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Il rapporto tra Harry e Louis era qualcosa di meraviglioso. Quei due, in così poco tempo, era diventati inseparabili. Louis, quando era di turno, stava sempre con Harry e non lo lasciava solo neanche un secondo e al riccio non dispiacevano per nulla le sue attenzioni.

Con Louis lui era felice. Lo era davvero e ciò lo spaventava. Sapeva che, quando se ne sarebbe dovuto andare, Louis gli sarebbe mancato molto e non avrebbe potuto farci nulla.

In questo momento il riccio era nella sua camera, giocherellava nervosamente con le sue dita e rifletteva.

All'orfanotrofio c'era molto movimento, era la "Giornata degli incontri" a cui, Harry, aveva deciso di non partecipare. È inutile, si ripeteva, una perdita di tempo.

Si stupì quando sentì la porta della stanza cigolare aprendosi.

"Ehy Harry"

Il cuore del minore prese a pompare velocemente, come ogni volta che il liscio gli parlava, e la sua testà scattò in direzione della luce.

"BOOO!"

Okay, era un soprannome alquanto stupido, ma a loro piaceva.

"Ricciolino, perchè non sei di sotto?"

Esclamò dolcemente Louis lasciandogli un tenero bacio sulla guancia che, subito, si colorò di un rosso acceso.

"Uhm...non ci voglio andare. È inutile."

Louis lo guardò inclinando la testa.

"Non dire cos-"

"Lou...siamo realisti. Non mi adotterebbero mai...vogliono dei bambini piccoli e anche...si bhè...che non siano un problema o una grande responsabilità."

Louis accarezzò la guancia di Harry e lo coccolò un pochino.

"E Debbie ha ragione."

Continuò il riccio facendo assumere a Tomlinson un espressione confusa.

"Debbie?"

"Si, Debbie. So ciò che pensa di me e anche ciò che pensano e dicono gli altri, che sono un peso o un problema da risolvere e mi dispiace essere un problema. Io non voglio esserlo...voglio essere normale, studiare fotografia, uscire di casa senza dover contare i passi o stare attento a tutto. Voglio vivere, Lou."

Louis lo guardò per qualche minuto e poi si sdraiò vicino a lui cingendogli la vita con un braccio  tenendolo stretto a sè.

"Piccolo, sei meraviglioso."

Harry sorrise e scoppiò a piangere affondando, la testa, nel petto di Louis.

Lou cominciò solamente a accarezzargli i capelli, nel tentativo di farlo calmare.

"Lou..."

Il riccetto scosso dai singhiozzi continuò a parlare.

"Che farò...Che farò Venerdì? I-io non ho un posto dove andare e non mi assumerà mai nessun-"

"Non dovrai lavorare."

Disse secco Louis.

"C-cosa? E dove li trovo i soldi per stare da qualche parte?"

"Starai da me."

Harry alzò la testa sorpreso e confuso.

"C-cosa?"

"Verrai a casa mia. A vivere con me."

Eyes||LarryStylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora