Il Ricordo Di Lex

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Eravamo dentro una visione distorta di un autobus, lei capí subito che ci trovavamo all'interno dei ricordi di lui, io dissi alla sua anima "ti rammenti di quel giorno vero?" lei abbassò lo sguardo dalla vergogna "avevamo litigato più seriamente del solito, alla fine lui mi aveva mandata a quel paese" per un momento Lex guardò l'Elea dei ricordi e si lanciarono un'occhiata, lui rivolse velocemente la testa verso il finestrino, aveva lo sguardo vuoto e profonde occhiaie.

Lo scenario cambiò ci ritrovammo in un'aula scolastica, lui era seduto sul banco, solo, avanzammo fino a raggiungerlo, aveva davanti un quaderno sul quale stava disegnando il volto di lei, prese il temperino per fare la punta alla matita ormai consumata, quando il professore gli si avvicinò guardò il disegno, lo prese e dopo averlo analizzato lo strappò, con soddisfazione disse "mi dispiace signorino ma non stiamo facendo arte, se volevi disegnare andavi ad un liceo artistico" Lex preso dalla rabbia strinse il temperino che aveva ancora in mano, un leggero crack galleggiò nell'aria, abbassò la testa e vide che la lametta era saltata via tagliandogli la punta del dito, alzò la mano e andò in bagno, poi la scena sfumò ancora.

Fuori pioveva, eravamo dentro alla sua camera, una musica soffusa usciva dalle casse, triste e malinconica mentre steso sul letto Lex fissava il taglio sul dito, sul suo volto cominciarono a scorrere lacrime, si alzò andò verso l'astuccio e tirò fuori la lama del temperino che aveva rotto quella mattina, e lentamente si diresse verso il bagno, mi girai e notai che anche la ragazza stava piangendo, le tremavano le mani, ma non quanto quelle di lui che impugnò la lametta e fece un taglio profondo sul braccio, un'altro e poi un'altro ancora, il braccio aveva quattro tagli netti, lui si calmò e smise di piangere, sospirò e con una calma disumana, si asciugò le lacrime, pulí il sangue che era sparso per il lavandino e sulle sue braccia, buttò nel wc il fazzoletto e la lametta, poi tirò lo sciacquone, aprí l'anta dell'armadietto che gli stava di fronte e si disinfettò, ci volle un po' prima che tornasse in camera, cominciò a scrivere sul telefono un messaggio che a quanto pare non le aveva mai inviato, poi, nuovamente la scena sfumò.

il diavolo e la morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora