Appena chiudiamo la telefonata, che non si può più dire di Vale, corro ad accendere la TV per sane bestemmie contro il monitor e i miei amici in un bellissimo incontro di calcio.
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«Ragazzi, siete pronti per il piano?» chiede leggermente ridendo il biondo.
Ahhh sto stronzo si divertiva eh!?
Annuiamo mentre io arrossisco e Giò si toglie la maglietta mostrando il suo petto muscoloso e mi sta salendo la voglia di fare qualcosa da non fare con il proprio migliore amico...
Alla fine i pantaloni di Giorgio volarono via e il ragazzo rimane solo in boxer davanti a me, bello vero? Sì molto.
«Dai Giulio muoviti, arriva tra due minuti letteralmente» dice frettoloso togliendomi la maglietta ed ecco che divento peggio di un peperone.
Sì sente la macchina parcheggiare e così mi levo velocemente i pantaloni - rischiando di togliermi anche i boxer - e Giorgio sorride guardandomi.
«Non sono un opera pubblica» rido, risata che si spegne appena si sente le chiavi nella serratura.
Giorgio sorride ancora e mi solleva sbattendomi contro il muro -cazzo sembrava davvero di volare- mentre io gli attorciglio le gambe attorno il suo bacino e per poi avere un attimo di esitazione - sapendo entrambi che non sarebbe stato un semplice e finto bacio- lui poggia delicatamente le labbra sulle mie e inizia a picchiettare con la lingua chiedendo l'accesso -che non gli viene negato- e facendo scontrare i nostri bacini.
Mentre il bacio stava diventando molto di più si sentì un urlo della ragazza e Giorgio si stacca di colpo fingendo di essere mortificato e mi lascia atterra lentamente.
«Amore io...» cerco di dire come fanno tutti ma la ragazza mi interrompe «TU UN CAZZO! SEI MEZZO NUDO ATTACCATO A QUELLO LÍ E SEI SOLO UN FIGLIO DI PUTTANA MORTA STUPRATA E SPERO CHE MORIRAI ANCHE TU COSÌ! COL SUO CAZZO IN CULO! ADDIO!» urla uscendo e sbattendo la porta.
I miei occhi diventano due fessure nere da cui inizia a sgorgare tantissime lacrime amare.
Cado in ginocchio e inizio a tremare mentre il flusso di ricordi mi entrano dentro come se avessero un ariete per sfondare le porte sigillate della camera in vibranio dove le avevo rinchiuse. Sento le urla di quella notte, le bottiglie spaccarsi accanto a mia madre e la forte botta alla testa ricevuta che però non mi ha fatto perdere i sensi; le immagini di mia madre che veniva violentata e lasciata lì mentre io ero troppo infantile per dare un pugno ad uno e concentrarli su di me...
Dopo un po' è come se fossi stato rifiondato fuori dai ricordi e di nuovo in quella stanza dove salde braccia mi tenevano stretto e vedo la bocca di Giorgio muoversi ma non capisco cosa dice e così mi guardo atterra smarrito.
Dopo un po' una bolla mi riporta alla realtà con Giorgio che mi abbraccia e io sussurro «mi vogliono fare male» e lui mi guarda preoccupato rispondendo «sono solo ricordi amore, non possono colpirti» ma lui sapeva che non era così, lo sapeva dopo la perdita di Vittorio.
«Mi baci?» chiesi all'improvviso come se fosse la cosa più normale del mondo e la cosa più strana è che lui annuisce e annulla le distanze tra noi facendo scontrare le nostre labbra.
Il bacio viene interrotto da Valerio che entra nella sala e ci guarda accigliato per poi sorridere e uscire.
«Ci ha visti...?» sussurro mentre Giorgio scoppia ridere dicendo «Credo di si».
La vera domanda è: cazzo si ride?
Lo guardo strano e lui crolla in ginocchio davanti a me con la lacrime agli occhi ridendo.
Che cazzo ha? Gli serve uno bravo...
«Ti serve uno bravo» dico guardandolo.
«No c'è, il suo sguardo è stato troppo» continua a ridere.
«Se lo dici te» ridacchio non so per quale motivo «sei stato un bravo attore» sorrido.
«Tu di più» dice lui dandomi un bacio stampo per poi smettere di ridere e tastarsi le labbra per poi baciarmi più appassionato...io credo che gli serva uno bravo anche se bacia da Dio.//Dio pov's
Eh eh modestamente!