First Laught

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«Secondo me ci sono le macchine volanti» affermò Hugh ridacchiando.
«Aerei»
«No, intendo delle vere e proprie automobili che volano» spiegò convinto.
Dopo un mese che viveva con gli altri Speciali, Fiona si era adattata, ma ciò nonostante non parlava molto con gli altri, solo qualche parola ogni tanto. Mentre con Hugh più di una parola la diceva, ora stavano esponendo le loro teorie su come fosse il futuro.
«E poi?» chiese la ragazza spronando Hugh ad andare avanti.
«Non lo so, vorrei tanto vedere il futuro, ma se uscissi dall'anello diventerei polvere»
«A me non piacerebbe che accadesse» affermò Fiona sorridendogli, Hugh ricambiò il sorriso.
«Allora tu cosa pensi che ci sia nel futuro?»
«Non lo so, forse è meglio non immaginare altro... perché poi ci rimarremmo male dato che non possiamo verificare se sono giuste le nostre teorie»
«Come desidera Miss Frauenfeld» disse il ragazzo ape facendo un piccolo inchino, per trattenere una risata Fiona si coprì la bocca con la mano.
«Sbaglio o ti ho quasi fatto ridere?»
Lei tornando seria fece segno di no con la testa.
«Io, invece, credo di sì ... scommetto che entro la fine della giornata ti farò ridere»
«Accetto la scommessa, cosa vuoi in cambio?» chiese Fiona sempre con il suo tono di voce basso, ma gentile.
«Nulla, sentirti ridere sarà già un premio» rispose Hugh allontanandosi ed incamminando verso la villa. Fu un bene, perché così non vide il volto di Fiona diventare color bordeaux.

«Emma!»
«Oh Hugh come posso aiutarti?» chiese la ragazza che stava giocando con una piccola palla di fuoco che teneva tra le mani.
«Cosa fa ridere voi ragazze?»
Emma chiuse la mano in pugno in modo da spegnere la palla di fuoco, poi fece cenno a Hugh di sedersi sulla poltrona di fronte a lei.
«Perché questa domanda?» chiese con un ghigno sul volto.
«Così, tanto per sapere»
«Tanto per sapere cosa?» Domandò Milliard entrando in salotto.
«Nulla, è una conversazione privata ci puoi lasciare da soli?»
«Il salotto non vostro, quindi posso benissimo restare qui e poi sono curioso»
«Chi è curioso?» chiese Olive entrando in salotto seguita da Claire e Bronwyn.
Hugh fece cadere la testa all'indietro, ma era possibile? Mancavano solo Horace e Enoch e poi sarebbe stati tutti lì tranne Fiona.
«Oh c'era una riunione di cui non ero stato informato?» Domandò Horace che li vide dal corridoio tutti insieme in salotto.
«Hugh ha qualcosa di segreto che non ci vuole dire» lo informò Milliard sghignazzando.
Horace sorrise, un sorriso consapevole, come se sapesse già tutto e questo era perfettamente vero.
Nonostante sapesse già di cosa si trattasse grazie al suo potere speciale, Horace si sedette su un sedia poco distante dalla poltrona su cui era seduta Emma.
«Allora Hugh?» chiese Claire sorridendo.
Il ragazzo ape lanciò un sguardo a Emma per chiederle aiuto, ma anche lei sorrideva.
Era un complotto? Si erano messi tutti d'accordo? Pensò Hugh cercando disperatamente qualcosa per tirarsi fuori da quella situazione.
«Enoch! Vieni!» gridò Olive al ragazzo che era appena entrato nella villa.
«Perché? Perché siete tutti qui?» Domandò entrando in salotto.
«Hugh deve dirci qualcosa» lo informò Claire. Il moro allora si sedette curioso a piedi del divano.
«Io non devo dire proprio niente. È una cosa che non vi riguarda»
«Allora qualcosa c'è» osservò Milliard sorridendo. Nessuno poteva vederlo, ma Hugh era sicuro che il suo amico stesse ridendo, ormai lo conosceva troppo bene.
«Vuoi che ti risponda lo stesso?» chiese Emma tornando seria. Hugh rimase in silenzio perché non sapeva bene cosa dire o pensare.
«È una cosa soggettiva, non tutte ridono per lo stessa che cosa, devi trovare tu cosa possa farla ridere, tu la conosci meglio di chiunque altro qui dentro»
Nella stanza si sentirono mormori, tutti avevano capito di chi parlavano. Come avrebbero fatto a non capirlo? Si vedeva anche da lontano un miglio che a Hugh piaceva Fiona.
Il ragazzo ape annuì, poi si alzò per uscire dalla villa e raggiungere Fiona.
«Sai Hugh siete molto carini insieme» disse Olive quando Hugh era ancora abbastanza vicino da sentirla.

«Buonasera Miss Frauenfeld»
«Buonasera Hugh Apiston»
Hugh iniziò a fare cose stupide e sciocche per farla ridere, ma niente. Si vedeva che alcune cose erano forzate. A Fiona sembrava uno di quei pagliacci nei circhi che cercano disperatamente di far ridere il pubblico.
«Hai finito?» chiese infine la ragazza.
«Si... a quanto pare non riesco a farti ridere» rispose esausto il ragazzo.
Mentre si incamminava verso Fiona, per sedersi accanto a lei, inciampò nei suoi stessi piedi. Cercò di aggrapparsi a qualcosa ma non ci riuscì, un secondo dopo si ritrovò a fluttuare testa in giù.
Non capendo si guardò intorno, un arrampicante, una pianta che Fiona aveva fatto nascere e crescere in pochissimo tempo aveva preso Hugh impedendogli di cadere e farsi male.
«Oh wow... come se non mi sentissi già un completa idiota»
«Potresti dirmi grazie. Se non fosse per la mia pianta saresti finito con la testa contro quel sasso e ti saresti fatto molto male» disse Fiona seria con le mani pigiate sui fianchi, per poi sostare il sasso lontano con un calcio.
«Grazie»
A quelle parole la presa della pianta si allentò.
«Aspetta così cad-» Hugh si interruppe perché la sua faccia finì contro la terra umida.
«Forse non è stata un grande idea... alla fine sei caduto lo stesso» riflette Fiona ad alta voce. Hugh si tirò su e prima di parlare dovette sputare dei fili d'erba che li erano finiti in bocca.
«Già» mormorò poi a bassa voce.
Fiona scoppiò a ridere. Non sapeva perché forse per la faccia di Hugh, o per i fili d'erba che aveva in testa oppure per come era rimasto a testa in giù prima.
L'espressione di Hugh cambiò di colpo.
Fiona stava ridendo ed era bellissima.
«Ce l'ho fatta!» gridò felice iniziando a saltellare, facendo ridere ancora di più Fiona.

«Ho vinto io, Enoch mi devi il tuo dolce» esultò Emma felice.
Enoch sbuffò rumorosamente e andò a sedersi sulla poltrona. Gli Speciali che erano rimasti in salotto avevano assistito alla scena di Hugh che faceva ridere Fiona, stando incollati alla finestra. Alcuni di loro avevano pure scommesso se Hugh ce l'avrebbe fatta o no.
«Io te l'avevo detto di non scommettere» gli ricordò Horace compiaciuto, il che fece sbuffare un altra volta Enoch.

First and Last || HughxFionaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora