Capitolo 3

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Capitolo 3.

Quella mattina Logan andò nella stanza di TJ trovandolo sveglio intento a godersi il calore di quella giornata.

Si accomodò al suo fianco e gli posò una bacio sul collo: «Come ti senti oggi?»

«Sto bene» rispose il ragazzo cercando la sua mano per poterla prendere.

Logan notando il suo movimento accontentò quella sua richiesta prendendola e facendo intrecciare le loro dita domandandogli: «Cosa vuoi fare oggi?»

«Non lo so» ammise lui per poi chiedergli: «Possiamo provare a farmi camminare un po'?»

«Certamente. Un passo alla volta per poco tempo possiamo farlo» rispose tranquillamente lui aiutandolo ad alzarsi tenendolo stretto.

Lentamente si mossero un passo alla volta e TJ riuscì a muovere qualche passo prima che il dolore alla gamba lo piegasse facendolo scivolare tra le braccia del compagno.

«Adesso basta. Come va la gamba?» chiese Logan preoccupato.

«Sì. Fa male...» rispose lui mestamente.

Il ragazzo lo prese in braccio portandolo a sedersi sul letto in modo che stesse più comodo possibile.

Il campanello suonò in quell'istante, ma Sebastian andò ad aprire.

«Salve, cerco Thomas Jules Smith» disse un uomo in divisa.

«Certamente. Mi segua agente» rispose lui facendosi da parte per farlo passare e chiudersi poco dopo la porta alle spalle.

I due salirono al piano superiore e Sebastian bussò alla porta: «TJ c'è una persona che vuole parlare con te. Te la senti?»

«Sì, ma prima vorrei prendere le medicine o il dolore non mi darà tregua» ammise il ragazzo.

Logan gli accarezzò i capelli: «Vado a prendere e ti porto qualcosa da mangiare» il ragazzo biondo annuì alle sue parole e si rivolse all'uomo: «Chi vorrebbe parlare con me?»

«Sono l'agente Payne. Vorrei sapere cos'è successo quel giorno» disse l'uomo avvicinandosi di qualche passo.

TJ sospirò e si maledisse per quel gesto, una fitta percorse il suo petto ed attese che si placasse per poi sussurrare: «Non so perchè mi abbiano aggredito. Non ci siamo mai parlati...»

«Io li conosco...» disse Logan per poi aggiungere mentre si avvicinava al ragazzo biondo: «C'è stato un tempo che giocavamo nella stessa squadra di calcio, ma poi ho lasciato. Non apprezzavo che insultassero gli omosessuali, non credo che abbiano apprezzato molto la cosa ed alla fine hanno deciso di pestare qualcuno che pensassero potesse essere legato a me» porse con delicatezza le medicine che doveva prendere e appena lui le mise in bocca gli diede il bicchiere d'acqua per farle scendere.

TJ prese un sorso d'acqua facendo una smorfia schifata per il sapore di quelle pastiglie che era costretto a prendere.

«Cos'è successo poi?» chiese l'agente prendendo appunti.

«TJ è rimasto in coma per due mesi ha varie fratture alla mano, alla gamba e alle costole, per non parlare dell'ematoma che preme sul nervo ottico rendendolo cieco» rispose semplicemente il ragazzo dai capelli corvini.

Il ragazzo biondo iniziò a mangiare mestamente quasi a fatica, ma Logan gli bloccò il polso posandogli un bacio sulle labbra, era solo un tocco leggero, ma che ebbe il potere di tranquillizzarlo e raserenarlo così si rivolse al poliziotto: «Possiamo parlarne in un altro momento?» s'interruppe un attimo e prese dal cassetto i documenti dei ragazzi: «Questi sono i ragazzi in questione. Hanno tentato di aggredire anche a me, ma so diffendermi bene e sono riuscito a prendere i loro documenti. Se ancora non si sono costituiti questi vi serviranno»

L'uomo prese i documenti e li mise nella tasca della giacca: «Grazie, per le informazioni. Verrano severamente puniti per quest'aggressione e non saranno in circolazione per moltissimo tempo»

Logan annuì ed osservò lo zio condurre l'agente fuori dalla stanza per poi dedicarsi nuovamente a TJ.

Con delicatezza gli accarezzò le braccia facendogli sentire la sua vicinanza.

«Logan, possiamo fare qualcosa solo noi due?» chiese il ragazzo biondo con un filo di voce.

«Possiamo fare tutto quello che vuoi» rispose lui a quella domanda.

«Baciami...» sussurrò lui con un filo di voce.

Logan non se lo fece ripetere due volte e lo baciò con dolcezza, sapeva che ne sentiva il bisogno e non poteva negargli una cosa così semplice.

Quando si allontanarono Logan sorrise notando l'alone rosato che gli colorava il volto.

Quella giornata passava lenta ed intanto TJ cercava di darsi da fare senza esagerare per poter riprendere a camminare senza sentire dolore se avesso posato la gamba ingessata a terra.

Stanco di tutto quel provare e riprovare borbottò: «Logan, ti andrebbe di leggermi qualcosa?»

«Certamente. Ti piace Harry Potter?» chiese lui prendendo il primo volume della saga dalla scrivania.

«Sì, mi piace» ammise lui sistemandosi meglio tra le coperte.

Il ragazzo dai capelli corvini tornò al suo fianco e dopo avergli sistemato le coperte sulle gambe iniziò a leggere le pagine del libro che teneva sotto mano.

Alla fine TJ si addormentò cullato dalla voce del ragazzo al suo fianco.

Logan notandolo chiuse il libro e gli posò un bacio sulla fronte lasciandolo dormire tranquillamente mentre si rimetteva in pari con i compiti che aveva lasciato indietro.

Quando rialzò lo sguardo dai libri era ormai ora di cena.

Chiuse tutti i libri e stiracchiò i muscoli per poi avvicinarsi a TJ posandogli una mano sulla spalla: «Piccolo, è ora di cena» il ragazzo mugugnò qualcosa, ma alla fine aprì gli occhi borbottando: «Mi aiuti ad arrivare alla sedia? Dopo andiamo a mangiare»

«Certamente...» con calma lo aiutò ad alzarsi dal letto e camminare fino alla sedia.

Una volta che si fu sistemato lasciarono la stanza ed andarono a mangiare.

La cena passò tranquilla e nonostante l'improvvisata di quella mattina TJ sembrava essere più tranquillo per questo dopo aver terminato di mangiare ed aver preso le medicine, una volta a letto si addormentò appena posò la testa sul cuscino. Logan vegliò il suo sonno per alcuni minuti, ma poi andò a dormire anche lui completamente esausto. 

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