3 aprile 2020
Giorno della presunta fine della quarantena. Chiaramente non è andata così. Ce ne stiamo qui, come da sempre. Solo che questa volta non ha senso, ne prende altri?
Ma quanto ci vorrà veramente per cambiare la testa di tutte noi persone? Adesso è chiaro che la Terra ci odia? Ci punisce e ce la meritiamo. E la distanza sociale?
Ideata per il virus, ma che resterà comunque un'evidente cicatrice nella mente di ognuno di noi. Posso fidarmi di te? Chi sei? Sarà infetto? Le nostre prime domande. La paura regge il senso dell'istinto di sopravvivenza. Se lo vivo con gioia magari mi rendo conto che non era il lavoro che sognavo, da qualche parte qualcuno o qualcosa me lo aveva imposto. Ho litigato con lei fino a cacciarla di casa. Sono frustrato? Ho ragione? Mi sto sfogando? Devi capirlo cuore, perché le parole quando non c'è tempo prendono una forma diversa. Hanno tempo di rimbombare.A che cosa ci serve essere più – a dir nostro – intelligenti degli animali se poi ci caghiamo in faccia l'un l'altra solo perché portiamo una bandiera sulla testa che non abbiamo nemmeno mai scelto. Cos'è la collaborazione spontanea? Cosa sono delle frontiere? Se tizio dice comunque male di caio e straccio fa finta che non esista cencio?! L'elefante è in mezzo alla stanza, signori! È solo momentaneamente invisibile. Se lo guardi negli occhi scompare. Se li si accetta i fantasmi partono, i mostri scompaiono. Accetta chi sei, goditi il ritmo del tuo sonno. Solo quello tuo. Mangia con parsimonia, perché l'ingordigia si installa dentro di te, circola nelle tue vene e l'amore non circola bene. Perché Lui è leggero. Ama senza paura di dimostrare che ci sono dei giorni CHE NO, ma che chi ti capisce sa sempre accudirti.
Apri gli occhi! Magari tu lo credi, ma non succede. Trova il peso delle tue parole, perché quando il mondo non gira e il vento non soffia, fratello quelle se ne restano la, pesanti in mezzo alla stanza. E solo il tempo le guarisce. Respira a polmoni pieni, perché magari prima correvi tra gli impegni che si sono dimostrati futili e fittizi. Come tutto quello che era, è e sarà. Abbassa la guardia di fronte alle sfide della vita: lasciati colpire, cadi mille volte perché serve. Perché quando ti rialzi, chiacchieri meno perché conosci la differenza dell'agire. Quello prende calma e tempo. Il fallimento è l'altra faccia dell'Amore, colpo dopo colpo: non senti più niente. Ma se sei autonomo e scegli con il cuore, ti alzi più forte con la testa già rotta. Se tutti abbassiamo la guardia e ascoltiamo e cerchiamo di conoscere ciò che ci fa paura: la solitudine, la mancanza, l'assenza, il terrore e la morte, invisibile. Aprite la porta ai problemi, le paure, i pianti che avete trattenuto: parla con il tuo elefante magari è anche più simpatico di te.
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