di navigazione, il cielo era azzurro, il mare era calmo e soffiava una leggera brezza, tutto procedeva a gonfie vele. Alice stava studiando le carte nautiche quando James Harcourt, entrò in cabina per avvisarla che entro poche ore avrebbero raggiunto le sponde della Cina. Alice sapeva che James provava più di una semplice ammirazione nei suoi confronti, ma dal canto suo lei provava per lui rispetto e una semplice simpatia. Qualcosa però stava cambiando ed ogni volta che si trovavano da soli, il suo cuore cominciava a battere sempre più velocemente... Ma, nonostante ciò, la giovane sapeva che non era giusto nei confronti di un'altra persona che non vedeva da anni e questo le faceva male, oltre che a confonderla sempre più.
La sua testa le diceva una cosa, mentre il suo cuore gliene diceva un'altra, "a chi dei due dar ragione?" Alice si poneva spesso questa domanda... ed un giorno la risposta arrivò come un fulmine a ciel sereno.

Erano arrivati in Cina da qualche settimana, James ed Alice stavano passeggiando per i giardini dell'Imperatore, i dubbi del suo cuore non si erano ancora placati, pensava che presto, per ironia della sorte, sarebbe impazzita pure lei, se non fosse che una farfalla di colore blu si mise a svolazzare lungo il sentiero che i due giovani stavano percorrendo. Alice senza dare alcuna spiegazione a James si mise a correre nella direzione presa dalla farfalla, fino ad arrivare in un giardino pieno di ogni specie e varietà di fiori meravigliosi.
La farfalla era sparita, Alice provò a cercarla ma senza alcun risultato. Sconfortata si sedette sul bordo della fontana, posta al centro del giardino e si mise a piangere... Aveva riconosciuto in quella farfalla il Brucaliffo, ne era sicura, non avrebbe mai potuto dimenticarsi dei suoi amici! E fu proprio in quel momento, che tra le lacrime, il tempo sembrò quasi fermarsi. Il giardino si riempì di tante luci diverse e la fontana cominciò a parlare con una voce a lei molto famigliare...
"No! la fontana non sta parlando veramente con la sua voce..." pesò Alice e fu allora che vide distintamente il volto del suo amato Cappellaio.

«Cappellaio sei veramente tu, tu?» disse lei sporgendosi sempre di più verso il pelo dell'acqua.
«Certamente Alice, chi dovrei essere?!?», disse lui con una faccia alquanto perplessa.
«Oh, Cappellaio, non sai quanto io sia felice di rivederti, sono passati così tanti anni, ho cominciato a pensare che non vi avrei più rivisti... Che non ti avrei più rivisto e... io...», Alice era così tanto felice che le lacrime cominciarono a rigarle nuovamente il volto, ora sempre più arrossato.
«Shhh, calmati mia dolce Alice, fai un bel respiro, io sono qui e qui con me ci sono anche tutti gli altri che...» il Cappellaio non riuscì a finire la frase che tutti i loro amici si misero davanti per poter salutare Alice: Pincopanco e Pancopinco "sempre i soliti" si ritrovò a pensare Alice, il Ghiro e il Leprotto Marzolino (che sembrava più fuori di testa che mai), il Bianconiglio, lo Stregatto (che rivolse ad Alice uno dei suoi sorrisi stregati), Bayard (che si mise ad abbaiare e scodinzolare felice) e la dolce regina Mirana.

Erano tutti lì, la Regina prese la parola: «Alice mia cara, che piacere rivederti, ero convinta che questo mio piccolo incantesimo non sarebbe riuscito, come anche riuscir a far venire fin lì il Brucaliffo, ma vedo che a quanto pare mi sono sbagliata, ciononostante non so quanto questo possa durare ancora, perciò ti lascio a Tarrant, mentre noi provvederemo a lasciarvi parlare da soli, vero ragazzi...» disse rivolgendosi a tutta la compagnia li presente.
«Certo!» risposero all'unisono tutti i partecipanti.
«Bene» riprese Mirana, «Noi ora vi lasciamo e... Alice, ricordati che a volte seguire il proprio cuore è la cosa migliore che noi possiamo fare per noi stessi, ma anche per le persone che ci stanno vicine, non dimenticarlo mai e vedrai che la vita ti sorriderà sempre...», così dicendo Mirana e gli altri se ne andarono lasciano soli i due.
"Chissà perché ci hanno lasciati soli e perché la regina mi avrà detto quelle cose, ma soprattutto di cosa vorrà parlarmi il Cappellaio?" si domandò Alice.

Il giardino dell'ImperatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora