Okay, il turno di Louis doveva inziare alle 11 e, fin qui, tutto bene.
Tranne per il fatto che Louis si presentò a lavoro alle 7:45. Vi starete chiedendo il perchè naturalmente. Bene. Voleva accompagnare Harry a scuola.
Munito della macchina del suo migliore amico, si era presentato a lavoro sorridente e, sotto lo sguardo confuso dei dipendenti di turno, aveva chiesto di Harry.
Il riccio era pronto per andare a scuola, ma non voleva andarci. Era solo lì, non che all'orfanotrofio fosse circondato di amici, ma lì era davvero solo. Tutti lo evitavano come la peste o si avvicinavano a lui per prenderlo in giro.
Sospirò e si infilò i spessi occhiali da sole, tastando il muro in cerca del suo bastone. Acciuffò lo zaino e fece per aprire la porta ma fu preceduto da Louis.
"Ehy riccioletto"
Il cuore di Harry prese a battere all'impazzata. Riconobbe quella voce in un secondo e un sorriso spontaneo gli spuntò sul viso.
"L-Louis..."
Il minore maledì la sua voce e la su timidezza abbassando lo sguardo. Odiava essere così timido e fragile di fronte alle persone...ma ormai era abituato.
"Già, bimbo. Su, dammi la mano che ti aiuto. Oh...ehm...se non ti dispiace...uhm...ti accompagno io a scuola."
E nulla, Harry era al settimo cielo. Forse a qualcuno importavo di lui. Forse piaceva a qualcuno. Forse, in futuro, qualcuno lo avrebbe amato.
Harry si rabbuiò un pò all'ultimo pensiero. Chi mai amerebbe un cieco? Chi mai vorrebbe uno che non riesce neanche a versarsi dell'acqua da solo?
Il riccio strinse la mano di Louis e annuì.
"Uhm...per me va bene."
Louis fece spuntare un meraviglioso sorriso e accarezzò una guancia al ragazzino che, sorpreso dal gesto, sussultò.
"Allora andiamo"
Il maggiore aiutò Harry a scendere le scale e ad entrare in macchina, gli chiese il nome della scuola e poi partirono.
Il viaggio fu silenzioso, la musica era sparata ad alto volume e Harry ogni tanto ridacchiava o cantava qualche ritornello. Louis lo guardava. Lo trovava così bello, una cosa così preziosa. Odiava non poter vedere i suoi occhi o vederli, ma vederli spenti e...senza vita.
Quando arrivarono Louis osservò il grande edificio e una sforfia contrariata si fece spazio sul suo volto.
Doveva lasciare Harry.
"Siamo arrivati"
Sussurrò al riccio che gli sorrise e lo ringraziò aprendo lo sportello e scendendo con attenzione.
Louis si corrucciò.
"Ehy piccoletto aspetta"
Harry si girò arrossendo.
"Uhm...non c'è nessuno che può stare con te. Magari se mi dici i nomi dei tuoi amici io-"
"Louis non ho amici. Non piaccio alle persone...te l'ho detto. Non preoccuparti comunque, aspetterò all'entrata il mio professore"
"Non se ne parla. Sto io con te."
E detto questo Louis riprese Harry e lo strinse a se non curandosi delle occhiataccie e dei commenti.
Aspettò con lui il professore e quando questo arrivò lasciò andare Harry sapendolo in mani sicure.
Quando tornò all'orfanotrofio, Debbie lo stava aspettando.
"Allora. Hai lasciato il tuo ragazzo a scuola?"
Disse la ragazza con tono sarcastico.
"Non è il mio ragazzo."
Rispose serio. Debs alzò le spalle.
"Come si suol dire: L'amore è cieco. E anche Harry"
Scoppio a ridere e Louis non riuscì più a sopportarla.
"Puttana."
Quella sgranò gli occhi.
"SCUSA? CHE CAZZO HAI DETTO?"
Louis sorrise.
"Ho detto: Puttana."
La ragazza sembrò gonfiarsi di rabbia e divenne tutta rossa.
"Scusati subito. Non ti licenzio perchè siamo rimasti in pochi. Scusati."
Louis abbassò lo sguardo.
"Hai ragione...ho sbagliato"
Mormorò.
"Ben-"
"Ho sbagliato perchè tu non solo sei puttana, ma sei anche una strega. Uhm, una strega puttana, insomma."
E se ne andò via così, ridendo alla faccia scandalizzata della ragazza.
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Eyes||LarryStylinson||
FanfictionLouis ha 19 anni ed è il momento, per lui, di trovarsi un lavoro. Andrà a lavorare in un orfanotrofio nella sua città e lì incontrerà Harry, un ragazzo di 16 anni non vedente. Il resto è storia...