~10~

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Okay, il turno di Louis doveva inziare alle 11 e, fin qui, tutto bene.

Tranne per il fatto che Louis si presentò a lavoro alle 7:45. Vi starete chiedendo il perchè naturalmente. Bene. Voleva accompagnare Harry a scuola.

Munito della macchina del suo migliore amico, si era presentato a lavoro sorridente e, sotto lo sguardo confuso dei dipendenti di turno, aveva chiesto di Harry.

Il riccio era pronto per andare a scuola, ma non voleva andarci. Era solo lì, non che all'orfanotrofio fosse circondato di amici, ma lì era davvero solo. Tutti lo evitavano come la peste o si avvicinavano a lui per prenderlo in giro.

Sospirò e si infilò i spessi occhiali da sole, tastando il muro in cerca del suo bastone. Acciuffò lo zaino e fece per aprire la porta ma fu preceduto da Louis.

"Ehy riccioletto"

Il cuore di Harry prese a battere all'impazzata. Riconobbe quella voce in un secondo e un sorriso spontaneo gli spuntò sul viso.

"L-Louis..."

Il minore maledì la sua voce e la su timidezza abbassando lo sguardo. Odiava essere così timido e fragile di fronte alle persone...ma ormai era abituato.

"Già, bimbo. Su, dammi la mano che ti aiuto. Oh...ehm...se non ti dispiace...uhm...ti accompagno io a scuola."

E nulla, Harry era al settimo cielo. Forse a qualcuno importavo di  lui. Forse piaceva a qualcuno. Forse, in futuro, qualcuno lo avrebbe amato.

Harry si rabbuiò un pò all'ultimo pensiero. Chi mai amerebbe un cieco? Chi mai vorrebbe uno che non riesce neanche a versarsi dell'acqua da solo?

Il riccio strinse la mano di Louis e annuì.

"Uhm...per me va bene."

Louis fece spuntare un meraviglioso sorriso e accarezzò una guancia al ragazzino che, sorpreso dal gesto, sussultò.

"Allora andiamo"

Il maggiore aiutò Harry a scendere le scale e ad entrare in macchina, gli chiese il nome della scuola e poi partirono.

Il viaggio fu silenzioso, la musica era sparata ad alto volume e Harry ogni tanto ridacchiava o cantava qualche ritornello. Louis lo guardava. Lo trovava così bello, una cosa così preziosa. Odiava non poter vedere i suoi occhi o vederli, ma vederli spenti e...senza vita.

Quando arrivarono Louis osservò il grande edificio e una sforfia contrariata si fece spazio sul suo volto.

Doveva lasciare Harry.

"Siamo arrivati"

Sussurrò al riccio che gli sorrise e lo ringraziò aprendo lo sportello e scendendo con attenzione.

Louis si corrucciò.

"Ehy piccoletto aspetta"

Harry si girò arrossendo.

"Uhm...non c'è nessuno che può stare con te. Magari se mi dici i nomi dei tuoi amici io-"

"Louis non ho amici. Non piaccio alle persone...te l'ho detto. Non preoccuparti comunque, aspetterò all'entrata il mio professore"

"Non se ne parla. Sto io con te."

E detto questo Louis riprese Harry e lo strinse a se non curandosi delle occhiataccie e dei commenti.

Aspettò con lui il professore e quando questo arrivò lasciò andare Harry sapendolo in mani sicure.

Quando tornò all'orfanotrofio, Debbie lo stava aspettando.

"Allora. Hai lasciato il tuo ragazzo a scuola?"

Disse la ragazza con tono sarcastico.

"Non è il mio ragazzo."

Rispose serio. Debs alzò le spalle.

"Come si suol dire: L'amore è cieco. E anche Harry"

Scoppio a ridere e Louis non riuscì più a sopportarla.

"Puttana."

Quella sgranò gli occhi.

"SCUSA? CHE CAZZO HAI DETTO?"

Louis sorrise.

"Ho detto: Puttana."

La ragazza sembrò gonfiarsi di rabbia e divenne tutta rossa.

"Scusati subito. Non ti licenzio perchè siamo rimasti in pochi. Scusati."

Louis abbassò lo sguardo.

"Hai ragione...ho sbagliato"

Mormorò.

"Ben-"

"Ho sbagliato perchè tu non solo sei puttana, ma sei anche una strega. Uhm, una strega puttana,  insomma."

E se ne andò via così, ridendo alla faccia scandalizzata della ragazza.

Eyes||LarryStylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora