Psycho Sitter (Italian translation)

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Camminavo per i corridoi della Britwood High School con la mia migliore amica Summer, aprii la porta che affacciava sul parcheggio. L’aria fresca di gennaio mi colpì in viso e un brivido mi attraversò la schiena. Il terreno coperto da una coltre di neve lasciava apparire il paesaggio come un paese delle meraviglie invernale.

“Mi stai ascoltando?” la voce di Summer interrompe i miei pensieri

“C-Cosa? Oh, ehm…” balbettai

“Ti ho chiesto cosa fai sta sera, pensavo che saremmo potute andare fuori”

“Ti ho già detto che i miei sono in partenza per l’Australia sta sera e la sitter (baby sitter) sta arrivando” dissi

“Oh sì…ma posso venire più tardi questa settimana giusto?” chiese aprendo la porta dell’auto

“Beh i miei genitori hanno detto niente amici questa settimana, perché sono nei guai…” dissi guardando per terra

“Perché sei nei guai?”

“Per non essere andata a prendere Ben a scuola…E’ rimasto fuori in piedi davanti a scuola…con la temperatura sotto zero” dissi rimanendo con lo sguardo basso per la vergogna.

Summer scoppiò a ridere  battendo le mani.

“Hai dimenticato tuo fratello fuori quando fuori la temperatura era sotto zero?”

“già…”

“E’ per questo che avrai una baby-sitter?” chiese, finalmente in grado di contenere le risate

“Sì, hanno detto che se non riuscivo neanche a ricordare di andare a prendere mio fratello a scuola, non era il caso di lasciarlo con me per una settimana”

“Bhe, non sbagliano in un certo senso…” disse Summer “ciao! Ci vediamo più tardi” gridò prima che chiudessi la portiera.

“ciao” urlai, dopo presi il mio camion…uno schifo, lo so…guidai fino a fuori dal parcheggio della scuola.

*

 Scesi dal mio camion e mi diressi verso la porta

“sono a casa!” urlai dalla porta tirando a lato le mie scarpe e togliendomi il cappotto.

“sono qui!” urlò mia madre dalla cucina.

Entrai nella stanza dove vidi mia madre, che fissava una specie di zuppa.

“Sto preparando, per te, Ben e la sitter, una zuppa di patate” disse mescolando la così detta ‘zuppa’.

Mia madre non è mai stata un’ottima cuoca, ma neanche io

“Riguardo la baby sitter, quando verrà qui?” chiesi guardando come mescolava quel liquido così grosso

“tra circa 30 minuti” guardai l’orologio sopra il lavandino, erano le 17:30.

“Beh, meglio che vada a mettere le valige in macchina” disse mia madre per poi dirigersi perso le scale.

Ho deciso di mettermi davanti alla tv.

*

“ora, cerca di essere gentile, usa le buone maniere, fai la BRAVA” disse mia madre

Ruotai gli occhi al cielo, sapevo benissimo di dover fare “la brava”. Non so perché ha voluto ricordarmelo e specificarmelo

“va bene, ti amo” ha detto al mio fratellino Ben dandogli un forte abbraccio e dandone uno anche a me.

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