Ti presento il mio fidanzato

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Si svegliò che erano quasi le quattordici, era rientrata a casa che erano le sei del mattino. E non si era riuscita ad addormentare subito, un pò per i pensieri rivolti alla splendida serata e un pò per attendere il messaggio del biondo.

Non era proprio abituata a quei ritmi di vita: quando aveva un concerto andava a dormire tardi, ma mai superava le tre di notte.

Aveva detto alla cameriera che non si sentiva tanto bene, in modo da poter rimanere a letto anche per il pranzo, costituito da degli onigiri fatti in casa e dell'ottima tartare di tonno.

Il suo pensiero in quel momento era rivolto all'imminente arrivo di Seiya, dopo gli avvenimenti di quegli ultimi due giorni non sapeva bene come comportarsi , e in più l'essere da sola in casa con lui le arreccava non poche preoccupazioni su come tenerlo a bada. Era sicura che quello che aveva provato per lui era solamente un bisogno di protezione di un amico, non altro. Era stata anche ingenua a scambiare le corde che vibravano dentro di lei con quelle suonate dall'amore che era esploso improvvisamente nella sua vita.

Una cosa era certa: non gli avrebbe parlato di Haruka, non si fidava di lui. Lo percepiva troppo vicino ai suoi genitori, ed era consapevole che nel momento in cui gli avrebbe rivelato la sua presenza, loro le avrebbero creato un sacco di problemi.

La cosa più difficile sarebbe sicuramente stata uscire alla sera, per poi svegliarsi alle dieci del mattino come se niente fosse, facendo finta anche di essere riposata. Non era sicura di essere in grado di sostenere quel ritmo al lungo, anche se sapeva di doverlo fare: durante il giorno le sarebbe diventato impossibile passare del tempo col biondo.

Doveva farlo per lui e per tutto ciò che egli rappresentava: la libertà che spesso aveva sognato senza mai viverla fino in fondo e di cui era assetata. I due giorni precedenti sembravano aver pareggiato il conto. Era come se lui le avesse dato l'acqua di cui aveva disperatamente avuto bisogno fino a quel momento, ma sentiva che non bastava, aveva la sensazione che per stare finalmente bene avrebbe dovuto avere la presenza del ragazzo costantemente al suo fianco.

Per lei quello era essere libera.

E anche il suo mare era d'accordo, in fin dei conti lui si faceva accarezzare dal vento ogni giorno, dall'alba al tramonto. Come avrebbe potuto farle capire che non era la cosa giusta?

Sospirò lievemente. I suoi pensieri furono interrotti da un telefono che suonava, sul display il numero di sua madre.

Chissà che vuole, non ho voglia di sentirla.

"Pronto mamma" rispose poco dopo finendo di masticare una delle ultime forchettate di tonno. Cercando di fare il minor rumore possibile: ai suoi non piaceva che mangiasse a quell'ora, e sicuramente sua madre le avrebbe fatto la scenata. Incolpando volentieri quella della servitù: situazione che lei voleva evitare.

" Ciao Michiru, tutto bene?" le disse la donna.

Strano si sono ricordati di avere una figlia, chissà come mai.

"Si tutto benissimo, i concerti come stanno andando?" chiese lei di rimando, era quasi certa che quella telefonata nascondeva un bisogno primario. In caso contrario non l'avrebbero mai chiamata. In fin dei conti non lo avevano mai fatto, se non per avvisarla che le avevano fissato un altro concerto, ovviamente senza dirle nulla.

" O bene tesoro, per ora il teatro è tutto esaurito, anche per i concerti di stasera e domani sera" la sentì dire al telefono " Ti ho chiamata per dirti che Seiya ha preso l'aereo qualche ora fa dovrebbe essere ormai quasi a casa, mi raccomando comportati bene con il nostro ospite"

"Sono contenta che stia andando tutto bene, non mancherò mamma...dovevi dirmi altro?" indagò la pittrice.

" No tesoro, solo questo fai attenzione a non farlo rimanere male, è così un bravo ragazzo"

Il vento della libertà ♦ [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora