Chapter 1

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Pov's Chloè

Mi sto preparando per andare a scuola, detto sinceramente non ho proprio voglia di andarci oggi, mi sento giù di morale.
Saluto il maggiordomo, esco dall'hotel, e mi incammino verso la scuola, che è vicino a dove abito.

Per la strada incontro Sabrina
«Ciao Chloè, come stai?» mi dice lei
«Bene grazie» fingo spudoratamente
«Ecco qui, ti ho fatto i compiti di italiano» dice Sabrina
«Oh Sabri, grazie mille ma non posso accettarli , li ho fatto da sola ieri» rispondo io, fiera di me stessa, è la prima volta che ho fatto i compiti, Sabrina gli ha fatti sempre al mio posto
«Da oggi non voglio più che mi fai i compiti» aggiungo con un tono dolce e scherzoso
«Ah, okay va bene» dice Sabrina instranita dalla cosa.

//in classe finita la prima ora//
«Bene ragazzi e allora studiate pag 56 e 57  per domani» dice la prof., stiamo uscendo dalla classe ma per sbaglio Marinette mi urta e mi fa cadere tutti i libri che avevo in mano
«MA CHE TI È SALTATO IN MENTE MARINETTE!» dico io con tono seccato «SCUSAMI, capita di sbagliare a volte, non siamo tutti "perfetti"come te» risponde lei altrettanto arrabbiata,
ma che cosa mi salta in mente, bel modo di dimostrare che vuoi cambiare
«si hai ragione,scusami» dico in modo abbastanza timido.
  *Silenzio di tomba*
Tutti si sono girati verso di me con aria stupefatta, noto soprattutto uno sguardo che mi fissa in modo quasi deluso dalle mie azioni, era Nathanaël, da quando è stato akumizzato a causa mia, lui mi odia tantissimo, questa cosa non mi va proprio giù.

Finalmente riusciamo ad uscire dalla classe, ma inizio a sentire tutti che stanno parlando di me
«Hai visto? Chloè gentile»
«Wow,che cosa strana»
«Ma di sicuro ha la febbre»
«Chloè gentile,da non crederci»
A quel punto scoppio e inizio a correre verso il bagno, mi chiudo dentro e piango, piango e piango ancora.

Dentro di me, mi faccio delle domande «Perché? perché proprio a me? non mi merito tutto questo»
«O forse sì?»
«So solo che non c'è la faccio più» ecco forse sto parlando a voce alta, ma detto sinceramente non mi importa più.
All'improvviso sto zitta  perché sento bussare alla porta...


Spazio autrice
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