Adrenalina

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Tirò su la cerniera degli stivali, mentre l'orologio segnava le nove e mezza di sera. Sarebbe dovuta uscire dopo poco più di mezz'ora. Seiya per fortuna non era andato a disturbarla, e sapeva che in ciò c'era lo zampino della cameriera. Di lei sapeva di potersi fidare al cento per cento. Tutte le volte che le aveva affidato un compito, non aveva mai fallito nella sua realizzazione, e anche quella volta non si era smentita.

Sospirò nel tentativo di tener sotto controllo l'agitazione che aveva iniziato a salire nel momento in cui si era iniziata a preparare. Se per tutto il giorno era stata tranquilla, in quel momento non lo era affatto.

Si diresse in bagno per dare una veloce controllata al trucco leggero che aveva scelto, con gli occhi sul grigio perla e un rosa carne per le labbra.

Aprì poi il cassetto del suo comodino, dentro al quale custodiva sia la chiave della sua camera, sia quella per chiudere la vetrata scorrevole che le dava accesso al giardino. Sul letto la borsa nera aspettava di essere sollevata insieme alla giacca.

Michiru sta tranquilla, altrimenti rischi di fare rumore e attirare l'attenzione di qualcuno.

Si incoraggiò mentalmente. L'unica cosa che le rimaneva da fare era aspettare un messaggio di lui, che l'avvisava del suo arrivo nei pressi del cancello. Da una parte non vedeva l'ora di sentir vibrare il telefono, dall'altra sperava che lui ritardasse per rimanere ancora un pò in camera, senza correre il pericolo di essere scoperta.

Il silenzio dei suoi pensieri fu interrotto da un ronzio. Lo schermo del telefono illuminato.

Sono qua dal cancello.

Bene forza e coraggio, si aprono le danze. Mise il cellulare nella borsa, e indossò la giacca a coprire+ il top nero, che le cadeva morbido sui fianchi e sui jeans.

Si diresse poi verso la finestra, avendo cura di tirare le tende al massimo in modo tale che coprissero tutta la superficie vetrata nascondendo il letto agli sguardi esterni. Aveva chiuso la sua camera prima di cena, per non dimenticarsene in quel momento.

Schiacciò il tasto che bloccava la serratura della finestra e la fece scorrere lentamente verso sinistra. Le mani leggermente sudate, quasi come prima di un concerto importante.

Solo che in quel momento si stava giocando molto più che un applauso, se fosse stata scoperta, i suoi genitori lo avrebbero saputo. E la sua libertà quando erano via per lavoro sarebbe andata persa, e con lei anche Haruka.

No non posso permetterlo.

Uscì dalla sua stanza, e si voltò per chiudere la finestra, prima facendo scattare la chiusura e poi chiudendola definitivamente con la chiave. Lo sguardo corse velocemente lungo il muro della villa, il suo istinto la spingeva a controllare se la camera di Seiya era abitata oppure disabitata. La luce era spenta, e nessuno sembrava essere dietro la finestra in contemplazione del giardino.

Meno male. Forse è impegnato a guardare la televisione.

L'instinto le suggeriva che quello era il momento più adatto per compiere il sentiero nascosto dal roseto, e arrivare al cancello principale. Non l'avrebbe vista nessuno.

Percorse il tratto cercando di provocare meno rumore possibile, iniziando a camminare sulle punte.

***

I risultati della ricerca di suo padre lo avevano lasciato spiazzato, forse troppo. Al solo pensiero che Michiru fosse lesbica sentiva un brivido che gli percorreva la schiena.

Eppure lei nei messaggi sembrava rivolgersi ad un ragazzo. Un sospiro frustrato gli sfuggì dalle labbra. Tutta quella storia non aveva senso. Probabilmente sa benissimo che è una donna ma gli copre le spalle.

Il vento della libertà ♦ [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora