My Sunshine

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A volte le batoste arrivano quando meno te lo aspetti. Non è un momento preciso, non c'è nessun avviso. Arrivano e basta.
Come succede con le cacche degli uccelli.

Lo sapeva bene Harry. Lo aveva imparato a sue spese.

Era una mattina come tante per lui. Si era svegliato, aveva guardato fuori dalla finestra e c'era il sole. C'era il sole. Il fottutissimo sole.
Prese il telefono, ma non si prese la briga di controllare le notifiche dei social - succede quando sei un cantante di fama mondiale.

Era una mattina come tante per lui. Andò in cucina, bevve il suo caffè. Nell'aria c'era ancora l'odore di Louis che se ne era andato da poco più di tre giorni. Si sedette vicino al tavolo e prese di nuovo il telefono.

"Buongiorno" scrisse al ragazzo. Vide i messaggi nel gruppo dei suoi migliori amici, compagni di band, di vita, fratelli. Ne erano tanti, ma succedeva sempre quando uno pubblicava qualcosa di nuovo - e il nuovo pezzo di Zayn era una bomba.

Era una mattina come tante per lui. Non aveva nessun pensiero. Le cose stavano andando bene. Certo, gli mancava Louis, il suo ragazzo, il suo futuro marito. Ancora non ci poteva credere ed erano passati anni dalla proposta di matrimonio. Si appollaiò sul divano, accendendo la televisione e collegando Netflix. Era rimasto indietro con una serie tv e doveva assolutamente recuperare altrimenti non avrebbe potuto guardarla con Louis quando si sarebbero incontrati di nuovo (meno di una settimana!).

Era una giornata come tante per lui, ma gli faceva strano che Louis non avesse risposto. "Avrà avuto da fare" si disse, "Oggi è giornata di stunt per lui."

Si ricordò che non aveva controllato la posta quella mattina, quindi uscì. C'era posta.

Bolletta, bolletta, Modest!, cartolina di Liam, lettera anonima, bolletta—

Harry rientrò in casa senza sfogliare le altre lettere. Liam era a Dubai!

Lettera anonima.

La prese e la aprì, una strana sensazione gli avvolse lo stomaco. C'era qualcosa di altamente sospetto in quella lettera anonima.

Pensò che magari era solo un fan, magari era solo uno scherzo. Aveva bisogno di aggrapparsi a qualcosa che non fosse l'ansia.

Profumava di Louis. Ma magari era solo la mancanza del ragazzo che lo faceva parlare così.
Aprì la lettera con le mani tremanti.

"LA, 14 Settembre 2018" si leggeva in alto a destra. La scrittura era di Louis. Ne aveva pochi dubbi. Anzi, non ne aveva nessuno. Ma Louis il 14 settembre non sarebbe dovuto essere a Los Angeles. Sarebbero dovuti essere tre giorni che era a New York e invece no. Il 14 settembre era quel giorno e Louis era ancora a LA.

"Caro Harry,
Amore mio, ti prego, perdonami."

Quella sensazione di fastidio che aveva non era più fastidio, no. Era dolore. C'era qualcosa in quella scrittura insicura, tremante, frettolosa, che non lo metteva a suo agio.

Cosa doveva perdonargli? Non aveva fatto niente.

"Ho pensato a lungo a cosa avrei scritto qui, a cosa avrei scritto a te e non ne ho trovata una di frase che andasse bene. Eppure lo sai, sono sempre stato bravo con le parole.
Ma Harry, amore mio, vorrei che tu mi perdonassi un giorno.
Non sarà facile, non te lo negherò. Ma ti prego, fallo. Già non mi perdono e non mi perdonerò mai io."

E Harry era sempre più confuso. Cosa doveva perdonare? Cosa doveva perdonarsi Louis?

"Ma ci pensi, Harry? Sono sette anni. Ti ricordi che giorno è oggi? Sette anni fa ci chiedevano di firmare per non dire che eravamo gay. Sono passati sette anni da allora ed é tutta colpa mia.
Se non fossi stato un ragazzo spaventato dall'ammettere che, cazzo, il pene mi piaceva molto più della vagina, adesso non saremmo qua.
Tu non volevi firmare, ti ricordi? Dicevi che non aveva senso. Avrei dovuto ascoltare te. Eri molto più saggio di me, ma no. No, io volevo fare di testa mia.
Avevo diciannove anni, Harry. Avrei avuto tutta la vita davanti. Ma avevo paura di dire che avevo dei gusti diversi.
Mi proposero di tenerlo segreto e a me andava bene. Sembrava perfetto: avrei addirittura avuto una mano a nasconderlo!
Ti convinsi che non era tanto male. In oltre, avremmo avuto molto più successo così perché rimanevamo attraenti per tutti.

My Sunshine | L.s {os}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora