Capitolo 1

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Indosso un giubbotto di pelle che mi copre fino alla vita, dei jeans scuri e degli stivali neri. Il clima freddo e l'aria pungente mi fanno rabbrividire di tanto in tanto e so che se non stessi camminando a passo svelto, mi si congelerebbe il culo. L'uomo ha appena girato in un vicolo: mossa sbagliata. I siti su internet e i suoi allievi all'università
descrivono Mark Dawson con aggettivi quali "brillante, geniale, astuto, scaltro"; se fosse davvero così "scaltro", saprebbe che un uomo della sua fama non dovrebbe mai aggirarsi in un quartiere come questo. Sta nascondendo qualcosa, qualcosa di davvero grosso. Forse dovrei aspettare e vedere cosa intende fare. La descrizione del suo profilo, parla di ingenti somme di denaro che ha guadagnato lavorando in un'azienda di innovazioni tecnologiche, la AIMT Inc. ed è stato denunciato da un suo collega per appropriazione di una sua invenzione, causa che ha ovviamente vinto Dawson. Il figlio di puttana perfetto per il mio colpo. Non ha più famigliari né una moglie, con i suoi vecchi amici ha chiuso i rapporti dopo che loro si sono indignati per quello che ha fatto. Nessuno lo cercherà e nessuno lo troverà. Giro nel vicolo e lo vedo, intento a comporre un numero sul suo cellulare. Iniziamo.
La mia tattica è sempre la solita, sarà semplice: gli parlo ammiccando ogni tanto, lo invito in macchina, gli faccio utilizzare quello che lui chiama ancora uccello e poi... fine dei giochi.
- Signor Dawson?
- Mi scusi, non è proprio il momento.
- Volevo farle solo una proposta veloce, non le farò perdere tempo, glielo assicuro - dico, guardandolo intensamente coi miei occhi color miele.
- Le ho detto che non è il momento, se vuole può chiedere all'università dove lavoro o prendere appuntamento con la mia segretaria.
Non cederà, provo ad inventarmi qualcosa. Se non funziona, il mio piano dovrà passare direttamente al gran finale.
- Signor Dawson io credo che quello che le darò oggi, la farà davvero conten...
- Se non te ne vai sarò costretto a chiamare la polizia.
Il numero che stava componendo, risponde e il caro Mark parla sottovoce allontanandosi un poco da me. Sento alcune parole, tra cui "tieni tu a bada l'FBI" e "centinaia di migliaia di dollari". Intrigante. Appena avrò finito questa cosa, dovrò informarmi di più.
Mi schiarisco la voce dietro di lui e il Celebre Mark Dawson blocca il suo socio al telefono e si gira infastidito verso di me.
- Tu, mi hai davvero stancato. Scusa Jeoff, c'è una che continua ad infastidirmi -. Sento l'uomo dire "vorrà farsi una scopata". Dai Dawson, ascolta il tuo amico...
- Guarda, non pago una puttana per fare sesso. Ora chiamo il 911 e la sistemo come si deve. Sì sì, ti richia...
Dawson si blocca, con la bocca aperta e mi guarda con occhi sbarrati. Lascia cadere a terra il cellulare, abbassa la testa verso il ventre e vede la lama del mio coltello da caccia Ka-Bar entrare veloce nella sua pancia.
- Avrei voluto che mi avessi ascoltato quando ti chiedevo di parlarmi. Ora, vecchio, è troppo tardi. Peccato; una scopata col famoso professore di biochimica Mark Dawson me la sarei fatta volentieri. Ah, e non chiamarmi mai più puttana. Chiamami Kiara Johnson.
"Non che ormai possa più farlo" penso.
Estraggo il coltello, guardando il corpo di Dawson cadere esanime a terra e intanto tolgo il guanto che mi ero messa poco prima. Mentre pulisco il sangue sul Ka-Bar, raccolgo il telefono del morto e noto che la chiamata di Jeoff è ancora aperta.
- Ciao Jeoff, il tuo amichetto è andato via. Era troppo sotto pressione, quella somma di denaro gli aveva fatto prendere un attacco di panico. Ha deciso di levarsi dal colpo, ma io sono molto interessata ai vostri affari. Credo ti convenga parlarmene; o preferisci fare un viaggetto molto lungo con il tuo socio, eh?
Jeoff è ancora più cagasotto di quell'altro pagliaccio; il suo "sì ti prego, farò tutto quello che vuoi" è così pieno di paura che non riesco a trattenere una risata.
- Sei bravissimo signor Jeoff, potrei quasi adottarti come cagnolino.
Riattacco, guardo ancora una volta gli occhi aperti ma privi di espressione del povero cazzone e me ne vado.

La Vedova NeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora