Prologo

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<<Un caffè e una brioche al cioccolato, per favore.>>

<<Ecco a lei, si accomodi pure.>>

Elektra si siede ad un tavolo addossato al muro, dandogli le spalle, così da avere una visione completa sullo spazio antistante il bar: un ampio percorso di passaggio che attraversa tutto il centro commerciale. Osservando le persone sfilare per quello spazio indefinito, apre il suo notebook e si mette al lavoro.

Questa non è la sua prima esperienza, ha già fatto questo genere di appostamenti, molte e molte volte.

Inizia a battere sulla tastiera ed in pochi minuti ottiene il controllo delle telecamere di sicurezza di tutto il centro.

<<Sta arrivando. 30 secondi.>>

<<Ricevuto.>>

Iniziando a mordicchiare la brioche, osserva una ragazza dai capelli lunghi corvini con indosso un vestito talmente striminzito da non farle capire come possa ancora respirare. La ragazza cammina con passo deciso nonostante i tacchi a spillo decisamente fuori luogo, mettendo in risalto il suo marmoreo fondoschiena. Con la borsa in un braccio, il cellulare in mano e gli occhiali da sole ha l'aria di una appena uscita da un after party. Persa nei suoi pensieri, Elektra assiste a tutta la scena seguente: un brusco scontro con un distinto signore, impegnato in un animata conversazione al telefono.
Dopo una prima irritata reazione, alla vista della pulzella, l'uomo riaggancia ed aiuta la giovane a rialzarsi.

Il contenuto della borsa sparso per terra induce la mora a chinarsi succintamente e lo sguardo voglioso dell'uomo non perde un solo movimento. Segue avido il corpo snello e tonico, dal collo alle gambe, soffermandosi sui punti giusti.

La ragazza sembra non essersi resa conto di nulla. Ancora un po' stordita, sorride grata per l'aiuto per poi girare sui tacchi a spillo e continuare per la sua strada. L'uomo per un attimo riprende il suo cammino, ma per qualche strano motivo si blocca. Si volta indietro come alla ricerca di qualcosa, e quando sembra averla trovata prende a camminare a passo spedito.

<<Ha abboccato.>>

<<Era ovvio.>>

<<Anziché stare lì seduto che ne pensi di seguirla? Potrebbe aver bisogno di aiuto.>>

Un ragazzo in giacca di pelle nera, seduto su una panchina sul lato opposto del bar, sorride e, portando una mano all'auricolare si incammina.

<<Agli ordini.>>

Elektra dal suo notebook segue gli spostamenti della ragazza e dell'uomo.

<<Sono diretti al parcheggio sotterraneo.>>

La mora si dirige verso la sua auto, sembra non essersi accorta di essere seguita. Apre la borsa e cerca le chiavi, senza successo.

<<Signorina, ha perso qualcosa?>>

<< Solo le chiavi della macchina, ah è ancora lei?!>>

<<Posso darle un passaggio se vuole.>>

<<No grazie, sono certa che siano qui da qualche parte.>>

<<Andiamo, è solo un passaggio, non deve essere una novità per lei.>>

L'uomo si avvicina e posa una mano sulla spalla della giovane per poi accarezzare la schiena, e scendendo sempre più giù, riduce pericolosamente la distanza tra loro.
La ragazza cerca di allontanarsi spingendolo ma la presa dell'uomo è troppo salda.
In pochi istanti si  ritrova bloccata, stretta tra le sue braccia, in totale balia degli eventi. Proprio quando l'uomo sembra avere la meglio, la mora si divincola assestando una bella ginocchiata là dove non batte il sole, e con un bel pugno sul naso lo allontana da sé.

La furente rabbia è visibile anche dallo schermo, e il cuore della timida hacker perde un colpo. Trattenendo il respiro, si tiene pronta ad intervenire nel caso le circostanze lo richiedano.

L'uomo inveisce contro la mora e si scaraventa nuovamente su di lei, ma viene fermato dal tipo in giacca di pelle, che lo blocca con una presa al collo.

<<Non ti conviene. Le autorità sono già state avvertite, ti troveranno.>>

Lo libera, e barcollando, frastornato, l'uomo scappa.

<<Avevo la situazione sotto controllo.>>

<<Sì ho visto, Aracne>>

I due salgono in macchina, è poco dopo arriva anche Elektra.

<<Ottimo lavoro.>>

<<Come sempre...>> La mora si toglie la parrucca rivelando i suoi corti capelli biondi e passa il suo cellulare all'amica sul sedile posteriore. <<... Ed ecco la ricompensa.>>

<<Sarà meglio tornare, Dante ci aspetta.>>

Il ragazzo mette in moto e finalmente lasciano quell'oscuro parcheggio.



Poco dopo ...

<<Fatto?>>

<<Tutto liscio Capo, come sempre.>>

<<Cadmus era superfluo però.>>

<<Non vi lascerei mai andare in missione da sole, Aracne>> Elektra si avvicina a Dante e gli passa il cellulare dell'amica. <<Bene, è ora del compenso.>>

Durante quello scontro, Ari aveva clonato il telefono del pervertito, ottenendo gli accessi ai conti in banca, ora è il momento di riscuotere.

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