Mia madre è una sacerdotessa. Silenziosa e attenta osserva i presagi che i piccoli dettagli della giornata di ognuno di noi, potranno mai prevedere domani. E' questo che la "fa star sempre in pensiero". Come se sapesse da sempre che l'indomani ci saremo potute sbucciare un ginocchio, scheggiare un dito, farci prendere in giro all'asilo. Come se sapesse già che ci sarebbe stato un fidanzatino che ci avrebbe potuto spezzare il cuore. Che la vita sarebbe stata dura, ma lei teneva alto il ritmo, sempre. Già quando ero piccola registrava minuziosamente i dettagli del mio carattere. Forse già versando segretamente una lacrima, come se sapesse già che quella timida e introversa bambina dalla testa riccioluta sarebbe partita lontano, per un lungo tempo. Ancora troppo piccola, ma adesso abbastanza grande. Casa nostra è sempre stato il suo tempio. Religiosamente ordinata, pulita e accogliente. Mia madre non esisterebbe senza casa mia. E' una sacerdotessa si, ma è la statua di una sacerdotessa. Non l'ho mai vista vacillare. Anche nei momenti più difficili, in cui non credo che nessuna preghiera la potesse aiutare. Lei non ha vacillato. Ha pianto si. E' per questo che non so decidere se sia una sacerdotessa in carne e ossa o una statua. Ma non ha mai perso la fede. Ed io spero di essere stata una buona discepola per lei, credo di si. Mi sento piena dei suoi insegnamenti, delle sue preghiere, delle sue carezze, della sua compassione, della sua gioia, ma anche delle sue sofferenze. Mi sento piena anche dei suoi sogni. Quello di viaggiare e di desiderare sempre il meglio. Mi sento come la sua estensione.
E sullo sfondo suona "Love Her Madly - The Doors".