Sole

99 11 0
                                    

Si sentì un tonfo, Elea cadde a terra e cominciò a tossire violentemente, una goccia sangue cadde a terra, andai da Seth e a voce bassa gli chiesi "è normale?" il gatto mi guardò "no" rispose, feci un passo verso lei, che smise di tossire all'improvviso, sospirò e si tirò su in piedi,  con il gelo negli occhi mi parlò "veloce, finiamo questa stupida storia" guardando l'ultima persona che ci restava però quella maschera di ghiaccio si ruppe, una lacrima silenziosa scese sul suo volto, Sole, si chiamava così il ragazzo che lei aveva sempre amato, ed era lì con noi, freddo come la pietra immobile come una statua, la ragazza afferrò il viso di lui e si soffermò a guardarlo mentre le lacrime continuavano a scendere, poggiò le labbra sulle sue e una folata di vento soffiò su tutto, i suoni cominciarono a sentirsi e le persone a muoversi, il tempo era ripartito, "BASTA" la voce di Seth rimbalzò nell'aria "tu non puoi andare contro al destino stupida ragazzina, devi scegliere, non hai altre alternative" i suoi occhi erano passati dal bianco del nulla al rosso scuro del sangue "se interferirai un'altra volta, l'unica possibilità che avrai sarà quella di vivere senza nessuno per l'eternità" il tempo si era fermato di nuovo e le persone che si erano leggermente spostate vennero rimesse al loro posto con un battito di ciglia, Elea si era ormai allontanata da Sole, aveva l'aria spaventata e la tensione si tagliava con il coltello,  gli occhi del gatto tornarono bianchi si allontanò e poi scomparve , sbuffai "ora ci tocca aspettare che si calmi", passarono pochi minuti mentre lei camminò per il campo, osservando i suoi amici ed il suo corpo disteso a terra, ma non osò più toccare nulla, "sai vero, che se li tocchi non succede niente?" lei si voltò di scatto "il tempo si è sbloccato solo perché l'atto che hai commesso era di amore nella sua forma più pura e potente, e l'amore è l'unica cosa che la morte non può cancellare" spiegai, Elea prese il pallone sospeso nell'aria, lo poggiò a terra, rivolta verso l'unica porta libera tirò, un tiro perfetto, sotto l'incrocio dei pali, lei sorrise malinconica, "si vede che questa è la mia anima” mormorò Elea,” non ho mai tirato così bene, è sempre stato il mio sogno", silenziosamente il gatto nero ritornò accanto a me, lei si girò incrociandone lo sguardo, avanzò sull'erba fino a trovarglisi di fronte, cadde in ginocchio supplicando “mi perdoni …, io non sapevo …” il gatto la guardò “alzati ragazza, non serve” volsi gli occhi al cielo “possiamo finire questa storia per favore? Io ho un regno da portare avanti”, tutti e tre ci dirigemmo verso Sole, Elea gli prese la mano, io le toccai la spalla e per l’ultima volta il gatto spalancò gli occhi e la luce ci inghiottì.

il diavolo e la morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora