Eravamo ora circondati dal buio, probabilmente eravamo dentro alla sua testa e Seth stava cercando il suo più bel ricordo, così ne approfittai "lo sapevi di aver causato questo?" lei ormai in ginocchio stretta su se stessa mi rispose con un sussurro spezzato dai singhiozzi "n-no, c-come fai a essere così i-indifferente a q-questo?" ,quasi risi ma per decoro mi trattenni "ti ricordo che sono il diavolo e questo è uno dei peccati per cui le anime umane vengono condannate, a casa mia le urla delle persone torturate sono un sottofondo, in ogni caso tirati su, ora vedrai la tua parte buona" si alzò a fatica e il bianco ci investí di nuovo.
La luce del sole si rifletteva sulle vetrate della scuola elementare, il rosso del tramonto d'inizio estate dava un colore caldo e allegro al luogo, Lex era seduto sulle scale con le cuffiette ma quando Elea varcò il cancello se le tolse, le andò incontro e si abbracciarono, lui le aveva chiesto di incontrarsi prima di allenamento, si sedettero sugli scalini, lei disse "allora perché mi hai chiamato?" lui era impacciato probabilmente era uno dei primi ricordi importanti con lei, dato che aveva ancora il ciuffo lungo, che tagliò tempo dopo, "sto avendo un periodo difficile, e non so con chi parlare, mi sembrano tutti estranei, mi sono chiesto se tu volessi ascoltarmi, se non ti va tranquilla non me la prendo..." lei gli rivolse uno sguardo dolce "ma certo, non devi neanche pensare per un secondo che non mi importi, ci sono e ci sarò sempre per te" lui prese un respiro profondo e cominciò a parlare " ho dei prob......" mi guardai intorno sembrava quasi che fossimo sotto acqua, vedevamo ma non potevamo sentire, urlai a gran voce "SETH VIENI QUI" e il gatto comparve con aria serena, adagiandosi sullo scalino con quella grazia che solo i felini hanno, intanto Elea e Lex continuavano a parlare, "perché non possiamo sentire?" dissi molto infastidito, il gatto alzò il muso e con tono saccente spiegò "secondo te lascerei la creatura più subdola, bugiarda e viscida a condannare un povero ragazzo che ancora non ha finito di vivere la sua vita?" lo guardai torvo, il gatto ghignò soddisfatto e scomparve, intanto Lex aveva cominciato a piangere e piano piano la voce si sentì di nuovo "grazie, non saprei cosa fare senza di te, sorellina" a quella frase Elea si mise le mani davanti alla bocca e due lacrime le scesero dagli occhi, infine si abbracciarono intensamente e lei mormorò "grazie a te, fratellino" mi girai verso la ragazza, che in quel momento stava sorridendo, lei probabilmente si ricordava di tutto quello che lui le aveva detto, poi mi guardò e con un sorriso un po' soddisfatto e mi disse "ho notato che fra te e la morte c'è un po' di tensione" feci una smorfia "semplicemente affari che lui mi rende più complicati" e ancora una volta un'ondata di luce ci investì.
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il diavolo e la morte
ParanormalQuesto è il racconto di una ragazza che avrà il destino segnato da una scelta, la scelta tra vivere e morire, ma solo dopo aver guardato in faccia le sue colpe potrà scegliere come andrà a finire.