Prologo

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-Lost Boy.-

La notte era appena scesa sulle vaste distese verdeggianti e silenziose dell'Alaska,ed io non ero ancora riuscita a tornare all'accampamento più o meno sicuro. Correvo attraverso il sentiero buio,con una piccola torcia fra le mani ed il fiato corto per la leggera ansia e la lunga giornata alle spalle.

Sapevo ormai a memoria quella stradina scoscesa e sapevo purtroppo che non avevo proprio azzeccato l'orario giusto per percorrerla. Per questo motivo stavo facendo di tutto per non beccarmi l'ennesima sfuriata da parte di mio fratello. Ciò che maggiormente mi preoccupava infatti,non erano i Notturni,ma proprio il fatto che per questo mio perenne ritardo avrei dovuto fare la ronda anche quella notte.

I Notturni erano,in una solo parola,il male. Erano la vera causa per la quale il pianeta Terra era divenuto una distesa infinita di corpi putrefatti e deserti silenziosi.
Venivano classificati come esseri muta forma di varia cattiveria,umani comuni infestati dal VB (virus zombie),che non si saziavano mai e cacciavano le loro prede,ovvero noi sopravvissuti,durante la notte. A differenza però dei loro cugini amatissimi,i Diurni,i quali invece preferivano uccidere con la calda luce del Sole.

Al campus-superstiti dove alloggiavo vigevano regole ben precise,sopratutto perché nessuno aveva intenzione di morire a causa loro e lasciare quel mondo di merda dopo aver passato l'inferno. Se succedeva,ci sentivamo esattamente come quando un atleta di corsa,che si è allenato costantemente tutti i giorni,con attenzione e dedizione,al momento della gara finisce per slogarsi una caviglia prima ancora di poter partire. E se le cose davvero andavano così,spesso non ne risentivano solo i parenti o gli amici della vittima,ma anche tutto l'accampamento.

Per questo motivo mio fratello era fissato, sopratutto con una regola ben precisa: Mai tornare alle tende prima del tramonto.
Pena? O la tua intossicazione da parte dei Notturni e seguente morte,oppure -se mai saresti sopravvissuto- gravi lavori igienici nei bagni dopo settimane passate a mangiare le scorte rimaste di fagioli.

Ed io non avevo intenzione di affrontare nessuna delle due conseguenze,perciò correvo come mai avevo fatto in vita mia,scorgendo in lontananza i fuochi tenui delle capanne in legno. Poco importava se la mia gamba pulsava e gemeva,contrariata e martoriata,l'unica cosa che importava davvero era raggiungere il cancello arrugginito.

Inoltre ero sicura che Calum ormai fosse più che arrabbiato e la vena sul collo,che compariva quando lo era,fosse lì lì per scoppiare. Potevo scorgere la sua figura irata guardare oltre il cancello,cercando me con lo sguardo. E sapevo che non l'avrei passata liscia nemmeno se lui avesse creduto alle mie spiegazioni.

Perciò prima di imboccare l'ultimo tratto di sentiero sicuro presi un respiro mozza polmoni,pregando chiunque ci fosse lassù di calmare l'ira di mio fratello. Ma non feci in tempo ad esprimere quel desiderio,che un luccichio bianco sul ciglio della stradina attirò la mia attenzione. Mi bloccai,mugolando per la gamba ferita e tendendo l'orecchio ad eventuali percoli. La luna illuminava il paesaggio e quello spicchio tenue di luce rifletteva esattamente su di un qualcosa a pochi metri da me.
Cauta e con la coscienza che mi malediva in giapponese,mi avvicinai alla strana figura,puntando contro di essa la mia torcia quasi scarica.

"Per la bava di mille lumache."sussurrai non appena riuscii a scorgere l'oggetto di mio interesse.

Un corpo stravolto e pieno di polvere era poggiato ad uno dei tanti cedri che ornavano il viale,accartocciato su se stesso in posizione di difesa. La figura era mossa da un respiro appena impercettibile,ma fu proprio questo a farmi agire subito. Una catenella di ferro brillava sotto i raggi lunari,creando lo stesso luccichio bianco che aveva attirato la mia attenzione istanti prima.

Chiunque l'umano fosse,era vivo ed il mio istinto mi diceva chiaramente che avrei dovuto aiutarlo,collaborare in qualche modo. Così mi fiondai verso di lui,un po' intimorita per il solo fatto che avrebbe benissimo potuto essere un Notturno in fase di trasformazione.

Apocalypse//Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora