7 - Il Diavolo e le Lacrime

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"Hanno una legge i diavoli e gli spettri:
da dove sono entrati, di là devono andarsene.
Liberi a intrufolarci, siamo schiavi ad uscire."
(Faust - Goethe)

OTTOBRE
Mi guardi negli occhi e per un attimo tremi. Che ci accade, amica mia? Noi ci conosciamo da mesi. Ma ora, nella tua voce scorre il fiume di un'emozione nuova. Pendi dalle mie labbra, vaghi nel buio delle mie risposte che non ti do. Metti a nudo la tua anima, mi racconti di quello che da tempo provavi per me. Non riesci neppure a tenere il mio sguardo mentre lo fai, e le tue mani ovunque si intorcinano. Nessuno sospetta che stasera siamo qui. E questo riempie silenziosamente il nostro incontro di un'arcana magia. Non è stata solo l'euforia dell'alcol a far incontrare così violentemente i nostri corpi, ieri sera. Da tempo nel mio giardino era piantato il tuo seme. E solo ora ha voluto germogliare. Ti guardo mentre porto le mie labbra sulle tue. Nel fondo di quegli occhi che non riesci a fissare, c'è solo l'infinito vuoto di chi ha perso tutto quello in cui credeva. In quegli occhi vi è solo l'abisso di un nulla che ora brucia e graffia. Ti stai invaghendo di un diavolo che vedi sguazzare in questo mio invisibile dolore. Nel buio notturno del parco passano davanti a noi persone sconosciute. Mi racconti di tua madre, che ora sta facendo la chemio, ma che sta molto meglio. Mentre ne parli gli occhi ti luccicano nella penombra, e in quel brillare il mio cuore si avvicina a te. Gli occhi delle donne sono la porta dell'anima.
Mi racconti del tuo lavoro di farmacista. O meglio mi spieghi come promuovi e vendi farmaci. E infatti con la stessa professionalità di venditrice, senza accorgertene, mi stai vendendo la tua vita più intima, per appropriarti della mia. Mi racconti che sei stata in America un anno per imparare l'inglese, e che là ti vedevi con un bellissimo ragazzo di colore. Mi racconti di Marco, che ora sta a Lecce. Mi dici che ormai stai con lui solo per far contenti i tuoi, e che quella storia di vivo non ha nulla. Prendo le tue mani, mentre me lo dici. Le sento fredde. Le scaldo con le mie. Mi chiedi se provo paura all'idea di essere scoperto, o se comunque non mi sento male con me stesso per quello che abbiamo fatto ieri sera. Ti rispondo che io non tradisco affatto. Io ho due anime in un corpo, amica mia. Quella che ti riservo è votata alla pura autodistruzione. E' fatta di poesia e di sensualità. La quotidianità dell'altra ti annoierebbe e basta. Non tradisco, io. Convivo coerente nell'equilibrio precario delle mie anime.

NOVEMBRE
Non devi vergognarti di me. Lasciati guidare dai miei desideri. Lascia che i tuoi sensi scivolino nei miei, così come queste mie mani scivolano nel tuo corpo. Bacio il tuo seno, sempre più eccitato. Ne mordo delicatamente la punta, e tu emetti un forte sospiro. Percorro con una carezza il perimetro delle tue mutande, sento il tuo cuore che batte più forte. Ogni poro della tua pelle mi racconta che hai voglia di fare l'amore, anche stasera. Vuoi sentirmi toccare il fondo dei tuoi sensi. Ma prima voglio che tu faccia altro per me.
Porto la tua mano sul tuo sesso. Ti sorrido e ti dico che voglio vederti mentre ti tocchi. Ti chiedo di immolare il tuo piacere all'altare dei miei occhi. Stai ferma e in silenzio per un attimo. Poi mi dici che non ti va. Ti imbarazza anche solo il fatto di parlarne con me. E non menti, sei un fascio di nervi. Ti sorrido. Questo fa parte della nostra strada. Ci stiamo portando lentamente in quel gioco al massacro invisibile che tu stessa mi hai chiesto in queste settimane. Tutti e due lo sappiamo, e mai ne parleremo. Tutti e due lo vogliamo, e mai lo ammetteremo. Hai lasciato il tuo ragazzo, la settimana scorsa. Non hai mezze misure. Sai dare tutta te stessa come nessuna, ma solo a chi ami. Non possiedi due anime. Tu sei tutto o niente. Ti bacio dietro all'orecchio. Poi scendo dal tuo divano. Apro con delicato vigore le tue gambe. Nella mia voce, seppure dolce, trovi un'autorità che non mi è mai appartenuta. "Fai come ti dico io. Non ti ho detto di discutere." E nella penombra guardo le tue dita che si immergono in quello splendido involucro di calore e di profumo. Mentre trattieni più che puoi respiri sconnessi in gola, tu stai guardando dall'altra parte. Una lacrima ti scende dal viso e tu provi a nascondermela. Tu sei mia, bambina mia. Solamente mia. Sposto la tua mano con autorità. Entro in te con tutto il vigore che possiedo in corpo. Il tuo corpo diventa campo di battaglia, e io non prendo prigionieri. Le vibrazioni del tuo corpo sconfitto mi inebriano della mia più oscura essenza. Nel buio i miei occhi ti sovrastano in silenzio.

RACCONTI SEGRETIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora