Capitolo 7

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Capitolo 7.

Quella notte Minato dormiva rilassato, ma un urlo proveniente dalla stanza del ragazzo che stava ospitando lo fece alzare di scatto e andare a vedere cosa fosse successo. Varcata la soglia della stanza trovò Itachi sveglio che tremava e con le lacrime che gli scivolavano sul volto. Minato intenerito da quel terrore che vedeva nel volto del ragazzo che ad un primo sguardo sembrava forte gli aveva scaldato il cuore.

Lentamente gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla, Itachi sussultò per un attimo, ma voltandosi verso Minato si gettò tra le sue braccia nascondendo il volto contro il suo petto, mentre le lacrime gli bagnavano ancora il volto.

Minato non ne sembrava molto sorpreso e lentamente con movimenti circolatori gli accarezzava la schiena chiedendogli in un lieve sussurro: «Itachi, hai fatto un brutto sogno?» il ragazzo annuì contro il suo petto e Minato disse ancora: «Va tutto bene, adesso è passato vedrai che starai meglio»

Allontanò dal suo petto il ragazzo quel tanto che bastò per asciugargli le lacrime e dirgli: «Se hai bisogno sono nella stanza affianco» fece per alzarsi dal letto dove si era seduto per consolarlo, ma Itachi prendendolo per il polso e abbassando lo sguardo mentre un alone rosato gli colorava il volto, si rivolse all'uomo chiedendogli: «Potresti restare con me, questa notte?»

L'uomo sorrise e Itachi gli fece spazio sul letto lasciando che si mettesse sotto le coperte. Poco dopo Minato fece distendere il ragazzo lasciando tranquillamente che si appoggiasse al suo petto e pochi minuti dopo entrambi si addormentarono.

Per la prima volta in vita sua Itachi si sentiva protetto e riuscì a dormire serenamente, certo non si mostrava mai impaurito, ma non riusciva proprio a nascondersi dietro la sua solita maschera quando Minato era presente.

Itachi si ricordava ancora quando aveva deciso di lasciare la scuola e trasferirsi lontano per poter dimenticare il bel professore Uzumaki.

Quel giorno il cielo minacciava un brutto temporale.

Itachi si era diretto a parlare con il preside e chiedere così il trasferimento in un'altra scuola. Il vecchio preside aveva chiesto spiegazioni al ragazzo che si era limitato a dire in modo non poco chiaro: «Non posso continuare a studiare qui. I miei voti stanno scendendo rapidamente, non perché io mi impegni poco. Solo che non riesco a concentrarmi sulle lezioni e vorrei allontanarmi dalla fonte della mia distrazione» l'uomo osservò il ragazzo davanti a lui e gli chiese: «Itachi per caso la fonte della sua distrazione è il professor Uzumaki» un leggero alone rosato colorò il volto del ragazzo e quella sua reazione fu meglio di un aperta dichiarazione.

Da quel giorno Itachi cambiò scuola, ma non si accorse però di un paio di occhi color cielo che lo osservavano malinconici lasciare l'edificio per non farci più ritorno.

Itachi quando si svegliò quella mattina, trovandosi stretto tra le calde braccia di Minato ne rimase sorpreso. Alzò il volto e rimase ad osservare il volto rilassato dell'uomo, certo ormai aveva capito da tempo di non poterlo dimenticare, eppure, avrebbe tanto voluto sperare che ci potesse essere qualcosa tra di loro, ma non osava illudersi. Quell'abbraccio c'era stato solo a causa dei suoi incubi la notte prima. Lentamente si sporse e raggiunse la guancia dell'uomo posandoci sopra un leggero bacia prima di sussurrare: «Grazie professore»

Minato aprì gli occhi alcuni minuti dopo e gli sorrise mezzo addormentato dicendogli: «Buon giorno Itachi» il ragazzo arrossì imbarazzato e rispose mestamente: «Buon giorno professore» l'uomo sorrise e rispose: «Per quanto starai qui Itachi, potresti chiamarmi per nome?» Itachi al quanto sorpreso si limitò ad annuire.

Dopo aver fatto colazione Itachi chiese: «Minato, potresti accompagnarmi a casa? Voglio prendere dei vestiti puliti» l'uomo capì subito il disaggio del ragazzo che teneva il volto basso per non guardarlo negli occhi.

Minato sorridendo gli si avvicinò e con un tocco leggero della mano gli fece alzare il volto dicendo: «Ti accompagnerò volentieri» il ragazzo sorrise un po' più rilassato.

Prese le chiavi della macchina Minato e Itachi uscirono di casa. Per Itachi il viaggio verso casa sua sembrò essere molto più lungo di quello che sarebbe stato in un momento diverso e mentre il loro viaggio continuava si chiedeva: Come farò a vivere in quella casa con Sasuke? Lui era legato ai nostri genitori molto più di me.

Delle lacrime scesero sul suo volto, Minato accorgendosene con un tocco leggero della mano le cancellò chiedendogli: «Itachi, stai bene?» il ragazzo rispose: «No, non sto bene. Ho il terrore di quello che può succedere quando Sasuke lascerà l'ospedale e vorrà tornare a casa. Lui era molto legato ai nostri genitori»

Minato sorrise e gli disse: «Se vorrete potrete stare a casa mia, tutto il tempo che desiderate» Itachi sorrise arrossendo e rispose: «Grazie Minato, vorrei provare a ritornare in casa lentamente un passo alla volta»

Erano giunti a destinazione Minato osservò Itachi guardare la casa terrorizzato lentamente l'uomo fece scorre la mano fino ad afferrare quella del ragazzo dandogli un ancora al quale aggrapparsi. Alcuni minuti dopo Itachi entrò in casa assieme a Minato, subito l'aria della casa si fece fredda e il ragazzo strinse con forza la mano dell'uomo.

Non dissero niente e in silenzio Itachi seguito da Minato salì fino alla sua stanza e prese degli abiti per se e per suo fratello, non rimasero in quella casa molto a lungo, appena ne uscirono si diressero in ospedale per raggiungere Naruto e Sasuke.     

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