Era ormai passata l'ora di pranzo ed io ero ancora lì,distesa sul mio comodo letto ,con la testa sprofondata nel cuscino. Mi dovetti alzare perché sentii bussare alla mia porta. Aprendo la porta vidi mia sorella,mi fece un sorriso,e mi chiese se poteva entrare un minuto. Le aprii la porta senza dire niente,senza guardarla in faccia. Ci sedemmo sul mio letto,e restammo lì per un po' senza dire niente,quando lei accarezzandomi la faccia,togliendomi una lacrima dalla punta del naso,fece un respiro profondo. Quando poi io ,comandata dal cuore,la abbracciai affondando nelle sue braccia.
"Senti anche per me è dura,come lo è per te,come lo è anche per papà. Ma sai che non lo ha scelto lui,e comportandoti così la rendi più dura per tutti. E poi non eri tu quella che mi diceva che qui non avresti mai trovato il tuo principe? E non eri tu quella che mi diceva che da grande sarebbe voluta trasferirsi in un'altra città? E adesso che hai questa possibilità la lasci scappare?".
Aspettai un po' a rispondere ,poi ,ancora con la voce tremolante ,le dissi che aveva ragione e che sarei andata a parlare con nostro padre.
"Permesso...papà sono io. Volevo scusarmi per la scenata di prima" dissi ancora sull'uscio della porta.
"Entra pure e accomodati" mi disse con voce comprensiva. Gli feci un sorriso entrando e lui ricambiò subito. "So che è difficile per te..." e un'altra volta lo interruppi. "Non mi devi dare spiegazioni. Sarà divertente." Gli dissi sorridendo. " Ora vado a finire di preparare le cose per domani." Feci per uscire ma mi venne in mente una cosa: "E poi volevo chiederti se oggi posso incontrarmi con Jennifer per salutarla" e con risposta immediata lui mi diede il suo consenso. Ringraziandolo uscii dalla stanza tornando nella mia camera per cambiarmi. Presi un paio di jeans chiari,un maglioncino rosa cipria e le mie all-stars bianche . Feci un salto nella stanza di mia sorella per salutarla e andai.
Arrivata davanti alla casa della mia amica suonai il campanello e la madre di Jennifer mi aprì senza chiedermi spiegazioni. È sempre stata una donna dalle poche parole. La salutai facendole un cenno con la mano e lei ricambiò. Bussai alla porta di Jenny e lei nell'aprirmi mi fece una faccia di stupore.
"Come mai questa visita inaspettata?"
"Senti devo dirti una cosa importante" le dissi con voce cupa.
"Ti prego dimmi cosa è successo,mi stò iniziando a preoccupare" mi disse la mia amica con voce bassa. Le raccontai la questione e i suoi occhi diventarono lucidi,il suo naso rosso, e la sua bocca tremolante.
"Ti prego non fare così è già difficile per me. Ascolta sei la mia migliore amica da tantissimo tempo, e la distanza non cambierà le cose. Nessuno mi capisce meglio di te ,e nessuno mai ti rimpiazzerà. Ci chiameremo ogni giorno anche alle tre di notte se prima non potrai"
Le dissi cercando di trattenere le lacrime,ma la mia vista divenne sbiadita e sentivo che non ce l'avrei fatta a trattenere le lacrime ancora per molto .
Ci abbracciammo e lei mi disse
"E mi raccomando aggiornami sui ragazzi a cui spezzerai il cuore" mi disse facendomi scappare una risatina.
"Adesso devo andare. Mi mancherai amica mia".
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DREAM- Un sogno nel cassetto
ChickLitSophia è una quindicenne piena di sogni. Un giorno il padre le comunica che si dovranno trasferire. La tristezza dei primi momenti verrà subito superata grazie a una grande amicizia, ma soprattutto grazie al suo primo vero amore. Non mancheranno per...